venerdì 20 Settembre 2024
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Sunak indice le elezioni anticipate: cosa succede in UK?

Il Primo Ministro Rishi Sunak indice le elezioni anticipate, a luglio anziché in autunno. Cosa succede ora in UK? 

Sunak indice le elezioni anticipate: si vota il 4 luglio

A sei mesi dallo scadere del proprio mandato, il Primo Ministro Rishi Sunak ha indetto le elezioni anticipate. E in un’estate che si preannuncia bollente, i cittadini britannici sono chiamati alle urne il 4 luglio, per le General Elections con cui rinnovare la composizione della House of Commons, che a sua volta determina la composizione del Government of the United Kingdom. Questa volta, il voto avverrà con alcune sostanziali modifiche rispetto al sistema elettorale del 2010, che riguardano soprattutto la mappa dei collegi elettorali ridisegnata nel 2023. Inoltre per la prima volta saranno introdotte forme di identificazione fisica degli elettori prima dell’accesso al seggio elettorale.

Con il voto, dunque, gli elettori dovranno decidere se proseguire con la guida dei Tories – il Partito Conservatore inglese in carica ormai da oltre 10 anni – oppure affidarsi al leader dei laburisti Keir Starmer. Ma la domanda che viene posta da molti osservatori è: perchè proprio adesso? Il Premier infatti ha indetto queste elezioni in anticipo rispetto alla fine naturale della legislatura a gennaio 2025, dopo che per mesi i sondaggi hanno collocato il Partito Conservatore di Sunak molto indietro rispetto al Partito laburista dell’opposizione. Specialmente dopo le ultime elezioni amministrative relative al sindaco di Londra, dove il partito Tory ha subito una cocente batosta dagli avversari labour. Lo stesso vincitore e Mayor della City Khan aveva esortato il Ministro ad indire elezioni anticipate. Richiesta che a quanto pare è stata colta. Ma perchè?

Crisi economica, scandali e fallimenti: le possibili motivazioni

Molti analisti e osservatori si continuano a interrogare riguardo questa notizia piovuta a ciel sereno e alcune possibili motivazioni riguardo la scelta di Sunak potrebbero essere legate al momento che sta vivendo il Premier e il suo partito. Negli ultimi anni il Partito Conservatore dei Tory, al potere dal 2010, ha disatteso numerose promesse fatte ai propri elettori. Inflazione ai massimi storici, mancata crescita economica, migrazione e problemi di sicurezza, questi sono solo alcuni dei problemi che i vari leader conservatori, tra cui proprio Sunak, non sono riusciti ad arginare completamente. Senza contare le dimissioni lampo di Liz Truss, salita in carica dopo gli scandali legati a BoJo e il governo precedente, e ricordata più per i danni causati che altro.

Il canto del cigno?

Eppure, come riporta la CNN, non c’è momento più propizio: nell’ultima settimana l’economia ha mostrato segni di ripresa, con il Fondo monetario internazionale (FMI) che ha aggiornato le previsioni di crescita del Regno Unito e l’inflazione è finalmente tornata ad abbassarsi. Questo è, per alcuni se non per molti, il periodo più “stabile” da quando Sunak è in carica. E quest’ultimo pare essere conscio che difficilmente nei prossimi sei mesi vi saranno altre opportunità del genere. Inoltre è da tenere d’occhio il partito Reform UK, in continua ascesa nei sondaggi alle spalle dei Tory (con i primi che mostrano un 11% di preferenze destinato a salire nei prossimi mesi). Sunak non ha sicuramente ereditato una situazione facile da gestire e alcune scelte fallimentari come la politica riguardo l’immigrazione e i rimpatri in Ruanda (annunciata da Boris Johnson e portata avanti dall’attuale premier) non hanno aiutato a rafforzare la sua posizione di leader di governo. I due partiti dovranno mostrare i muscoli nei loro programmi elettorali in questo brevissimo lasso di tempo che ci separa dalle elezioni. Potrebbe essere il tramonto dell’era Tory ma potrebbero esserci anche delle sorprese inattese.

Scoprite “La coda delle lucertole”: il sorprendente debutto di Alice Cervia

Uno degli obiettivi principali di Londra Notizie 24 è quello di supportare artiste e artisti italiani anche attraverso la diffusione del loro operato.

Essendo io parte integrante della redazione, nonché un’appassionata di letteratura e cacciatrice disarmata di novità, quando mi capita di imbattermi in letture epifaniche, normalmente alzo la cornetta e condivido la scoperta con tutti i membri della mia segretissima Dead Poets Society.

Oggi, care lettrici e cari lettori, mi apro alla collettività per perseguire l’obiettivo di cui sopra, raccontandovi di un’autrice italiana di nome Alice Cervia, che ha scritto un libro, il suo primo, intitolato La coda delle lucertole.

Alice Cervia, autrice di La coda delle lucertole
Alice Cervia, autrice di La coda delle lucertole (copyright Alice Cervia)

Prima però partiamo dalla mia personale prefazione.

