venerdì 20 Settembre 2024
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Cibo, Cultura e Cuore Italiano: Un’estate di Solidarietà all’Italian Summer Market di Nottingham!

Per divertirsi e stare insieme, senza mai dimenticare chi soffre. Dopo gli appuntamenti di Natale e di Carnevale le iniziative benefiche ricche di tradizioni culturali italiane, promosse da Alessia Beneventi e Scuola Italiana di Nottingham, proseguono. Prossimo appuntamento dell’anno sarà l’Italian Summer Market, sabato 13 luglio dalle 13 alle 16 presso la Rushcliffe Spencer Academy School (Boundary Rd, West Bridgford, Nottingham NG2 7BW).

Italian Summer Market 2024
Italian Summer Market 2024 (Copyright Scuola Italiana Nottingham)

Per divertirsi e stare insieme, senza mai dimenticare chi soffre

Un appuntamento che non solo offrirà ai visitatori l’opportunità di immergersi nella cultura italiana attraverso una varietà di banchetti di cibi italiani, ma che avrà anche uno scopo benefico: raccogliere fondi per l’ospedale dei bambini a Nottingham (Nottingham Hospitals Charity).

Italian Summer Market 2024 (Copyright Scuola Italiana Nottingham)
Italian Summer Market 2024 (Copyright Scuola Italiana Nottingham)

Prelibatezze culinarie offerte da Little Big Sicily, Pasticceria Lorena, Caffè Bonincontro e Pizzaamici, e musica dal vivo con i MAs y Mas

Oltre alle prelibatezze culinarie offerte da Little Big Sicily, Pasticceria Lorena, Caffè Bonincontro e Pizzaamici, i partecipanti potranno godere della musica dal vivo con i MAs y Mas, gruppo che proporrà ritmi latino-americani coinvolgenti.

Italian Summer Market 2024 (Copyright Scuola Italiana Nottingham)
Italian Summer Market 2024 (Copyright Scuola Italiana Nottingham)

L’evento prevede anche attività divertenti per tutta la famiglia, come il face painting e molte altre sorprese

L’evento prevede anche attività divertenti per tutta la famiglia, come il face painting e molte altre sorprese. Questo mercato estivo italiano è l’occasione perfetta per trascorrere una giornata alla Rushcliffe School in West Bridgford a Nottingham, godendo di autentici sapori italiani e sostenendo una nobile causa.

Italian Summer Market (Copyright Nottingham Hospital Charity)
Italian Summer Market (Copyright Nottingham Hospital Charity)

I biglietti sono già in vendita, o su https://www.eventbrite.co.uk oppure direttamente sul posto: £3 per gli adulti, mentre i bambini accompagnati dagli adulti entrano gratis.

Italian Summer Market a Nottingham, un appuntamento da non perdere per divertirsi, gustare dell’ottimo cibo tradizionale italiano e fare del bene insieme. Perché a volte, per fare la differenza, basta davvero poco.

Ife 2024, 36 eccellenze del made in Italy portano a Londra il nostro Agrifood

All’edizione 2024 di IFE ci saranno 36 aziende italiane ambasciatrici dell’eccellenza made in Italy nel settore Agrifood.

Ife 2024, 36 imprese di eccellenza portano a Londra il meglio del made in Italy nel settore Agrifood

Ci sarà anche il meglio dell’Italian Agrifood al prossimo Ife 2024, International Food and Drink Event in programma dal 25 al 27 marzo 2024 allo ExCel Exhibition Centre London (1 Western Gateway, Royal Victoria Dock, London E16 1XL).

Alla 25 esima edizione della Fiera, che è ormai il principale evento dedicato all’agroalimentare nel Regno Unito, saranno presenti infatti 36 imprese di eccellenza del made in Italy, che partecipano alla iniziativa collettiva organizzata da Ice Ita Londra.

La fiera sarà aperta al pubblico dalle ore 10.00 fino alle 17.00, nelle giornate di lunedì 25 e martedì 26 marzo. Chiuderà alle ore 16.00 in ultima giornata.

Il padiglione italiano dell’Ice (stand 2081) sarà inaugurato dall’Ambasciatore d’Italia nel Regno Unito Inigo Lambertini, lunedì 25 marzo alle 11.00.

Si tratta di uno spazio che si sviluppa su quattro stand, per una superficie di 378 metri quadri, e ospita aziende produttrici olio di oliva, aceto balsamico, pasta, formaggi, salumi, caffè, cioccolato, creme spalmabili e paté, prodotti da forno e altro ancora.

