sabato 21 Settembre 2024
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Settimana della Cucina italiana, a Liverpool ha preparato tutto la Dante Society

Grande successo per gli eventi organizzati in presenza e online dalla Dante Society di Liverpool per la Cucina italiana nel mondo.

Settimana della Cucina italiana, a Liverpool ha preparato tutto la Dante Society

Il mese di Novembre appena trascorso è stato denso di iniziative culturali tese a promuovere le tradizioni italiane in UK. Protagoniste, ancora una volta, le Dante societies sparse sul territorio britannico.

Una in particolare, sotto questo punto di vista, è stata la Dante Society di Liverpool, che ha organizzato tra la seconda e la terza settimana di Novembre una serie di iniziative pubbliche per celebrare la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

Che a Liverpool si è aperta con due eventi live: Acting Recipes con Andrea Castellini (ricette italiane decantate e recitate dal vivo) e L’Italiano è il mio Pane Quotidiano con Stefania Pisano e Federica Sturani (perché la lingua italiana si può imparare anche attraverso espressioni idiomatiche legate al cibo).

E poi un’Italian Conversation Evening presso Buongiorno Deli di Woolton per esercitare la propria lingua italiana suddivisi in gruppi (con Stefania Pisano e Giulia Pedrazzi), oltre che al Food Lab “Mani in Pasta” in collaborazione con Hey, Farina! di Liverpool e la scuola MammaMia (con Stefania Pisano e Federica Sturani), per imparare a fare gli arancini.

Ma possedere una cultura tradizionale culinaria significa anche avere una coscienza alimentare, e pure a questo è servita la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo di Liverpool: a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tipo di alimentazione alternativa, ossia quella vegetariana.

Perché la cucina italiana è ricca e variegata, ed è per tutti, sia per chi ama nutrirsi con un’alimentazione basata su proteine animali, sia per chi desidera avere un’alternativa valida e sicura.

Ma essere vegetariani significa anche documentarsi, capire come ci si sta nutrendo, riuscire a scoprire quali sono gli alimenti che contengono proteine animali in maniera occulta.

E come riuscire a porsi di fronte a questi temi in maniera intelligente.

Cucina italiana a Liverpool, c’è anche il cibo vegano

Tra gli appuntamenti della Settimana una web talk serale ha affrontato tutti questi temi grazie alla competenza di Giulia Pedrazzi, insegnante di Italiano di origine bolognese, in forza alla Dante Society di Liverpool nel team di organizzazione corsi ed eventi culturali (e collaborazione alla gestione dei social media della Society).

Alla web talk abbiamo partecipato anche noi, cogliendo l’occasione per scoprire qualcosa di più sull’universo vegetariano. E poi ne abbiamo parlato anche direttamente con Giulia.

“Il mio percorso è iniziato 9 anni fa – ci racconta – ma non sono diventata vegetariana in un unico giorno, ho gradualmente rimosso alimenti che mi facevano provare un certo disagio psicologico nel mangiarli. Man mano che non mi sentivo più serena nel consumare un alimento lo rimuovevo dalla mia tavola. Per esempio il pesce l’ho rimosso dopo un paio di anni, senza mai forzarmi a bruciare le tappe… Penso che oggi giorno, e ritengo che sia molto meglio così, molte persone optino per una dieta vegetariana senza per forza doversi incasellare in una serie di regole fisse infrangibili. Io sono molto flessibile con i formaggi per esempio, ma non lo sono per niente con carne o pesce, ognuno è libero di creare il proprio percorso”.

Nel corso dell’incontro Giulia ha parlato della cucina italiana che spesso nasconde grassi animali anche in alimenti insospettabili, e questo è un fenomeno in cui ci si può tranquillamente imbattere anche andando a mangiare fuori e trovarsi in un locale in cui i menu non sono specifici, non aiutano a capire se un alimento è effettivamente vegetariano oppure no, o magari quante pietanze vengono spacciate per vegetariane ma nascondono in maniera insidiosa proteine animali che noi stessi ignoriamo.

Ma davvero è così difficile riuscire a realizzare una cucina vegetariana più pura, specifica, che può andare di pari passo con la cucina tradizionale?

“Certamente è possibile – ammette Giulia – e come la cucina si evolve, cambia e si modernizza, sicuramente in questi anni nasceranno piatti che in futuro saranno chiamati ‘tradizionali’. Al momento l’unica difficoltà che trovo è proprio nel trovare piatti vegetariani nei ristoranti magari più storici, o nelle trattorie familiari. Mi verrebbe da dire che è più facile trovare ristoranti per vegetariani che piatti vegetariani in ristoranti classici. Sinceramente però spero che ci sia un’evoluzione in questo senso”.