Londra in questi giorni è più moody che mai: caldo, freddo, caldo, pioggia, sole, 200% di umidità percepita, ancora pioggia, poi di nuovo sole. Beh – direte voi – certamente non è una novità. A quanto pare invece il mio sistema immunitario non ha memoria degli ultimi dieci anni passati qui, e viene preso in contropiede dal meteo tutte le santissime volte. Parafrasando, sono stata tre giorni nel letto con la febbre.

Nel mio sudario a est di Londra cercavo un diversivo che potesse riempire la noia è venuta in soccorso Alice Cervia

Nel mio sudario a est di Londra, oltre alla compagnia del cane migrante di nome Sancho, cercavo un diversivo che potesse riempire la noia con dell’altro stimolante e costruttivo. Ecco dunque che mi è venuta in soccorso Alice Cervia.

Alice, oltre ad aver scritto numerosissimi racconti per riviste quali ”Coye”, ”la nuova carne”, ”Rivista Blam”, nel 2022 è stata tra i vincitori del premio ”Short Kipple” con Colori Clandestini e del contest letterario ”Crimen Café” con Vuoti a vendere.

Un talento riconosciuto dunque, e che ho avuto il piacere di “assaporare” nelle 47 pagine di incredibili personaggi e colpi di scena che compongono il suo romanzo. Vincenzina Montefiori ne è la protagonista: ha 23 anni, un padre malato di Alzheimer, e un lavoro peculiare che la porterà a collaborare con un cacciatore di anime evase dall’aldilà di nome Ruben.

Essendo lei una genealogista infatti, Ruben la ingaggia per risolvere una serie di morti misteriose che si susseguono con le stesse modalità, in epoche tra di loro lontane.

Anche se normalmente non amo delineare me stessa e gli altri seguendo esclusivamente i contorni del lavoro che si svolge, per Vincenzina la questione è un po’ diversa.

Lei ama i cimiteri che “Non ha mai visto come luoghi di fine, ma di nuovi inizi”, non veste colorata, ama la pioggia, e insieme a Persefone (un duo che Vincenzina chiama “amichedinomidimerda”) sono divoratrici onnivore di libri, ascoltano musica che non piace a nessuno, e soprattutto sono professioniste dei sogni a occhi aperti.

Fare ricerche genealogiche ripercorrendo la vita di persone defunte, in qualche modo forgia Vincenzina, come del resto la sua natura interiore influisce e “risponde” al richiamo del lavoro che ha scelto. O meglio, la scelta sembra essere mutuale.

Highgate Cemetery, Londra
Highgate Cemetery, Londra (copyright Alice Cervia)

 

La scrittura di Alice Cervia brilla in coerenza senza mai essere scontata

Un tratto che mi ha molto colpita perché nella costruzione del personaggio, Alice Cervia brilla in coerenza senza mai essere scontata. La protagonista si mostra immediatamente per quella che è al lettore, scordandosi parallelamente di ricordarlo a se stessa e a guardarsi dentro.

Con lo stomaco spesso vuoto e la testa persa tra presente e passato, Vincenzina è un personaggio che si fa amare immediatamente. Tanto del suo background e quello del co-protagonista Ruben l’autrice lo deve alla sua lunga permanenza a Londra: i cimiteri per esempio, sono ispirati a quelli inglesi di campagna, incontrati nel corso di passeggiate lungo il Thames Path e, soprattutto, ai misteri di Highgate Cemetery.

Ci racconta la stessa Alice: “Ho vissuto a Londra per anni, lavorando tra Camden e Mornington Crescent. Tutte le mattine sull’autobus che mi portava in ufficio, incontravo lo stesso ‘personaggio’. Un signore alto e con una barba folta, vestito ogni giorno con abiti diversi e ‘improbabili’. A volte un cappello da cowboy, a volte una mantella di velluto rosso e così via. Ogni giorno mi chiedevo che lavoro facesse per giustificare il suo abbigliamento. È nato così il personaggio di Ruben”.

L'autobus che ha contributo alla creazione del personaggio Ruben
L’autobus che ha contributo alla creazione del personaggio Ruben (copyright Alice Cervia)

La realtà dà spunti alla fantasia che questa giovane scrittrice domina creando universi bizzarri, gotici, sottosopra

E quando si dice che la realtà supera la fantasia nel caso di Alice Cervia e della sua scrittura, non è proprio così. La realtà dà spunti alla fantasia che questa giovane scrittrice domina creando universi bizzarri, gotici, sottosopra. Universi che si amplificano e poi collassano su se stessi, coinvolgendo il lettore in un valzer della morte e del mistero come per incantesimo.

A me ha salvato dal tedio, e il paracetamolo ha fatto il resto.

Consiglio però, al di là delle influenze stagionali, di allietare il vostro tempo con La coda delle lucertole, edito da Augh! Edizioni, che trovate sia in libreria che negli store online. Buona lettura!