Ecco le aziende partecipanti:

  • Salumi Emmedue – Salumi
  • Alica – Pasta
  • Barbera International Srl – Frutta
  • E.D.R.A. srl – Verdure conservate
  • Scyavuru srl – Creme e conserve
  • Formec Biffi – Creme e conserve
  • Cacao Crudo – Cioccolata
  • Acetaia Giusti – Condimenti
  • Alma Seges – Salse e conserve
  • Passione per il Food – Frutta e verdura
  • Lollocaffè Dical Srl – Caffè
  • Acetaia Borgo Castello – Condimenti
  • Sardine Pollastrini di Anzio – Sardine in scatola
  • Panificio e biscottificio De Fenza – Prodotti da forno
  • Aceto balsamico Del Duca dal 1891 – Condimenti
  • Tiberino 1888 – Prodotti pronti
  • Caseificio Ignalat – Formaggi
  • Orto d’autore – Salse e conserve
  • Fox Bar Italia – Snacks
  • Natura & Sapori Tartufo – Tartufi
  • Caffè Quaranta – Caffè
  • Brontedolci – Prodotti da forno
  • Acetaia Terra del Tuono srl – condimenti
  • Gestione serevizi intgrati srl – Cibi pronti
  • Frigovicenza srl – Cibi pronti e congelati
  • Salumificio San Michele spa – Salumi
  • Revolution New food – Gluten Free – Prodotti senza glutine
  •  Olio Guglielmi – Olio
  • Acetaia Bellei Aceto balsamico di Modena – Condimenti
  • Bristot srl – prodotti da forno
  • Agricola Di Niso – Olio
  • Nolano – Vegetali
  • Riso Margherita – Riso
  • Pastificio artigiano Cav. Giuseppe Cocco – Pasta
  • Oleificio Coppini Angelo spa – Olio
  • Industria Molitoria Mininni srl – Prodotti da forno

È Lesson One il nuovo appuntamento con l’arte italiana

Continuano gli appuntamenti con l’arte italiana a Londra: fino al 28 marzo è aperta Lesson One, la mostra di Maurizio Anzeri curata da Francesca Filippini Pinto.

È Lesson One il nuovo appuntamento con l’arte italiana

Continuano gli appuntamenti con l’arte contemporanea italiana organizzati dal Consolato generale d’Italia all’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Fino al 28 marzo è possibile visitare gratuitamente Lesson One, la mostra di Maurizio Anzeri curata da Francesca Filippini Pinto.

Da sinistra, l'artista Maurizio Anzeri, il Console Generale d'Italia a Londra Domenico Bellantone e il direttore dell'IIC Francesco Bongarrà alla presentazione della mostra Lesson One all'Istituto Italiano di Cultura di Londra (copyright LN24 / F. Leotti).
Da sinistra, l’artista Maurizio Anzeri, il Console Generale d’Italia a Londra Domenico Bellantone e il direttore dell’IIC Francesco Bongarrà alla presentazione della mostra Lesson One all’Istituto Italiano di Cultura di Londra (copyright LN24 / F. Leotti).

Oltre che titolo dell’esposizione, Lesson One è anche il nome di una delle creazioni realizzate per questa occasione: una mappa medica di uno scheletro con ricamo dorato.

La mostra si può dividere in due sezioni.

Al piano terra di 39 Belgrave Square predomina la biodimensionalità di foto e mappe geografiche “trapuntate” con fili colorati che come una seconda pelle, danno un effetto tessuto all’opera.

Una delle opere della mostra Lesson One all'Istituto Italiano di Cultura di Londra (copyright LN24 / F. Leotti).
Una delle opere della mostra Lesson One all’Istituto Italiano di Cultura di Londra (copyright LN24 / F. Leotti).

Una tecnica che è risultata molto apprezzata da collezionisti ed estimatori dell’artista di Loano sparsi sia in Italia che all’estero.

Al primo piano dell’IIC le nuove opere d’arte figurative tridimensionali dell’Anzeri sono collectate nella grande sala del pianoforte.

Sculture create appositamente per la mostra, una visione della vita, come ci confida Maurizio Anzeri in occasione della serata di presentazione del 18 marzo a cui hanno presenziato il Console Generale d’Italia a Londra Domenico Bellantone e il direttore dell’IIC Francesco Bongarrà e che è stato allietato dall’accompagnamento al pianoforte del talentuoso Antonio Morabito.

Antonio Morabito al piano durante l'inaugurazione della mostra Lesson One all'Istituto Italiano di Cultura di Londra (copyright LN24 / F.
Antonio Morabito al piano durante l’inaugurazione della mostra Lesson One all’Istituto Italiano di Cultura di Londra (copyright LN24 / F. Leotti).