La web talk di Giulia ha raccolto molte iscrizioni poiché, si sa, le tradizioni culinarie sono tra quelle che interessano maggiormente, attirando un pubblico di tutte le età e di tutte le fasce sociali. La cucina italiana in particolare è storicamente tra le più note, richieste ed imitate. E l’appuntamento è stata anche l’occasione per una vera e propria carrellata di piatti tipici delle singole regioni italiane, con particolare attenzione a quelli maggiormente adatti a chi segue una dieta vegetariana.

Ma la curiosità maggiore è emersa nel momento in cui Giulia ha rivelato che ci sono delle parti fisiche di animali ‘nascoste’ in alimenti come formaggi, prodotti da forno, pasta.

Ma nelle tante ricette che lei stessa ha consigliato come sicure per una sana alimentazione vegetariana, compaiono tante ricette di pasta. Ci siamo fatti spiegare come mai proprio da lei.

“La pasta di per sé non dovrebbe mai contenere parti animali, quello che può però ingannare è il condimento. Condimenti come l’Arrabbiata e la Norma, o “aglio olio peperoncino”, sono assolutamente consumabili per un vegetariano, tuttavia quello che può succedere è che lo chef (quando si va al ristorante, n.d.r.) decida di utilizzare per sua scelta lo strutto invece che l’olio o il burro, ma direi che sono casi abbastanza improbabili, sempre meglio esserne consapevoli però. L’ho scoperto guardando la pagina Instagram di una famoso chef italiano che cucinando un piatto di pasta ha detto ‘io ci metto sempre un po’ di lardo, perché mi piace molto’. Quindi questo mi ha fatto pensare che se quella è la sua ricetta, ciò potrebbe succedere nelle sue cucine. Ma di nuovo, stiamo parlando di chef stellati, quindi penso situazioni particolari. Inoltre immagino che nel menù, se il ristorante è di alto livello, debba essere specificato”.

Ed è proprio così: le indicazioni di un menu che si rispetti, per una persona che sceglie di seguire un determinato stile alimentare, che sia per scelta o per necessità (quali allergie o intolleranze alimentari), sono davvero fondamentali. Ed entrando nel discorso ‘grassi’ (animali o vegetali) viene spontaneo chiedersi: se lardo o caglio sono nemici di una corretta alimentazione vegetariana, come ci si pone nei confronti del burro? Può essere considerato un grasso sano?

“Spesso si ritiene che l’alimentazione vegetariana sia tutta sana a prescindere – ammette Giulia – In realtà devo sfatare questo mito, perché se per evitare carne e pesce poi compenso riempendomi di latticini o uova tutti i giorni, non penso che il mio organismo ne sia contento. Gli incriminati quando si parla di salute sono normalmente i grassi saturi, che derivano dagli animali, quindi riducendo la carne se ne ingeriscono meno… Tuttavia i derivati del latte contengono gli stessi grassi, quindi latte (specialmente intero), formaggi e burro li contengono. Il vegetariano normalmente può utilizzare il burro come ingrediente in quanto deriva dall’animale senza causarne la morte, ma questo non significa che l’ingrediente sia considerato sano. In ogni caso sta sempre alla singola persona decidere dove mettersi dei limiti e anche quale direzione dare alla propria dieta. Come dicevo se una persona sceglie la dieta vegetariana per questioni di salute farà scelte alimentari diverse da chi lo fa per amore degli animali, e poi dipende molto anche dai gusti personali”.

Insomma, vegetariano sì se si vuole adottare uno stile di vita sostenibile, se si amano gli animali a tal punto che non ci si vuole cibare della loro carne (ma dei loro prodotti sì), se ci si vuole liberare di un certo tipo di grassi notoriamente insidiosi per la salute. Ma sempre, e comunque, con consapevolezza, intelligenza e rispetto per una tradizione culinaria, come quella italiana, che è talmente ricca e varia da essere tra le più amate al mondo. Proprio da tutti.

 

All’Italian Christmas Market di Chelsea le eccellenze italiane e l’angolo per i bambini

La charity Il Circolo porta le eccellenze italiane a Londra, grazie alla nuova edizione dell’Italian Christmas Market che si terrà il 10 Dicembre a Chelsea, in King’s Road, SW3 5EE, dalle 10:30 alle 17: 30.

All’Italian Christmas Market di Chelsea le eccellenze italiane e l’angolo per i bambini

Il Natale si avvicina e Londra si colora di magia con le fairy lights e alberi addobbati. Per le strade l’odore di mulled wine, cannella e arancia riempie le narici. Amici e parenti ci condividono le loro foto che ritraggono decorazioni natalizie, alcune classiche alcune bizzarre e creative.

