A Londra è tutto pronto per l’asta che vedrà protagonista la Maddalena ritrovata di Antonio Canova, stimata a circa 8 milioni di sterline.
A Londra è tutto pronto per l’edizione estiva della Classic Week, la celebre asta di Christie’s che questa settimana e la prossima vedrà protagonista la Maddalena ritrovata di Antonio Canova.
La più prestigiosa casa d’aste al mondo si prepara a battere l’opera un tempo perduta dell’artista neoclassico per circa 8 milioni di sterline (quasi 10 milioni di euro).
“Ho esposto un altro modello di una seconda Maddalena giacente per terra, che quasi sviene per l’eccessivo dolore della sua penitenza, un soggetto che mi piace molto e che mi ha fatto guadagnare molta indulgenza, ed elogi molto lusinghieri”, scrisse Antonio Canova in una lettera all’amico Quatremère de Quincy nel 1819. Quest’opera ha un enorme valore per la scultura occidentale, essendo uno degli ultimi due lavori del maestro del marmo europeo.
Tutto pronto per l’asta da 8 milioni di sterline a Londra
Dopo essere stata mostrata per la prima volta il 19 e il 20 marzo a Londra, nel quartier generale di Christie’s, la Maddalena è arrivata prima a New York ad aprile e poi ad Hong Kong a maggio, per fare infine ritorno nella capitale inglese. È qui che il pubblico ha potuto ammirare l’opera del Canova in una mostra esclusiva di tre settimane, prima della grande asta in programma il 7 luglio. La mostra pre-vendita è invece prevista per i giorni immediatamente prima, dal 2 al 7 luglio. Questa asta, che potrebbe una volta per tutte donare una casa alla Maddalena, cade nell’anno del bicentenario della morte dell’artista italiano, rendendola cosi una celebrazione del genio creativo del Canova.
“È un miracolo che sia stato ritrovato l’eccezionale capolavoro di Antonio Canova, da tempo perduto, la ‘Maddalena distesa’, 200 anni dopo il suo completamento”, ha dichiarato Mario Guderzo, studioso canoviano e direttore del Museo Gypsotheca Antonio Canova (che custodisce il modello in gesso dell’opera) e del Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa. “Quest’opera è ricercata dagli studiosi da decenni, quindi la scoperta è di fondamentale importanza per la storia del collezionismo. Testimonia l’intenso processo di pensiero dell’opera dello scultore italiano che fu testimone fondamentale del suo tempo: fedele a Papa Pio VII, ricercato da Napoleone, amato dal sovrano inglese Giorgio IV, stimato nel mondo del collezionismo europeo e di fondamentale importanza per la restituzione delle opere d’arte sequestrate sotto Napoleone”.
La storia della Maddalena ritrovata, nell’oblio per oltre 100 anni
La storia della Maddalena Giacente è travagliata e degna di un romanzo. Questa “bella addormentata” dell’arte mondiale è rimasta nell’oblio per oltre 100 anni, per poi essere ritrovata nel giardino di una coppia inglese. Come spiega anche Guderzo, “La riscoperta della ‘Maddalena distesa’ porta a conclusione una storia molto particolare degna di un romanzo, di un marmo di notevole valore storico e di grande bellezza estetica prodotto dal Canova negli ultimi anni della sua attività artistica”.
La scultura di Maria Maddalena in estasi fu inizialmente commissionata da Lord Liverpool, primo ministro inglese dal 1812 al 1827. Dopo la sua morte passò insieme al titolo e alle proprietà al fratello Charles, e nel 1852 venne venduta proprio a Christie’s. In un’asta tenutasi a Londra, l’opera fu descritta come “Acclamata statua di Maddalena del Canova”, tra i lavori “più belli e altamente rifiniti” dell’artista. La Maddalena finì cosi nelle mani del collezionista Lord Ward e poi del produttore di tappeti che acquistò la sua proprietà, Sir Herbert Smith.
È da questo momento che la storia dell’opera e l’attribuzione a Canova iniziano ad oscurarsi. Descritta solo come “figura classica”, la statua passa nelle mani di Violet van Der Elst, eccentrica imprenditrice e attivista, a seguito di un fuoco che distrusse la grande casa di Smith. La Maddalena rimase con Violet fino alla fine dei suoi giorni, custodita preziosamente nel giardino della sua casa in Addison Road, a Kensington. È proprio al destino della proprietà che si lega anche quello della statua: venduta con essa nel 1959 e di nuovo a fine anni 60, la Maddalena è ormai un’opera in incognito. Nel 2002, l’attuale proprietario, in cerca di oggetti per il proprio giardino, la acquista alla vendita dedicata Garden Statuary and Architectural Items.