Copertina del libro La coda delle Lucertole
Copertina del libro La coda delle lucertole, (copyright Augh! Edizioni)

Uniti per l’Italia: Italian Made a Londra

Italian Made è il primo evento di Italy nel Cuore il prossimo 2 giugno al Lordship Park Skatepark di Haringey.

Il 2 giugno non è una data scelta a caso; è un chiaro rimando al referendum del 2 e 3 giugno col quale gli Italiani decisero del loro futuro e garantirono il nostro presente.

Italian Made è una giornata pensata per stare tutti insieme e fare rete, con la possibilità di conoscere e far conoscere attività commerciali

Con lo stesso spirito di unità e per dare supporto alla comunità italiana a Londra, nasce l’evento Italian Made. Una giornata pensata per stare tutti insieme e fare rete, con la possibilità di conoscere e far conoscere attività commerciali. Gli organizzatori, gli instancabili Anna Rita Frezza e Davide Magliuolo, hanno pensato proprio a tutto.

Italian Made, copertina dell'evento
Italian Made, copertina dell’evento

Molti sono gli espositori che hanno accolto l’iniziativa: sarà possibile trovare dalle leccornie delle diverse regioni italiane alle creazioni delle piccole attività artigianali. Il tutto all’insegna della convivialità e dello stare insieme.

Si potrà cantare e ballare sulla musica dal vivo dell’Italian Radio Society, la cui cantante, Elisa Cipro, si è prodigata nell’organizzazione dell’intrattenimento. Oltre a loro, ci saranno anche Stephan Gold, Daniele Alan Carter, e la Drag Queen Sissy Lea (alter ego di Massimo Malluzzo, che partecipò alla terza edizione della trasmissione Drag Race Italia). Una festa per la comunità italiana ma aperta a tutti, nessuno escluso.

Italian Made, gli artisti
Italian Made, gli artisti

Il cuore di Italian Made non è solo un logo ma un sentimento di accoglienza che accomuna tutti

Il cuore di Italian Made, infatti, non è solo un logo ma un sentimento di accoglienza che accomuna tutti, a cominciare dalle associazioni che hanno aderito con entusiasmo all’evento, quali l’autorità locale di Haringey, la House of Polish & European Community (HoPEC), e il Comites Londra, senza contare il supporto del Mayor of London.

Con un pensiero rivolto sempre “all’altro”, Italy nel Cuore il 2 giugno raccoglierà fondi per l’associazione italiana St Peter’s Project di Clerkenwell, che si occupa di sostenere membri della comunità italiana che si trovano in difficoltà e in situazioni di indigenza. Si potrà contribuire acquistando biglietti della lotteria a premi (messi a disposizione dagli esercenti partecipanti) oppure aiutare direttamente questa associazione che si mantiene esclusivamente con le donazioni andando al loro sito: Make a donation – St Peter’s Project.

Per partecipare all’evento basta registrarsi su Eventbrite

Per partecipare all’evento basta registrarsi su Eventbrite (ITALY NEL ❤ Tickets, Sun, Jun 2, 2024, at 11:00 AM | Eventbrite). E voi cosa aspettate a sentirvi “in famiglia”? Perché diciamolo pure, lo stare insieme “all’italiana” un po’ ci manca.

A Peckham si trova una delle 50 pizzerie più buone d’Europa

Portatemi a sud e io sarò felice. A sud di quale nord? – vi chiederete. Questa volta mi riferisco a South London, precisamente a Peckham. Come ogni migrante medio che si rispetti, in dieci anni ho affrontato innumerevoli traslochi, e nonostante il mio amore appassionato per la riva sud del Tamigi, il destino ha voluto che non riuscissi mai ad abitarci. Ogni volta che vado a visitare il lembo di terra tra Peckham Rye e Brixton però, c’è sempre qualcosa che mi fa innamorare.

081 Pizzeria
081 Pizzeria (copyright Luigi Russo)

Stasera mi sono imbarcata in uno dei miei soliti viaggi da esploratrice urbana per un motivo ben preciso: andare a trovare una delle 50 pizzerie più buone d’Europa, incoronata dalla rinomata e severissima giuria di 50 Top Pizza. Nel loro sito ufficiale si legge:

“La guida non ha principi ideologici, si ispira al concetto del buono in senso ampio ma predilige chi punta ai prodotti di territorio e stagionali, quali fra tutti quelli a marchio europeo (DOP, IGP, STG), nonché i PAT come da elenco annuale del ministero. Tenendo conto anche della compatibilità ambientale, si privilegia chi ha un progetto di pizza preciso che viene realizzato, al di là degli stili, con coerenza e senza inseguire le mode del momento. Gli ispettori, così come i curatori, sono liberi e autonomi, lavorando quindi in maniera incondizionata, impegnati nel rispetto dei principi e dei valori appena enunciati.”