In molti gli italiani a rimanere nel Regno Unito durante questo periodo di festa e per loro anche quest’anno l’ente di beneficenza Il Circolo porta le eccellenze italiane a Londra, grazie alla nuova edizione dell’Italian Christmas Market.

Il Circolo dedica il suo impegno di quest’anno alla Salute Mentale

L’impegno a scopo benefico di quest’anno perseguito dall’ente Il Circolo  è incentrato su progetti dedicati alla Salute Mentale, e l’Italian Christmas Market, iniziato nel 1997 e a cui hanno partecipato più di 1,500 visitatori nel 2022, è il principale evento di raccolta fondi.

L’evento si terra’ il 10 Dicembre a Chelsea, in King’s Road, SW3 5EE, Londra, dalle 10:30 alle 17: 30.

30 espositori, Babbo Natale, e lo spazio per i piu’ piccini

Ad aspettarvi ci saranno non solo 30 espositori scrupolosamente selezionati, i cui prodotti in vendita sono profondamente legati all’Italia, ma anche un favoloso spazio dedicato ai più piccini.

Alle 11.30 per far vivere nuove ed emozionanti avventure Ornella Tarantola terrà l’ Angolo lettura per bambine e bambini

Alle 2.30, i più piccini potranno diventare loro stessi delle magiche creature con l’evento di Face Painting.

Dalle 15.45 si terrà Laboratorio didattico alimentare con gioco di degustazione per bambine e bambini, che include una sessione di Educazione al Gusto, focalizzata sulla comprensione di come vengono percepiti i gusti attraverso storie, giochi ed esperienze sensoriali incentrati attorno al cibo.

Le sessioni walk-in sono adatte a bambini dai 3 agli 11 anni

Se non vi sembra ancora abbastanza, come ospite d’onore ci sarà tutto il giorno il mitico Babbo Natale!

E proprio parlando di doni, l’Italian Christmas Market dà la possibilità di acquistare eticamente prodotti d’eccellenza per i vostri regali di natale, immersi nell’atmosfera del Bel Paese.

Assolutamente imperdibile!

Il mercatino di Natale a Nottingham unisce le comunità italiana e inglese

Il 16 dicembre la comunità italiana e quella inglese si incontreranno al Mercatino di Natale a Nottingham, voluto e organizzato dalla Scuola Italiana di Alessia Beneventi.

Studiare italiano a Londra si può: Sial, l’unica scuola primaria italo-inglese in Uk

Il caso della SIAL.school di Londra, unica scuola primaria italiano/inglese nel Regno Unito, dove si studiano due lingue e due culture.

Studiare italiano a Londra si può: Sial, l’unica scuola primaria italo-inglese in Uk

La Sial.school di Londra.
La Sial.school di Londra.

Trasferirsi all’estero per una famiglia rappresenta sempre un’incognita che molto spesso si concretizza in dubbi e incertezze legate all’istruzione dei più piccoli.

La scelta della scuola primaria non è semplice per nessun genitore, a maggior ragione per chi sta crescendo bambini bilingue o multilingue e si interroga sull’approccio migliore e più adatto alle esigenze della propria famiglia.

Il desiderio di trasmettere ai propri figli identità e tradizioni del paese di origine si somma alla volontà di integrarsi e fare propri i valori del paese eletto come propria casa, rendendo più complessa la valutazione.

A Londra, mamme e papà italiani hanno l’opportunità di scegliere una scuola dell’infanzia e primaria bilingue italiano/inglese e vedere i propri bambini crescere portando avanti tutte le materie in entrambe le lingue, traendo il meglio dai due sistemi scolastici.

L’idea di una scuola di questo tipo ha iniziato a prendere forma nel 2004, grazie all’iniziativa di un gruppo di cittadini italiani a Londra. Un progetto che resta tuttora unico nel Regno Unito, dove SIAL.school è la sola scuola primaria sul territorio che non solo dà la possibilità di studiare italiano a Londra, ma offre un programma didattico bilingue e bi-curriculare italiano e inglese.

Ines Saltalamacchia, Preside della Sial.school di Londra.
Ines Saltalamacchia, Preside della Sial.school di Londra.

“Il tipo di formazione offerta da SIAL.school non è né puramente italiana né puramente inglese. – spiega la Preside della scuola, Ines Saltalamacchia – Si tratta di una scuola bilingue e bi-curricolare a tutti gli effetti: i bambini lavorano sulle due lingue, in parte in italiano ed in parte in inglese, portando avanti un programma didattico costruito fondendo insieme gli obiettivi formativi dei due sistemi. L’obiettivo è quello di offrire un’educazione più ricca, più completa che renda tutti i nostri alunni bi-letterati, quindi in grado non solo di parlare, ma di leggere, scrivere, cogliere ed utilizzare appieno le sfumature di entrambe le lingue, indipendentemente dal loro livello di partenza quando iniziano a frequentare la scuola.”