Come musica, Maurizio Anzeri sembra sfiorare i temi della paura, della morte, dell’amore utilizzando e mescolando materiali diversi come plastica, inchiostro, plastica, filati o acciaio.

Ultimo giorno per visitare la mostra il 28 marzo,segue il seguente orario dalle 10.00 alle 17.00 (escluso i festivi).

Esplorando l’Eredità di Dante: Dantedì alla The Portico Library di Manchester

Il 25 marzo segna un giorno significativo per gli appassionati di letteratura in tutto il mondo, poiché commemora il Dantedì, una giornata dedicata all’iconico poeta italiano Dante Alighieri. Per celebrarlo, The Portico Library di Manchester ospita un evento volto ad approfondire l’influenza di Dante sulla cultura popolare.

Lunedì 25 marzo 2024, dalle 18:00 alle 19:00, la The portico Library, situata al 57 di Mosley Street, Manchester M2 3HY, invita dunque membri e amici a immergersi in “Dante e la Cultura Popolare: Dantedì”.

Dantedì 2024 Manchester Dante e la cultura popolare, Dante and Popular Culture: Dantedi
Dantedì 2024 Manchester – Dante e la cultura popolare, Dante and Popular Culture: Dantedi (copyright illustrazione Giuseppe Veneziano)

La ricercatrice Emma Marigliano condurrà una discussione che esplorerà’ come il lascito di Dante continui a catturare l’immaginazione moderna. La brillantezza poetica di Dante e le sue profonde riflessioni sulla condizione umana hanno infatti lasciato un segno indelebile sul paesaggio letterario e nella nostra cultura.

Nato a Firenze, Dante Alighieri scrisse non solo poesie ma anche trattati filosofici e politici. Il suo capolavoro, “La Commedia”, successivamente arricchito con l’epiteto “Divina”, emerse da un periodo di esilio, come testimonianza del suo personale viaggio spirituale ed esistenziale dal tumulto alla tranquillità.

La conferenza illustrata di Emma Marigliano attraverserà i territori della cultura popolare, mostrando l’influenza pervasiva di Dante attraverso diversi medium: dai primi cineasti agli artisti moderni, da New York a Tokyo, l’impatto di Dante si riverbera attraverso film, letteratura, arte e persino oggetti quotidiani come macchine per scrivere e pantofole.

I biglietti sono disponibili al costo di £6 più fee (per un totale di £7.21) e possono essere acquistati tramite il seguente link: Eventbrite.

Per ulteriori informazioni, contattare The Portico Library allo 0161 236 6785.

 

 

 

 

Dante Day a Liverpool: il 25 shared reading con Jane Davis

La Dante Livepool celebra il 25 marzo il Dante day 2024: in prorgamma “What is Shared Reading? And opening the Divine Comedy…” con Jane Davis, fondatrice di The Reader.

Dante Day a Liverpool: il 25 marzo shared reading con Jane Davis

Lunedì 25 Marzo sarà celebrato il Dante Day 2024, giorno dedicato alla figura di Dante Alighieri. E all’opera del sommo poeta da Firenze, padre della lingua e della letteratura italiana, si ispirano le Dante Society che, specialmente in UK, si occupano di promuovere la cultura italiana all’estero.

Tra queste, la Società Dante Alighieri Liverpool, che per quella giornata sta preparando una serata in collaborazione con The Reader, national charity con sede a Liverpool, la cui mission è quella di portare avanti una ‘Reading Revolution’ affinché tutti possano sperimentare e apprezzare la grande letteratura, che rappresenta uno strumento per aiutare le persone a vivere meglio.

Interverrà all’evento organizzato da Dante Society Liverpool la dottoressa Jane Davis, membro dell’Ordine dell’Impero Britannico, fondatrice di The Reader.

“What is Shared Reading? And opening the Divine Comedy…” è il tema della serata, la cui conduzione sarà improntata sullo stile della Shared Reading, una lettura condivisa, che caratterizza le attività pubbliche di The Reader, generalmente svolte presso The Mansion House, Calderstones Park a Liverpool.

Attività che si affidano al lavoro di numerosi volontari impegnati ogni settimana in una condivisione e discussione di grandi romanzi, piccoli racconti e poesie, per un pubblico sempre più grande di appassionati di ogni età, classe sociale e condizione (scuole, famiglie, ospiti in comunità o in case di cura, persone con problemi di salute fisica o mentale, con dipendenze o in riabilitazione, o nelle case circondariali) e che appunto rappresentano i destinatari dell’attività di Shared Reading.