081 Pizzeria, targa 50 Top Pizza Europa 2024
081 Pizzeria, targa 50 Top Pizza Europa 2024 (copyright Luigi Russo)

I curatori e gli ispettori di 50 Top Pizza non fanno “marchette” a nessuno

Oltre ad elencarli uno ad uno, tali valori sono ben chiari: i curatori e gli ispettori di 50 Top Pizza non fanno “marchette” a nessuno. Anzi, si raccomandano di denunciare chiunque dichiari di essere parte dell’associazione, perché il loro modus operandi si basa anche sull’anonimato. Questo garantisce l’autenticità dell’esperienza che deve essere vissuta allo stesso modo di un qualunque cliente ospitato dalla pizzeria presa in esame.

Andrea Asciuti, founder di 081 Pizzeria
Andrea Asciuti, founder di 081 Pizzeria (copyrught Luigi Russo)

Io però, che mi sono riproposta nella vita di scrivere il vangelo del carboidrato, similmente a San Tommaso, se non vedo non è che proprio non credo, ma se vedo e pure assaggio è meglio.

081 Pizzeria
081 Pizzeria (copyright Luigi Russo)

081 Pizzeria è il tempio della pizza napoletana verso cui sono andata in pellegrinaggio e che appunto è stata dichiarata una delle 50 Pizzerie migliori d’Europa 2024 dai severissimi di cui sopra.

Andrea Asciuti, founder di 081 Pizzeria
Andrea Asciuti, founder di 081 Pizzeria (copyright Luigi Russo)

L’ambiente intimo all’impatto non viene smentito dall’immediata accoglienza

Un tavolo fuori, una panchina di legno davanti all’ingresso, un numero modesto di coperti all’interno. L’ambiente intimo all’impatto non viene smentito dall’immediata accoglienza. Ciro, scampiese doc, cameriere e appassionato di teatro, è il primo a fare gli onori di casa. Un professionista della ristorazione che nel fare il suo mestiere sembra “performare” una commedia dell’arte senza mai scadere nel cliché. È gentile, con la battuta pronta, efficiente, aggraziato nei movimenti, sorridente. Sa consigliare ma anche essere discreto, assecondando, lì dove giace il buon gusto, l’umore della clientela che sta servendo.

081 Pizzeria, Lidia, Ciro e Andrea
081 Pizzeria, Lidia, Ciro e Andrea (copyright Luigi Russo)

Lo sguardo di chi passa mattina e sera dentro le quattro mura della sua attività a fare in modo da rendere tutti felici lo riconosco immediatamente

Al di là della sala, nel regno della cucina, dove solo pochi hanno accesso, c’è Lidia. Cuoca boliviana d’origine, poliglotta, e chiamata da tutta la crew di 081 Pizzeria “amore”. Appellativo niente affatto condiscendente. Lidia infatti è un vero e proprio amore di persona, dotata di un sorriso che si lascia percepire come un abbraccio materno.

081 Pizzeria, Lidia in cucina
081 Pizzeria, Lidia in cucina (copyright Luigi Russo)

Chino tra impasti e pala c’è poi Andrea, pizzaiolo, CEO e fondatore di 081 Pizzeria. Avendo visitato molteplici ristoranti in giro per il mondo e giocando in casa con la schiera di parenti impiegati nel campo della ristorazione, lo sguardo di chi passa mattina e sera dentro le quattro mura della sua attività a far quadrare i conti e fare in modo da rendere tutti felici e contenti lo riconosco immediatamente. Oggi è una giornata particolarmente calda, il locale è già al completo e Andrea, seppur concentrato, si assicura a cadenza regolare che tutti, sia in cucina che in sala, siano a loro agio.

081 Pizzeria
081 Pizzeria (copyright Luigi Russo)

Sono cresciuta in una famiglia romana con origini napoletane in cui ai ristoranti infighettati si sono sempre preferite le taverne e le osterie locali, e nella mecca della cucina mondiale quale è Londra, 081 Pizzeria stupisce per bontà, gentilezza, professionalità, arte, artigianato, prodotti pregevoli e “coreografie dei movimenti”.

Quando un Londoner d’adozione ha nostalgia di quella splendida città e della sua pizza, 081 Pizzeria risponde

Per chi non lo sapesse, 081 è il prefisso telefonico di Napoli, e quando un Londoner d’adozione ha nostalgia di quella splendida città e della sua pizza, 081 Pizzeria risponde, sempre.

Dichiaro dunque il test San Tommaso superato e con la lode, in tutte le categorie. È davvero una pizza napoletana fatta a regola d’arte. Ora però conosciamo meglio il fondatore Andrea Asciuti:

Andrea Asciuti, fondatore di 081 Pizzeria
Andrea Asciuti, fondatore di 081 Pizzeria

Qual è stato il tuo primo ricordo legato alla pizza e come ha plasmato la tua passione?

Il mio primo ricordo della pizza risale a quando ero bambino, durante le prime uscite del sabato pomeriggio con gli amici. A sette anni, i miei genitori mi permettevano di andare da solo alla pizzeria di quartiere con una piccola comitiva di amichetti. Ricordo l’emozione dell’uscita e, soprattutto, il piacere di gustare la mia amata margherita o la pizza con wurstel e patatine. Questo ricordo ha plasmato la mia passione, tanto che osservavo sempre come lavoravano in pizzeria e dicevo a mia madre che da grande volevo fare il pizzaiolo.