L’educazione dei bambini non passa naturalmente solo attraverso l’apprendimento parallelo e congiunto delle due lingue, ma anche attraverso l’esposizione e lo studio delle due culture.

Non solo lingue: alla Sial.school si studiano due culture

La Sial.school di Londra.
La Sial.school di Londra.

In particolare, l’approfondimento della cultura italiana che si svolge nelle aule, complementa e arricchisce la trasmissione delle informazioni che avviene in ambito familiare; allo stesso tempo gli alunni crescono in un contesto che veicola e promuove i valori della società britannica e assaporano quotidianamente la cultura del paese in cui vivono.

“Nel nostro curriculum le lezioni di PSHE (Personal, Social, Health and Economic Education) prevedono per esempio lo studio delle diverse culture e comunità, sottolineando l’importanza di conoscere, capire ed accettare la diversità. – aggiunge ancora Saltalamacchia – Nella vita quotidiana della scuola si respirano le diverse culture, nella celebrazione di feste e ricorrenze da Natale a Diwali a Eid, e nelle iniziative a supporto di uguaglianza e inclusione per il cui impegno la nostra scuola nel 2021 ha ottenuto il Gold Equalities Award promosso da EqualiTeach.”

L’attenzione al benessere dei bambini è da sempre un carattere distintivo della scuola di Holland Park. La motivazione ad imparare viene nutrita partendo dagli interessi e dalle esigenze di ciascun alunno. Un procedimento reso possibile dalle dimensioni delle singole classi, composte da non più di sedici bambini, e della scuola stessa.

“Da sempre ci impegniamo perché la nostra scuola sia un ambiente sicuro e improntato alla fiducia, nel quale i bambini si sentano supportati e rispettati. – spiega la Preside – Ogni giorno monitoriamo il benessere dei bambini: in momenti dedicati con il proprio insegnante, i bambini si siedono tutti insieme per parlare di come si sentono, imparando a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni in entrambe le lingue.”

Mentre gli alunni che in questi anni hanno completato il ciclo della scuola primaria proseguono con successo il proprio percorso nelle scuole secondarie inglesi e internazionali (e perfino italiane, per chi è rientrato nel frattempo in Italia e ha potuto continuare tranquillamente gli studi grazie al riconoscimento automatico degli anni di scuola bilingue), è sul tavolo il progetto di ampliare l’offerta formativa della scuola, aprendo a Londra una scuola secondaria bilingue e bi-curriculare inglese/italiano.

Per maggiori informazioni sulla scuola bilingue: https://sial.school

Anche la Cucina Lombarda sbarca a Londra grazie a Chef Senso

Dal 5 al 10 dicembre lo Chef Senso, al secolo Francesco Sensati, presenta al ristorante JCJ di Londra la sua Pop Up di Cucina Lombarda.

Anche la Cucina Lombarda sbarca a Londra grazie a Chef Senso

Passeggiando per le vie principali di Hackney, quartiere tra i più hipster di Londra, dove la gentrificazione ha portato “single espresso” e “avocado on toast” a prezzi insostenibili, mi sono imbattuta in un flyer che mostrava su una parete diroccata la scritta ”SENSO”.

Di fronte alla parete, delle sedie e tavolini illuminati da un sole decisamente poco londinese, e altre informazioni: quattro portate, London Fields, una fotografia che ritrae la città di Mantova, e il menu, che però tra i primi comprendeva il ragù alla ferrarese e un intramezzo a base di gazpacho al melone. Da brava amante della cucina in generale, e della cucina regionale in particolare, ho deciso di dare un senso a questa Pop Up di nome Senso, che sembra volerci raccontare del nord Italia.

Ho preso dunque i contatti indicati nel volantino e ho scritto un messaggio nella pagina Instagram di senso_ldn. Mi ha risposto Sophie, compagna e PR dello chef ideatore del concept, la quale mi ha subito organizzato un appuntamento.

Francesco Sensati, per gli amici Chef Senso, mantovano doc, classe 1988, mi ha accolta nella sua cucina domestica per raccontarmi di lui e farmi assaggiare i piatti della sua infanzia.

Oltre alla fretta di venire al mondo, tanto quasi da nascere nell’automobile del padre diretta in ospedale, Chef Senso ci svela che il suo primo ingresso in una cucina professionale avvenne nella trattoria gestita dalle zie in un paesino in provincia di Mantova, a soli sei anni.