L’esperimento sarà quindi ripetuto la sera di lunedì 25 Marzo, in occasione del Dante Day, insieme alla Dante Society Liverpool. L’appuntamento è alla Quacker Meeting House (22 School Lane, Liverpool L1 3BT) dalle 6.30 p.m. (apertura dell’ingresso principale alle 6.00 p.m.).

Per prenotare un posto basta scrivere a dante.liverpool@gmail.com. Ingresso libero per i membri della Society, £ 5 per chi non è iscritto.

Cinema Made in Italy apre con la narrazione multidimensionale del film ”Comandante”

Il festival Cinema Made in Italy, ospitato dalla splendida cornice del Cine Lumière, ha preso il via con un’apertura che ha fatto da eco a quella della 80ª edizione del Festival del Cinema di Venezia: il film “Comandante” del regista Edoardo De Angelis ha infatti inaugurato questa attesissima, quattordicesima edizione.
L’evento è stato reso ancora più significativo dalla presenza dello stesso regista, che ha condiviso con il pubblico la sua visione e il suo impegno dietro l’opera.

Ho sentito il bisogno di raccontare la storia del Comandante Salvatore Todaro come un esempio di altruismo e umanità

Sketch del regista Edoardo De Angelis eseguito dal vivo da Simone De Leo
Sketch del regista Edoardo De Angelis eseguito dal vivo da Simone De Leo

”Ho sentito il bisogno di raccontare la storia del Comandante Salvatore Todaro come un esempio di altruismo e umanità, soprattutto rispondendo al dibattito del 2018 sulle politiche migratorie italiane, guidate dal Ministro degli Interni Matteo Salvini. In un momento di chiusura dei porti italiani e crescente xenofobia mi sono imbattuto nel racconto dell’Ammiraglio Pettorino durante il 123º anniversario della Guardia Costiera. Così sono venuto a conoscenza della storia di Todaro, il sommergibilista italiano che, durante la Seconda Guerra Mondiale, affondava le navi nemiche ma salvava gli uomini. La sua filosofia da ”uomo di mare” (o semplicemente da essere umano) sfido’ gli ordini diretti e le leggi belliche, testimoniando un superiore ideale di solidarietà umana.

De Angelis e lo scrittore Sandro Veronesi, coautore del romanzo basato sulla sceneggiatura del film, mossi da quel racconto e dalla responsabilità artistica e intellettuale di rispondere a locuzioni del tipo “prima gli italiani” o da miserabili hashtag quali #chiudiamoiporti hanno deciso di lavorare su un film che ripercorrendo il nostro passato, riuscisse a parlare al presente.

“Comandante” si sviluppa su un universo multidimensionale: da una parte il racconto epico-storico  dall’altro il richiamo alle tragedie più recenti dei profughi e dei migranti

Illustrazione di Simona De Leo per il film Comandante
Illustrazione di Simona De Leo 

“Comandante” si sviluppa su un universo multidimensionale: da una parte il racconto epico-storico che rievoca fatti realmente accaduti, dall’altro il trait d’union che collega la vicenda alle tragedie più recenti dei profughi e dei migranti. Vi è pero’ anche una terza dimensione, più poetica, simbolica, che è quella del protagonista, Salvatore Todaro, interpretato da Pierfrancesco Favino, presentato come una figura complessa, contraddittoria, sempre in bilico tra il vulnerabile e l’invulnerabile. Un uomo devoto ad una mistica militare fondata sulla disciplina, la gerarchia e la fratellanza. Un marito sposato con Rina (Silvia D’Amico) e col mare, un padre che accudisce i suoi uomini consapevole di non poter fare altrettanto con Marina, la figlia non ancora nata.

Le sue contraddizioni riflettono le sfumature del film che oscilla tra momenti eroici, accentuati dalla scelta del produttore Pierpaolo Verga di coinvolgere VFX designer del calibro di Kevin Tod Haug (Fight Club), e dal lirismo liquido e immobile del mare.
E proprio nel mare la fucina brulicante di sentimenti umani esplode: odio, compassione, espiazione, violenza, perdono. Uno sguardo profondo quanto l’abisso sull’inconscio collettivo e sull’identità nazionale.

”Io sono napoletano. La mia terra è stata oggetto di rappresaglie, occupazioni, commistioni, conquiste. Questo, ad un livello più alto, fanno di me un essere umano” ha commentato Edoardo De Angelis. E allora la sua terra, come il sommergibile per Todaro, diventa il simbolo di casa, di accoglienza, di umanità.