Credi sia cambiata la cultura del cibo, e in particolare della pizza, a Londra da quando sei arrivato fino ad oggi?

Sì, è cambiata molto! Quando sono arrivato a Londra nel 2012 per aprire Bravi Ragazzi, la gente non conosceva bene la pizza napoletana. Nell’ultimo decennio, grazie a catene come Franco Manca e Pizza Pilgrims, la pizza napoletana ha dominato il mercato. Adesso, però, gli inglesi stanno vivendo un momento di nostalgia per la pizza in stile americano, che sta tornando di moda.

081 Pizzeria
081 Pizzeria (copytight Luigi Russo)

Quali sfide hai affrontato nel trovare fornitori e personale qualificato dopo la Brexit?

Dopo la Brexit, trovare personale qualificato è diventato molto difficile. Il blocco degli ingressi nel Regno Unito ha causato un’inflazione del personale già presente, facendo aumentare i costi del lavoro di almeno il 30% nel settore dell’ospitalità. Inoltre, i prezzi degli ingredienti sono raddoppiati negli ultimi due anni a causa delle tasse di importazione. Credo ci sia stata molta speculazione da parte dei fornitori che importano nel paese, simile a quella che si è vista con l’energia elettrica e il gas.

Puoi spiegare la tecnica dello “schiaffo” che utilizzi per la stesura della pizza?

La tecnica dello “schiaffo” consiste in una serie di movimenti con entrambe le mani che riproducono un vero e proprio schiaffo, permettendo di stendere l’impasto della pizza senza far fuoriuscire l’aria al suo interno.

Andrea Asciuti, founder di 081 Pizzeria
Andrea Asciuti, founder di 081 Pizzeria (copyright Luigi Russo)

Cosa pensi dei “fondamentalisti del gusto” e della controversia dell’ananas sulla pizza?

Per principio, dico no all’ananas sulla pizza. Tuttavia, la mia opposizione è soprattutto verso l’ananas sulla pizza quando è fatta male, cosa che accade nella maggior parte dei casi. Se l’ingrediente fosse valorizzato in maniera innovativa, perché no?

Cosa ti ispira nello sperimentare nuove ricette? Ci descrivi il tuo processo creativo? Ci sono degli elementi, oltre agli ingredienti, come la musica, che influenzano o agevolano tale processo?

Il mio processo creativo parte quasi sempre da un ricordo, un’emozione provata assaggiando qualcosa che mi resta impressa e che desidero ricreare sulla mia pizza. Vedo la pizza come un foglio bianco su cui riprodurre questi ricordi ed emozioni. La musica è una costante nella mia vita e facilita il processo, emozionandomi e aiutandomi a ricordare queste sensazioni.

081 Pizzeria
081 Pizzeria (copyright Luigi Russo)

Ci puoi raccontare la tua esperienza durante la premiazione di 50 Top Pizza e come ti sei sentito ad essere classificato tra le 50 migliori pizzerie d’Europa?

L’award di Madrid è stata un’esperienza eccezionale. È stato un sogno che si avverava quando ho ricevuto l’email che mi comunicava la premiazione. La cosa più bella è stata entrare a far parte di una comunità di professionisti della pizza da tutta Europa, uniti dalla passione per fare buona pizza di qualità.

Hai qualche aneddoto significativo che vuoi condividere sulla tua esperienza con 081 Pizzeria?

Sì! Quando ho aperto nel 2021, dopo la pandemia e la Brexit, tutto era difficile e costoso, e 081 era all’inizio. Ricordo giorni in cui entravo in pizzeria alle 9 del mattino e uscivo all’1 di notte, da solo. La schiena mi faceva malissimo e mia moglie era preoccupata per il futuro. Io le dicevo che prima o poi ci avremmo riso sopra. Morale della favola: mai mollare!

Andrea Asciuti, fondatore di 081 Pizzeria
Andrea Asciuti, fondatore di 081 Pizzeria (Copyright Lugi Russo)

Il Sindaco di Palermo presenta il 400° Anniversario del Festino di Santa Rosalia

Si  è tenuta lunedì 20 maggio presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra la conferenza stampa per presentare il 400° anniversario del Festino di Santa Rosalia (1624-2024), amata patrona della città di Palermo.