La passione e il rispetto per le diverse tradizioni culinarie sono entrate nel DNA professionale di Chef Senso

Come in tutte le case italiane, anche in quella della sua famiglia il cibo rappresenta e ha sempre rappresentato un legame con la tradizione territoriale, con un certo interesse alla stagionalità dei prodotti, e arricchita da una forte curiosità.

Francesco infatti ha ricordato i viaggi con i suoi genitori in giro per il mondo, dove questa passione e rispetto delle diverse tradizioni culinarie è diventata parte del suo DNA professionale.

Dopo aver frequentato la scuola alberghiera, con una certa attitudine ribelle e incline all’educazione pragmatica più che teorica, Francesco lascia la scuola e decide di mettere letteralmente le mani in pasta. Comincia a lavorare in ristoranti, trattorie, e pizzerie, fino ad arrivare a prestare servizio per un noto chef italiano (di cui non ha voluto svelare il nome) che ha cambiato radicalmente la sua visione del mondo della ristorazione.

Terrina di faraona alla Stefani con mostarda di frutta e gel di melograno, una portata delle portate presenti alla prima Pop Up Senso_ldn (copyright Sophie Taylor)
Terrina di faraona alla Stefani con mostarda di frutta e gel di melograno, una portata delle portate presenti alla prima Pop Up Senso_ldn (copyright Sophie Taylor).

È stata la musica a portare Chef Senso a Londra

Mentre Chef Senso mi parlava di lui, non ho potuto fare a meno di notare l’ammirevole collezione di vinili e dvd che occupava tutta una parete del salone. Assolutamente coerente con le vibes che questo chef lombardo emana: animo rock-metal che ricorda un po’ l’alma punk dello chef stellato David Muñoz, ma con un velo di malinconia.

Francesco infatti, approdato a Londra otto anni fa, mi ha confessato che non è stata la fascinazione per la babilonia del mondo culinario quale è Londra, patria del cibo internazionale, ad attrarlo a sé, ma la musica.

Chef Senso infatti, fin da giovanissimo colleziona Rolling Stone magazines, e la sua passione per la musica si rintraccia tra le note dei gruppi cult inglesi quali Led Zeppelin, Rolling Stones, Beatles, e tanti altri. Non è una persona che ama sciorinare la sua impressionante cultura, quanto piuttosto condividere tutto ciò che accende in lui la passione.

Londra ha rappresentato la folgorazione sulla via di Damasco: ”Venire qui, lavorare per ristoranti più o meno stellati, conoscere nuovi sapori, e approcci diversi, anche dal punto di vista manageriale mi ha aperto la mente, alimentando la mia ereditaria curiosità, e insegnato moltissimo. Non nego che la frenesia di questa città mi ha più volte fatto desiderare di lasciare tutto e trasferirmi in un paesino di provincia dove aprire una mia trattoria, ma anche se da un lato ti toglie energie, dall’altro Londra ti da tanto, e non si può negare”.

Con le colleghe e i colleghi Chef Senso cerca un rapporto basato sul reciproco scambio

Francesco ci ha spiegato anche che nel corso della sua carriera, sia in Italia che all’estero, ha conosciuto colleghe e colleghi con cui ha sempre tentato di stabilire un rapporto alla pari, basato sullo scambio mutuale.

Non cerca ispirazione o insegnamento da chef che hanno spostato il loro focus sull’apparire in TV più che sulla continua ricerca, su progetti innovativi o nuovi stimoli: ”Nulla togliere a chi si è dedicato a questo, ma personalmente e per carattere, sono più incline a ricercare professionisti che dedicano il loro tempo nella e per la cucina e il buon cibo. Anche per questo quando viaggio cerco sempre posti dove altre e altri chef sono passati, hanno mangiato, o lasciato il segno”.

Chef Senso sperimenta cucine ragionali italiane (copyright Sophie Taylor)
Chef Senso sperimenta cucine ragionali italiane a Londra (copyright Sophie Taylor).