La scelta di far interpretare a Francesco Favino è stata cruciale per trasmettere la profondità e la complessità dell’uomo-comandante

Serata di apertura Cinema Made in Italy 2024 con il regista Edoardo De Angelis
Serata di apertura Cinema Made in Italy 2024 con il regista Edoardo De Angelis

La scelta di far interpretare a Francesco Favino (il quale ha fatto un lavoro serratissimo per lo sviluppo del personaggio), è stata cruciale per trasmettere la profondità e la complessità dell’uomo-comandante. Favino ha saputo infatti catturare le sfumature di Todaro, esplorando tanto la sua fragilità quanto la sua forza interiore.

Dopo la proiezione del film “Comandante”, il regista è stato intervistato al Cine Lumière dal curatore del festival Adrian Wotton OBE insieme al pubblico.

”Bisogna ricordare che durante il regime dittatoriale fascista, non tutti gli italiani erano fascisti”

Durante la sessione di domande e risposte con il pubblico, sono emerse varie riflessioni sulla narrazione del film e sui personaggi coinvolti. Il regista ha chiarito il bilancio tra fatti storici e licenze artistiche nel raccontare la storia del capitano Todaro e del suo sommergibile. Quando poi gli e’ stato fatto notare che è assai raro guardare film ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale in cui si celebrano personaggi italiani la sua risposta è stata semplice e lineare ”Bisogna ricordare che durante il regime dittatoriale fascista, non tutti gli italiani erano fascisti”.

Serata di apertura Cinema Made in Italy 2024 con il regista Edoardo De Angelis
Serata di apertura Cinema Made in Italy 2024 con il regista Edoardo De Angelis

In conclusione, l’apertura di Cinema Made in Italy con “Comandante” ha rappresentato non solo un momento di celebrazione cinematografica, che ha toccato il suo punto più commovente nel ricordare con un lungo applauso il compianto regista Paolo Taviani, ma anche un’occasione per esplorare temi universali e attuali. Un invito per il pubblico a riflettere sull’essenza dell’eroismo, sulla complessità della condizione umana e non ultima sull’Identità’ nazionale italiana. Dagli amaretti alla zuppa inglese.

Affrontare le ombre: Come ‘Hide and Seek’ al Park Theatre esplora il benessere psicologico dei giovani

Hide and Seek in scena al Park Theatre di Londra può essere definito come un’esperienza teatrale immersiva della durata di 85 minuti. La pièce è ambientata in una grotta in una località italiana non specificata, dove si svolgono eventi drammatici, affrontando temi scottanti quali bullismo, discriminazione, omofobia e cyberbullismo.

È impossibile per lo spettatore non essere emotivamente coinvolto

È impossibile per lo spettatore non essere emotivamente coinvolto e non riconoscere il talento di Loris Scarpa e Nico Cetrulo nelle rispettive interpretazioni di Gio e Mirko, soprattutto per chi ha affrontato situazioni simili a quelle rappresentate.

Gio si nasconde per sfuggire alle angherie subite a scuola, dalla società e dai social media. Il suo disagio è evidente nello sguardo sfuggente, nel modo in cui “tormenta” le maniche della felpa, che continua a tirare giù fino ai palmi delle mani, e nella titubanza quando parla con Mirko.

Tobia Rossi tra Loris Scarpa e Nico Cetrulo (copyright Roberta Leotti)

Nell’oscurità della platea, lo spettatore si sente parte della profondità della caverna stessa

Nonostante la confusione emotiva di Gio, emerge anche una grande lucidità nella pianificazione, che si manifesta nel preparare le cose da portare nella grotta, come il kit di pronto soccorso, e nel mettere a punto strategie per continuare la sciarada della sua scomparsa.

Quando Mirko entra in scena illuminando la grotta con la torcia del cellulare, sembra essere il suo opposto: ha idee per il suo futuro, è popolare a scuola e alle prese con i primi problemi di cuore. È figlio del suo tempo e conforme a ciò che lo circonda, ma questa sicurezza è solo una dimostrazione di apparente superiorità.

Nell’oscurità della platea, lo spettatore si sente parte della profondità della caverna stessa, testimone inerme di un continuo ribaltamento di chi è il ”forte” nella situazione.

Questo crea una sorta di illusione sulla direzione della narrazione fino all’epilogo, quando i protagonisti sono costretti a liberarsi delle maschere che indossano. È una decisione inevitabile, oppure no? Il pubblico dovrà aspettare fino alla fine per scoprirlo.