Ad accoglierci, insieme al direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra, Francesco Bongarrà, e il Country Manager Enit in Uk, Flavio Zappacosta, abbiamo trovato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Proprio il sindaco ha spiegato:

Quest’anno Palermo celebrerà un viaggio iniziato nel 1624 e che oggi compie 400 anni di storia e tradizioni

«Quest’anno Palermo celebrerà un viaggio iniziato nel 1624 e che oggi compie 400 anni di storia e tradizioni. Sarà un anno intenso di celebrazioni dedicate a Santa Rosalia che, grazie alla partecipazione attiva di tutto il territorio e delle istituzioni, permetterà la rinascita turistica della città con una rinnovata identità metropolitana orientata a livello internazionale. Desidero ringraziare il direttore Francesco Bongarrà per aver permesso questa prestigiosa cornice istituzionale per la presentazione del quattrocentesimo anniversario del “Festino” e l’Agenzia Nazionale del Turismo. Palermo si esprimerà in tutta la sua bellezza, attraverso itinerari spirituali e culturali, mostrando al mondo il suo inestimabile patrimonio storico e artistico che si snoda lungo il Percorso Arabo-Normanno, patrimonio UNESCO, gli edifici d’epoca – scenari prediletti delle produzioni cinematografiche internazionali – e i percorsi spirituali che attraversano le vie cittadine e l’intero territorio provinciale. Palermo offrirà ai turisti un viaggio inedito, unico per tutti, in un’atmosfera complessivamente gioiosa che accoglierà visitatori da tutto il mondo nei prossimi mesi».

 Francesco Bongarrà, Roberto Lagalla, Flavio Zappacosta.
Francesco Bongarrà, Roberto Lagalla, Flavio Zappacosta

La celebrazione non è però solo di ordine spirituale, ma anche politicamente e socialmente simbolica

La “Santuzza” sarà dunque celebrata con un ricco calendario di eventi e iniziative culturali che, a partire dal mese di maggio, continueranno fino ai primi mesi del 2025. La celebrazione non è però solo di ordine spirituale, ma anche politicamente e socialmente simbolica. Lo stesso sindaco di Palermo ha infatti dichiarato che tanto la sua città quanto tutta la regione Sicilia stanno vivendo finalmente un periodo di rinascita dopo la devastante dittatura mafiosa che ha perseguitato il territorio per anni.

L’Anno Rosalino dunque porterà avanti una narrazione che si pone l’obiettivo di promuovere il turismo sostenibile, arricchendola con spettacoli, mostre, concerti, tour enogastronomici, conferenze e percorsi spirituali. Palermo di per sé è una roccaforte dall’inestimabile patrimonio culturale, storico e paesaggistico. La città è infatti abbracciata dal mare e protetta da Monte Pellegrino, dove sorge il Santuario di Santa Rosalia, rinomata meta di pellegrinaggio per i fedeli.

Il sindaco Roberto Lagalla ci ha infine confidato come gli imprevisti siano sempre dietro l’angolo

Dopo aver condiviso con i presenti quanto per lui questa celebrazione significhi in termini di riappropriazione della propria terra e come funga da amplificatore per tutto il popolo palermitano e i suoi valori, il sindaco Roberto Lagalla ci ha infine confidato come gli imprevisti siano sempre dietro l’angolo. Qualche anno fa infatti, mentre si portava la Santa in processione, ci si è accorti che un cavo dell’alta tensione si stagliava nel mezzo del passaggio. Il problem solving della squadra è stato però eccellente: si sono occupati dell’impasse mettendo primariamente in sicurezza i visitatori e facendo proseguire la processione, senza che nessuno se ne accorgesse.

Santuario Santa Rosalia
Santuario Santa Rosalia (copyright www.ilfestinodisantarosalia.it.)

Il 26 maggio sarà inoltre presentata la nuova rappresentazione scultorea della Santa

Il direttore Francesco Bongarrà, palermitano di nascita, ha aggiunto poi:

 «Siamo orgogliosi di ospitare la presentazione internazionale di un evento così significativo per Palermo e per tutta l’Italia. Il Festino di Santa Rosalia non è solo una celebrazione religiosa, ma un momento di condivisione culturale che coinvolge l’intera comunità, valorizzando le nostre tradizioni e il nostro patrimonio artistico e storico».

Il 26 maggio sarà inoltre presentata la nuova rappresentazione scultorea della Santa, che verrà poi benedetta e collocata in Cattedrale. Un momento che suggella l’inizio del programma del quattrocentesimo anniversario del Festino di Santa Rosalia.

Il 14 luglio avverrà la celebrazione ufficiale del festino, divisa in quattro tappe nel cuore di Palermo tra immagini, musica, performance artistiche evocative dedicate alla “Santuzza” che sfila a bordo di un carro allegorico. Il tema di quest’anno è la “Speranza”, raccontata attraverso nuovi e suggestivi spettacoli. Migliaia di fedeli e visitatori provenienti da tutto il mondo partecipano ogni anno alla processione che inizia il suo percorso da Palazzo Reale, si ferma davanti alla Cattedrale, attraversa i Quattro Canti e arriva a Porta Felice, dove si svolge lo spettacolo finale che si conclude con i tradizionali fuochi d’artificio – ”il mio momento prediletto” sottolinea il direttore Francesco Bongarrà. Il giorno seguente, il 15 luglio, proprio nel giorno della scoperta delle spoglie mortali della Santuzza (il 15 luglio 1624) avverrà una successiva processione, lungo il Cassaro

Francesco Bongarrà, Roberto Lagalla
Francesco Bongarrà, Roberto Lagalla

L”Acchianata delle Rosalie’ si svolge poi nella notte tra il 3 e il 4 settembre lungo la “Scala Vecchia” che porta dai piedi di Monte Pellegrino al Santuario di Santa Rosalia. Anche in questa data migliaia di devoti si riuniscono per condividere un momento di preghiera e celebrazione.