Il concept Senso_ldn ha due obiettivi: presentare i piatti dell’anima e far conoscere la cucina del nord Italia a Londra

Dopo aver condiviso con noi il suo modo di essere e di pensare, Chef Senso ci spiega finalmente il concept Senso_ldn:‘Il progetto Senso parte dai piatti a cui sono legato sentimentalmente. Sono piatti tipici della mia regione, ma non solo. Io sono lombardo però la mia grande maestra, mia nonna paterna, era della provincia di Ferrara, e da lei ho imparato moltissimo sulla cucina della sua regione. Inoltre ho lavorato tanto nel Veneto e quindi i miei sono piatti che prendono molta ispirazione da tradizioni culinarie del nord Italia. Mi sono posto dunque un duplice obiettivo: il primo è di far rivivere i momenti epifanici della mia infanzia attraverso i piatti dell’anima, e il secondo è far conoscere la cucina del nord Italia, ancora poco nota a Londra, tranne qualche eccezione, rispetto alle eccellenze del centro e del sud Italia. Per esempio pochissimi sanno di una delle peculiarità della mia città: il melone mantovano IGP che ho proposto nella mia prima Pop Up. Alla fine è un racconto intimo e corale attraverso il cibo che voglio condividere con chi ama la buona cucina e non vuole smettere di scoprire’’.

La prossima Pop Up con Chef Senso si terrà dal 5 al 10 Dicembre presso il JCJ London.

La Dante in Cambridge vince il premio International Elite 100 Global Award 2023

Prestigioso riconoscimento per La Dante in Cambridge, che ottiene il premio International Elite 100 Global Award 2023 come Specialista dell’anno per le competenze linguistiche online e in presenza.

La Dante in Cambridge vince il premio International Elite 100 Global Award 2023

La Dante in Cambridge continua a mietere successi. E’ proprio di queste ore la notizia che l’istituto culturale diretto da Giulia Portuese, ha vinto l’International Elite 100 Global Award 2023 (ed è stato riconosciuto come Specialista dell’anno in competenze linguistiche online & in-person).

Un premio prestigioso che segue di pochissimo la conquista di un altro riconocimento, il “Best Online & In-Person Language Educator 2023 – Cambridgeshire” assegnato dagli SME Business Elite Awardees per il 2023, le due precedenti nomination nel 2022 per “Business Chameleon” e “Lockdown Leader” e il prestigioso riconoscimento per la Direttrice Portuese, insignita dell’Onore di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia nel 2021 per i suoi 25 anni di impegno nel Regno Unito.

Da oltre quindici anni il Centro Culturale Europeo con sede a Cambridge offre corsi di lingua e cultura non solo italiana, ma anche spagnola e inglese che, svolti inizialmente solo in presenza nella sede scolastica, negli ultimi anni hanno cominciato a svolgersi anche online, diventando quindi disponibili per gli studenti di tutto il mondo.

Prerogativa delle attività didattiche de La Dante in Cambridge è quella di disporre costantemente di un team in continua crescita, composto da insegnanti madrelingua italiani, spagnoli e inglesi e dall’unità di Marketing e Amministrazione, coordinata dalla responsabile Gilda Notarbartolo, che compie un lavoro fondamentale nella fase di organizzazione e gestione dei corsi (nonché nelle iniziative di ampio respiro come la recentissima Settimana della Lingua Italiana nel Mondo).

La passione genuina per la diffusione delle lingue e della cultura è il motore dell’attività dell’istituto, come ammette la direttrice Portuese. Ed è l’elemento che permette alla society di offrire il miglior percorso formativo a studenti di ogni età e nazionalità.

“Nel corso degli anni abbiamo sviluppato un ottimo metodo e un sistema che consente ai nostri studenti – spiega la direttrice – di raggiungere facilmente i loro obiettivi di apprendimento. Così la nostra famiglia multiculturale cresce.

“E’ molto gratificante per ogni membro del nostro team vedere che gli sforzi vengono ripagati. Sono molto grata per questo. Inoltre – aggiunge Portuese, nell’economia globale di oggi le imprese operano sempre più in ambienti multiculturali con controparti provenienti da Paesi e culture diverse. In un contesto del genere, le barriere linguistiche hanno un impatto significativo sulla vita di ogni realtà produttiva. Naturalmente, questo rende i servizi della nostra scuola cruciali per il successo di ogni azienda”.

L’International Elite 100 Global Award 2023 garantisce a La Dante in Cambridge un nuovo logo e un piccolo trofeo, che sicuramente farà sfoggio di sè tra gli innumerevoli riconoscimenti già conquistati in precedenza.

Senza naturalmente perdere di vista l’obiettivo quotidiano della scuola, cioè quello di continuare a dedicarsi alle iniziative didattiche che, proprio in questi giorni, si affiancano alla periodica sessione d’esami PLIDA. In coordinamento con la Società Dante Alighieri di Roma, a Cambridge sta per cominciare la nuova sessione d’esami ufficiali di lingua italiana livello B1 per la richiesta della cittadinanza italiana.

Insomma, tra corsi, esami, iniziative culturali e premi prestigiosi, le attività de La Dante in Cambridge non si fermano mai.