Hide and Seek in scena
Hide and Seek in scena (copyright Mariano Gobbi)

Questa intuizione dell’autore, unitamente alla leggerezza dei momenti di umorismo dei dialoghi costruiti anche per rispecchiare l’età dei personaggi, accompagna il pubblico verso riflessioni sulle tematiche trattate.

La drammaturgia affronta un aspetto sociale di cui occorre essere consapevoli per cercare di capire e aiutare gli adulti di domani

La regista Carlotta Brentan è riuscita a tradurre fedelmente queste caratteristiche in questa nuova produzione in lingua inglese in cui la drammaturgia affronta un aspetto sociale di cui occorre essere consapevoli per cercare di capire e aiutare gli adulti di domani.

Il progetto teatrale della Zava Productions è in programmazione al Park Theatre fino al 30 marzo. Cosa state aspettando? Assolutamente da non perdere!

Passaporti e Cie, Billi chiede un kit unico per le impronte digitali

La richiesta di Billi al ministero: unico kit per le impronte digitali a disposizione della rete consolare sia per i passaporti che per le Carte di identità elettroniche.

Rete consolare, Billi (Lega): Un kit unico per impronte digitali CIE e passaporto

Un kit unico per impronte digitali CIE e passaporto: è questa la richiesta avanzata da Simone Billi, deputato eletto nella Circoscrizione Esteri, capogruppo Lega in Commissione Esteri della Camera e presidente del Comitato Italiani nel Mondo, intervenuto in Aula per “invitare i Ministri competenti a far sì che i Consolati possano usare un unico kit di captazione delle impronte digitali tanto per i passaporti quanto per le carte d’identità, in modo da semplificare e agevolare enormemente le procedure di rilascio dei documenti”.

Ad oggi, infatti, sono due i kit utilizzati per le impronte, uno per i passaporti e uno per le Carte di identità elettroniche, ognuno servito da due software diversi, perché i due documenti sono gestiti da due diversi ministeri, il Maeci per i passaporti e il Miinistero dell’Interno per le Cie. Una duplicazione di sistemi del tutto inutile ed anzi inefficiente, perchè costringe a comprare due kit e gestire due procedure informatiche diverse.

Di qui la richiesta che Billi ha avanzato ai due dicasteri, che tra l’altro sarebbe semplice da adottare perché “Le modifiche richieste, affinché un solo kit possa essere usato per entrambi, sono solo lato software e lato normativo. Si tratta di modifiche che non presentano problemi particolari e potrebbero essere realizzate velocemente”.

Peraltro, sul tema, l’esponente della Lega ha reso noto di aver già ottenuto la disponibilità su questo argomento di due viceministri: “Ringrazio i sottosegretari Silli (Esteri) e Molteni (Interni) per la disponibilità mostrata sul tema”.

In questo video, il testo della interrogazione di Billi alla Camera.

Comites di Manchester, la prossima riunione il 20 marzo

Si terrà mercoledì 20 marzo alle ore 18.30, la prossima assemblea del Comites di Manchester, presieduta da Luigi Cassandra.

Comites di Manchester, la prossima riunione il 20 marzo

Si terrà mercoledì 20 marzo a partire dalle ore 18.30 la prossima assemblea del Comites di Manchester, presieduta da Luigi Cassandra.

Alla riunione, che sarà trasmessa come di consueto in streaming, sono stati invitati a partecipare anche il Console Italiano a Manchester, Matteo Corradini, e i consiglieri del Cgie eletti nel Regno Unito.

Ampio l’ordine del giorno della riunione del Comites, chiamato ad esaminare e decidere su: approvazione verbale seduta precedente, Consugliere Quareshi, deliberazioni; Question idi eventuale incompatibilità con del Consigliere Cabrelli ex art. 81 della L. 286/2003 e art. 710 del Dpr 395/2003; Dimissioni del Revisore dei Conti Cantamessa ed elezione nuovo revisore; incontro con le associazioni di aprile e comitato in presenza; Complitaly, pogetto straordinario, richiesta proroga ultimazione lavori; Richieste di patrocinio Comites per eventi; Varie ed eventuali.

Il Film Festival Donne di Mafia 2024: approfondimenti sul ruolo delle donne nella criminalità organizzata Italiana

Continuare a parlare di criminalità organizzata rimane un atto imprescindibile e doveroso, come ha ricordato più volte la ”mente” (così descritta dalla direttrice di CinemaItaliaUK, Clara Galeo Green) del film festival Donne di Mafia Felia Allum (Professoressa specializzata in criminalità organizzata e corruzione comparata presso l’Università di Bath). Analizzarla da diversi punti di vista, strato per strato, tra nuove e vecchie generazioni, regione per regione, tra dinamiche interne e agganci esterni, il ruolo delle donne ieri e oggi, offre degli spunti di riflessione che minuziosamente vengono deframmentati dalla lente d’ingrandimento cinematografica.