Tutte le iniziative che verranno raccolte nel programma saranno incluse sul sito ufficiale: www.ilfestinodisantarosalia.it.

Match Point, c’è tempo fino al 15 giugno per iscriversi al concorso

C’è tempo fino alle 23:59 del 15 giugno per candidare i propri racconti a Match Point, il primo concorso letterario italiano in Regno Unito organizzato da Il Circolo e Londra Scrive.

The Italian Library #9, all’IIC il premio Strega con Ornella Tarantola

Si terrà il 23 maggio prossimo alle 18.30 The Italian Library # 9: Premio Strega, incontro con Ornella Tarantola presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.

Michela Giraud a Londra: ti stavo aspettando

Michela Giraud presenta ”Mi hanno gettata in mezzo ai lupi e non ne sono uscita capobranco” al The Camden Club di Londra, il 27 maggio 2024.

Nel sito ufficiale di Michela Giraud si legge:

 ”Provengo da una famiglia borghese cattolico militare, il che significa che dall’unione di mio padre e mia madre potevamo uscire io o Pinochet’’.

Ho riso.

È mio debole: al dark humor, e ancor più alla satira, non resisto. 

Camden Club
Camden Club (copyright www.ents24.com)

Ricordo ancora quando vidi per la prima volta la scena del film di Lukas Moodysson Together’’ in cui i due bimbetti della comune Stefan (Sam Kessel) e Tet (Axel Zuber) si danno il turno per interpretare Pinochet mentre fingono di torturarsi. Film adorabile, che ho citato in più occasioni, tra cui un matrimonio, sotto lo sguardo attonito dei parenti della sposa.

La rivendicazione di chi fa stand-up comedy e satira di non essere politically correct, a me piace

E dunque Michela Giraud, che apre il suo sito web dal background color rosa confetto inserendo nella concisa descrizione della sua storia familiare l’eventualità di essere potuta nascere Pinochet, a me piace. La rivendicazione di chi fa stand-up comedy e satira di non essere politically correct, a me piace.

Sempre Michela Giraud ha dichiarato in un’intervista a ”Stories’’ su Sky: ”L’idea della ‘ciaciona simpatica’ o della ‘sexy nonostante’ mi ha innervosito. Alla fine ti fanno capire che sei fuori posto. Bisogna dirsi la verità, non esiste chi sta sempre bene. Io non ce l’ho con la body positivity, però non tutto può diventare un’altra etichetta, per me è un po’ l’ansia di dire ‘comunque mi accetto e sto bene,  ed è un’ipocrisia, un qualcosa tagliato con l’accetta che non rispetta quello che è il naturale corso della vita. La spinta al cambiamento non può essere soggetta a una spinta che arriva da fuori“.

 

Ti capisco perché sono stata, e sono tuttora la ceciona simpatica

Ecco, cara Michela, (e scusami se ti chiamo solo per nome pur se, come diciamo a Roma, ’Nun avemo mai magnato dallo stesso piatto’’ io ti capisco. Ti capisco perché sono stata, e sono tuttora la ceciona simpatica, e la penso proprio come te. Un giorno mi guardo allo specchio e mi dico ”Ue’ per avere quarant’anni non stai messa male”, e quello dopo mi tocco sotto al mento per vedere se c’è dell’extra adipe da acchiappare perché è così che realizzo quanti kg ho messo su. So che potrei utilizzare la bilancia, ma ho i miei metodi che non la contemplano.

Quindi sì, sono d’accordo che non esiste chi sta sempre bene, come anche sono d’accordo con le Belle di faccia che bisogna cambiare la narrazione della body positivity denunciando la grassofobia e reiterando il concetto che avere un corpo non conforme non può e non deve essere motivo di discriminazione sociale. Quella forzata necessita’ di sentirsi bene, o quell’indigeribile sensazione di sentirsi sempre fuori posto sono riuscita a bilanciarle in tre passi:

  1. Terapia
  2. Invecchiando
  3. Andando via dall’Italia

Michela Giraud

A te Michela, che invece in Italia ci sei rimasta e hai fatto carriera nello show business mettendo a nudo te stessa e la tua storia personale, vanno i miei più sinceri complimenti. 

Sappiamo tutti chi è Michela Giraud e perché ce lo hai detto tu

Al di la’ dei cliché di Roma nord, i quali, checché ne dica sono ancora, tristemente, tutti veri (e lo dico da donna di Roma sud, dove i cliché non sono altrettanto passati di moda) e le critiche che hanno mosso verso il tuo film Flaminia, io trovo la tua comicità altamente apprezzabile perché ti sei completamente aperta al pubblico, dal giorno zero. E questo tanto mi basta per non fare l’elenco di tutti i master e le specializzazioni che hai conseguito per diventare un’attrice e poi una conduttrice e poi una sceneggiatrice e poi una regista. Sappiamo tutti chi è Michela Giraud e perché ce lo hai detto tu.