Un bambino di nome Porro, alla Casa Italia di Londra la prima presentazione pubblica

E’ stato presentato sabato 11  novembre alla Casa Italia di Londra “Un bambino di nome (A boy called) Porro”, libro in due lingue (inglese e italiano)  rivolto a bambini dagli 8 ai 12 anni, scritto da Penny Culliford.

Un bambino di nome Porro, alla Casa Italia di Londra la prima presentazione pubblica

Penny Culliford alla  presentazione del libro “Un bambino di nome (A boy called) Porro”, a Londra.
Penny Culliford alla presentazione del libro “Un bambino di nome (A boy called) Porro”, a Londra.

Sabato 11 Novembre “Un bambino di nome (A boy called) Porro”, libro in due lingue (inglese e italiano)  rivolto a bambini dagli 8 ai 12 anni, è stato presentato al pubblico di Londra.

La serata è stata organizzata da Tricolore Theatre Company, che nel 2019 ha messo in scena questa storia di riscatto da una situazione di bullismo scolastico attraverso un viaggio fantasioso.

Nella Sala Russo della Casa Italiana San Vincenzo Pallotti (club sociale della St Peter’s Italian Church) di Clerkenwell, in una cornice suggestiva, vivace e piena di testimonianze della storia culturale italiana, è nata una serata che è sembrata quasi una festa, una grande riunione di amici, arrivati tutti per celebrare il trionfo morale di un bambino sulla sua vita complicata, un bambino a cui hanno imparato a voler bene.

Il piccolo Porro

E c’erano proprio tutti coloro che finora hanno popolato l’universo di questo piccolo protagonista. Anzitutto Penny Culliford, scrittrice e drammaturga britannica e “mamma” di Porro (grazie alla sua personale esperienza di insegnante), che l’ha portato prima a teatro e poi ne ha fatto un libro.

Quindi Nadia Ostacchini, attrice e direttrice artistica di Tricolore Theatre Company, che ha creduto subito nella storia di questo straordinario bambino e l’ha messa in scena con la sua compagnia teatrale quattro anni fa.

Introdotti quindi dalla Ostacchini, Lucia Morciano, che ha tradotto in italiano il testo originale della Culliford (sebbene Penny abbia recentemente dichiarato in un’intervista radiofonica che Lucia ha effettivamente scritto questo libro in italiano, più che tradurlo semplicemente; attestazione di stima cha ha commosso profondamente la Morciano). E Gloria Danili, autrice di libri per ragazzi, che ha coordinato gli interventi della serata.

E il giovane Stefano Di Rico, attivista impegnato nelle iniziative di salvaguardia per la salute mentale.

Parlando di bullismo scolastico, la testimonianza di Di Rico è stata come un raggio di sole in un cielo plumbeo, diretto sia ai bambini (che partecipavano alla serata con i rispettivi genitori) fatti sedere tutti nelle prime file della piccola platea, sia agli adulti presenti (come abbiamo sempre detto, la storia di Porro in realtà è rivolta a bambini di tutte le età).

Il messaggio del giovane Di Rico è stato chiaro e diretto: la cosa più importante nella vita è restare se stessi, senza farsi carico di situazioni negative che non dipendono da noi.

Naturalmente a una serata interamente dedicata a lui, Porro non poteva non partecipare. Grazie alla presenza e alla voce di Valentina Marciano, il piccolo protagonista di questa storia ha preso vita, sotto forma di grande e spiritoso puppet, un pupazzo bellissimo a cui la brava Valentina è riuscita a dar vita e voce, divertendo sia i bambini che gli adulti presenti.

Ed è qui che si svela il vero motivo dell’aver fatto occupare a tutti i bambini le prime file della platea: il teatro ha preso posto nella Sala Russo del club e finalmente la storia di Porro è stata anche recitata attraverso una serie di letture bilingue tratte dal libro.

Sono stati scelti alcuni tra i momenti rappresentativi della storia di Porro, attraverso il suo viaggio fantastico accompagnato dalla mela magica, dono della sua sola amica, la Fata Madrina.

Attraverso le voci di Nadia Ostacchini (che a teatro è stata la vera Fata Madrina del piccolo Porro) e di Valentina Marciano, in collaborazione con Gloria Danili e Lucia Morciano, si è voluto dar vita ad alcuni passaggi tratti dal libro, sia per far rivivere quei momenti a chi il libro l’ha letto, sia per incuriosire chi invece non l’ha ancora letto.

E questo è stato uno dei momenti più divertenti della serata. Insieme a quello dei doni portati a Penny Culliford da parte di Gloria Danili.