La recente notizia del rifiuto degli studenti di un istituto superiore di Partinico di dedicare il nome della scuola a Peppino Impastato, figura emblematica nella lotta contro la mafia, sottolinea ancora di più l’importanza di continuare a sollevare domande e accendere dibattiti per non soffocare la nostra memoria storica. Per ribadire l’importanza di valori sociali che non possono e non devono essere messi in discussione.

Anime Nere di Francesco Munzi
Anima Nere di Francesco Munzi

La selezione dei film ha messo in luce le diverse esperienze femminili all’interno della criminalità organizzata italiana

Grazie al Festival Donne di Mafia si è dunque esplorato il tema del ruolo delle donne attraverso una selezione di film che hanno messo in luce le diverse esperienze femminili all’interno della criminalità organizzata italiana. Il punto di partenza è stato il film “Anime Nere” di Francesco Munzi, che ha saputo cogliere i respiri arrancanti di una terra sofferente, lavorando senza sosta sui corpi dei protagonisti e riempiendo le inquadrature di  terra, fango, e pioggia. Il regista Munzi ha creato uno scenario fatto di case fantasma, di morte che abita la morte.

Attraverso riferimenti espliciti ad altri capolavori del cinema noir, “Anime Nere” dipinge un quadro drammatico della realtà cruda e spietata della criminalità organizzata, senza perdere di vista la profondità dei conflitti familiari e dei dissidi dei suoi personaggi.

Rosi offre una rappresentazione cruda e realistica del mondo della camorra del dopoguerra, evidenziando la forza delle donne napoletane di fronte alle difficoltà imposte dalla criminalità organizzata

Abbiamo poi fatto un passo indietro di più di 50 anni, per arrivare al secondo frammento del caleidoscopio cinematografico del festival Donne di Mafia: ”La Sfida”, di Francesco Rosi, Premio Speciale della Giuria per Venezia 1958. Ispirandosi, come ha ricordato durante il panel successivo alla proiezione la professoressa Gaetana Marrone-Puglia, all’omicidio di Pascalone ‘e Nola (successivamente vendicato dalla giovane moglie Pupetta Maresca), Rosi offre una rappresentazione cruda e realistica del mondo della camorra del dopoguerra, evidenziando la forza delle donne napoletane di fronte alle difficoltà imposte dalla criminalità organizzata.

La sfida, di Francesco Rosi
La sfida, di Francesco Rosi

Il saggio cinematografico di Rosi non ci permette di empatizzare con nessun personaggio: il suo cinema etico sta addosso a Napoli denunciandone le brutture anche attraverso il personaggio di Assunta, una sirena senza voce attorniata da un universo tutto al maschile, che si carica esponenzialmente di potenza visiva, esplodendo sul finale. Non a caso Rosi non sceglie una diva del cinematografo per il ruolo di Assunta: per la sua cronaca sociale su pellicola una diva sarebbe stata troppo ridondante.

La sfida, illustrazione eseguita dall'artista Simona De Leo
La sfida, illustrazione eseguita dall’artista Simona De Leo

La tendenza ad oggettivare le donne invece che rappresentarle in ruoli più diversificati e realistici, suggerisce la necessità di adottare prospettive più sfumate e veritiere

Con un altro balzo ma questa volta in avanti, fino al contemporaneo, troviamo nel programma del festival ”Ti mangio il cuore” di Peppe Mezzapesa, che presenta al pubblico una prospettiva sulle dinamiche della criminalità organizzata nel promontorio del Gargano. Il film mette in evidenza il ruolo cruciale delle figure femminili in una narrazione in bianco e nero che accentua il contrasto già presente nel titolo, tra amore e violenza. Gli interventi di Veronica Vegna, Direttrice del Programma di Lingua Italiana presso l’Università di Chicago, e la sociologa e professoressa associata di studi italiani alla JCU Isabella Clough Marinaro si sono concentrati sui due personaggi femminili principali, Marilena (interpretata dalla eclettica Elodie) e Teresa (Lidia Vitale), analizzando le loro caratterizzazioni nel film. Entrambe subiscono una trasformazione durante la storia, diventando più complesse e sfaccettate. Il grande ”ma” rimane però sulla dimensione quasi romanzata nella rappresentazione cinematografica del femminile di Mezzapesa.