Tra pochi giorni, precisamente il 27 Maggio, presenterai il tuo spettacolo presso il The Camden Club di Londra. Se vedi tra il pubblico una ceciona simpatica col compagno più giovane, quella sono io. 

 

Italia protagonista al Clerkenwell Design Festival di Londra

L’italia sarà protagonista della prossima Clerkenwell Design Week, in programma a Londra dal 21 al 23 Maggio!

Stefania Licari: la comica-medico torna sul palco

Stefania Licari, medico e comica di successo torna sul palco con il nuovo spettacolo ”Stefania Licari: Trust me, I am a comedian’‘. A luglio il proseguimento del suo tour inglese!

”Ridere non è solo contagioso, ma è anche la migliore medicina”.

Apro questo articolo con una citazione del celebre film semi-biografico Patch Adams, diretto da Tom Shadyac e magistralmente interpretato dal compianto Robin Williams perché la persona di cui sto per parlare sembra aver fatto di quella frase uno stile di vita. Stefania Licari, italiana d’origine e londinese d’adozione è un medico NHS ma è anche una brillante comica.

Partendo dal suo curriculum, la dottoressa Licari ha conseguito un MFA in recitazione presso la East 15 Drama School di Londra e si è formata nella prestigiosa Comedy School École Philippe Gaulier di Parigi, ma non finisce qui. Durante il lockdown, un periodo intenso e terrificante per la storia dell’umanità, amplificato tra le mura degli ospedali, ha dato vita ad una nuova serie comica online, ‘My Doctor’s Advice’, creata mentre prestava servizio come medico in prima linea. La sua poliedrica carriera l’ha portata ad esibirsi in molte location di spicco a Londra, tra cui l’Arcola Theatre, il Tristan Bates, il Rich Mix e l’Omnibus.

Stefania Licari, Trust me, I am a comedian
Stefania Licari, Trust me, I am a comedian (copyright www.stefanialicari.com)

Stefania Licari, medico e comica, incarna perfettamente il significato di multipotenziale

C’è un meraviglioso TED talk (che vi segnalo e consiglio di vedere se ancora non vi è capitato d’incontralo nel calderone indistinto dei contenuti sul web) in cui la talentuosa scrittrice e artista Emilie Wapnick spiega al pubblico il significato dell’aggettivo ”multipotenziale”.

Leggendo la storia di Stefania Licari, Il TED talk in questione e’ saltato fuori dalla mia memoria per associazione spontanea: lei infatti, medico e comica, incarna perfettamente il significato di multipotenziale, inteso come una persona che ha una serie di interessi e lavori nell’arco della propria vita (e impiega tempo, sacrificio, studio e talento per portarli a compimento).

Mi domando se lei ci si rispecchi in questa definizione, e se in uno scenario alla Sliding Doors in cui lei fosse rimasta a fare il medico in italia, sarebbe riuscita a diventare anche un’apprezzata comica.

Prendendo ancora in prestito le parole di un’altra grande scrittrice intervistata non molto tempo fa, Sabrina Provenzani, ”a Londra non c’è una gerarchia degli interessi, e questo si riflette in una società dotata di un’industria culturale più dinamica”, dove – aggiungo io – essere medico o comica ha la stessa dignità e se si decide di cambiare carriera a qualsiasi età, è possibile farlo. Lungi da me nell’affermare che qui in Inghilterra sia tutto rose e fiori, ma questa è un’altra storia.

Stefania Licari è anche la fondatrice di TeatroLatino

Tornando a quella di oggi, continuo a tracciare l’impressionante percorso della protagonista: Stefania Licari durante la sua ascesa nello spettacolo fonda anche TeatroLatino, una compagnia di produzione il cui obiettivo è creare opere dinamiche e contemporanee che parlino al pubblico di oggi, promuovendo l’internazionalità e celebrando la diversità.

Stefania Licari, Trust me, I am a comedian
Stefania Licari, Trust me, I am a comedian (copyright www.stefanialicari.com)

Il tour inglese

La sceneggiatura del nuovo spettacolo di stand-up ”Stefania Licari: Trust me, I am a comedian” si basa sulle sue esperienze come medico del Servizio Sanitario Nazionale, migrante di prima generazione, comica e talvolta maratoneta, ed esplora i molteplici ruoli delle donne nel mondo contemporaneo. Dal teatro operatorio al palcoscenico teatrale, passando per un’ultra-maratona nel deserto del Sahara, Stefania rifletterà sulla grande domanda: cosa stiamo cercando di raggiungere e cosa stiamo cercando di evitare?

Ecco le date del tour: 

Verremmo a trovarti Stefania Licari, accogliendo a braccia aperte le tue risposte!