Lidia Vitale in Ti mangio il cuore
Lidia Vitale in Ti mangio il cuore

Il ruolo delle donne nel contesto della criminalità è rilegato ad archetipi quali madre, fanciulla e la dea. Quale l’effetto – ci si domanda – che tali rappresentazioni possono avere sulle percezioni della società e sulle aspettative di genere in questo contesto? La tendenza ad oggettivare le donne invece che rappresentarle in ruoli più diversificati e realistici, suggerisce la necessità di adottare prospettive più sfumate e veritiere, come vediamo accadere nel film uscito quasi parallelamente a quello di Mezzapesa, ”Una femmina’’ di Francesco Costabile.

Nevia, panel al festival Donne di Mafia 2024, Clara Caleo Green, Virginia Apicella, Lidia Ferraro
Nevia, panel al festival Donne di Mafia 2024, Clara Caleo Green, Virginia Apicella, Lidia Ferraro (copyritght Michele Vicenti)

A chiudere il festival, troviamo infine “Nevia” di Nunzia De Stefano, prodotto da Matteo Garrone, che esplora le conseguenze personali e sociali dell’appartenenza a una famiglia legata alla camorra, offrendo uno sguardo autentico sulle difficoltà incontrate dalle donne nel tentativo di emanciparsi dalle loro radici criminali.

”Ci terrei a dire che questo film lo abbiamo fatto prima di tutto con il cuore”. Con questa frase la giovane e soprattutto talentuosa protagonista del film Virginia Apicella ha accolto il pubblico del festival Donne di Mafia.

La macchina da presa di Nunzia De Stefano circoscrive da subito il ridottissimo spazio entro il quale si muovono le due sorelle

La macchina da presa di Nunzia De Stefano, alla sua prima regia dopo una sceneggiatura di lunga e sofferente gestazione a causa degli elementi autobiografici inseriti, circoscrive da subito il ridottissimo spazio entro il quale si muovono le due sorelle. La roulotte, innanzitutto, ulteriormente privata della sua dimensione famigliare dalla scelta della nonna di affittare una stanza ad una prostituta che comincia ad esercitare in casa. Il quartiere poi, Ponticelli, dove la regista ha costruito la sua memoria, è composto da prefabbricati uguali per dimensioni e degrado. Un reticolo di strade bagnate dove girare con un carrello montato alla buona per ricercare vestiti gettati e pronti ad essere rivenduti al mercato, rappresenta l’alfa e l’omega del vivere quotidiano.

”Ho passato due mesi vivendo con loro, mangiando con loro, ascoltandoli, giocando con i bambini che non vanno a scuola perché non ci sono mezzi di trasporto. Io sono di Napoli e venire a conoscenza di tale realtà, che dura dagli anni ‘80 e che anzi è andata peggiorando, mi ha scioccata. La gente durante le riprese mi diceva che era felice del film perché almeno standoci a guardare potevano passare il tempo in maniera diversa.

Virginia Apicella al festival Donne di Mafia 2024, Londra
Virginia Apicella al festival Donne di Mafia 2024, Londra (copyright Michele Vicenti)

E pensare che quando  la regista mi ha chiesto di essere la protagonista del film, inizialmente ho rifiutato perché io non ero un’attrice professionista, bensì appassionata e praticante di arti circensi. Quest’ultimo aspetto in realtà ha spinto la regista a scegliere proprio me. La mia connessione col circo’’. Il circo che nel film rappresenta tutta la dimensione fiabesca e anche l’unica via di riscatto della protagonista e della sua sorellina.

I film presentati hanno contribuito ad ampliare la comprensione di questo fenomeno sociale, offrendo uno sguardo penetrante sulle vite e le sfide delle donne coinvolte nella mafia

Il Festival Donne di Mafia dunque continua ad essere un importante appuntamento volto alla riflessione sulla complessità delle esperienze femminili all’interno della criminalità organizzata italiana. Attraverso una varietà di prospettive e stili cinematografici, i film presentati hanno contribuito ad ampliare la comprensione di questo fenomeno sociale, offrendo uno sguardo penetrante sulle vite e le sfide delle donne coinvolte nella mafia. Non solo beauty queens, vergini, sirene e madri santissime.

Nevia, panel al festival Donne di Mafia 2024, Clara Caleo Green, Virginia Apicella, Lidia Ferraro (copyritght Michele Vicenti)
Nevia, panel al festival Donne di Mafia 2024, Clara Caleo Green, Virginia Apicella, Lidia Ferraro (copyritght Michele Vicenti)