Doni che rappresentano Porro e le sue vicende: dalle mele (per i presenti ahimè solo commestibili e non magiche, ma l’immaginazione può sempre aiutare), alle cipolle, e poi marmellata, vino di primula, dei donuts (che Penny pronuncia amabilmente in italiano “bomboloni” con un accento davvero unico), per finire al simbolo alimentare principale e inevitabile: un porro (a leek), ortaggio che Penny ha ammesso di utilizzare regolarmente in cucina.

Ricordiamo che “Un bambino di nome (A boy called) Porro” può essere acquistato on line: in UK su https://tricolore.org.uk/porro-buy-the-book/ e in Italia (oltre che in tutti gli altri Paesi) su https://bestrongedizioni.it/prodotto/un-bambino-di-nome-a-boy-called-porro/

E la sua marcia è inarrestabile: dal 12 al 14 Marzo 2024 sarà tra i libri protagonisti del London Book Fair, salone del libro in svolgimento all’Olympia di Londra.

Foto di gruppo alla  presentazione del libro “Un bambino di nome (A boy called) Porro”, a Londra.
Foto di gruppo alla presentazione del libro “Un bambino di nome (A boy called) Porro”, a Londra.

La serata, interamente fotografata da Mario Bucolo, professionista originario di Catania, a Londra da 8 anni con breve parentesi a New York (www.mariobucolo.info), è stata completata dalla presenza di due personalità uniche nel proprio genere, anche loro invitate a celebrare il riscatto morale del piccolo Porro nei confronti delle avversità della vita.

Da un lato, Padre Andrea Fulco della St. Peter’s Italian Church di Clerkenwell, che rappresenta la più grande comunità italiana cattolica nella città di Londra.

Padre Andrea, che nel suo percorso pastorale ha incontrato più volte casi di bullismo come quello narrato nella storia di Porro, ha espresso con decisione la sua posizione: il rispetto dell’essere umano prescinde da tutto, anche dal Credo.

Purtroppo esistono tanti aspetti nascosti dietro le brutte storie di bullismo, aspetti di fronte ai quali la lotta si fa dura, sia per la scuola stessa che per le famiglie dei bambini vittime di questa piaga sociale e morale.

Perché ciascun bambino è unico e ognuno ha le proprie peculiarità, le proprie caratteristiche, i propri pregi e difetti. Ma il valore intrinseco di ciascun piccolo individuo va salvaguardato e difeso.

Dall’altro lato, le Istituzioni importanti: presente alla serata il Console Italiano Rossella Gentile. Arrivata a Londra da poche settimane, si è dichiarata piacevolmente colpita dalle molte iniziative culturali che caratterizzano la vita degli italiani residenti in UK e in particolar modo nella capitale britannica.

E ha paragonato la storia di Porro a un viaggio, che per molti versi assomiglia al viaggio degli italiani che in passato hanno migrato dalla terra d’origine a quella che poi li ha accolti, in questo caso il Regno Unito.  Un viaggio che può essere definito un’avventura, irta di difficoltà e di occasioni.

Due storie, quindi, due viaggi, che vanno di pari passo, e che rendono il piccolo Porro sempre più vicino a bambini grandi e piccoli, di tutte le età o nazionalità, che siano britannici, italiani, o UK italians. Ma con un cuore di taglia extra-large, pronto ad affezionarsi a chi ha più bisogno di un abbraccio.

Alla scoperta dei Capolavori Italiani a Londra: il via alla terza edizione

Dopo aver già riscosso grande successo, il tour guidato e offerto a titolo gratuito dall’associazione di volontariato Mondo Italiano, Sezione UK, Capolavori Italiani a Londra arriva alla sua terza, attesissima edizione.

Si tratta di un vero e proprio viaggio alla scoperta di grandi capolavori classici italiani, realizzati da artisti e artiste quali Piero della Francesca, Michelangelo, Caravaggio, e Artemisia Gentileschi, pittrice quest’ultima, vissuta nella prima metà del Seicento che seppe farsi non solo strada ma anche imporre il suo innegabile talento in un ambiente prettamente dominato dagli uomini. Un’artista eccellente che è divenuta simbolo della lotta per i diritti delle donne.

La visita guidata, che si terrà sabato 2 dicembre presso la National Gallery di Londra, seguirà l’iter ideato Dott. Renato Marinacci, storico dell’arte laureato in Scienze dei Beni Culturali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Marinacci sarà dunque la voce narrante di questa (ri)scoperta indirizzata ad appassionati e curiosi di tutte le età. In occasione della pregevole iniziativa, Londra Notizie 24 ha incontrato Alessandro Gaglione, socio fondatore dell’associazione MONDOITALIANO, nonché’ consigliere ed attualmente presidente del COMITES (COMitato degli ITaliani all’EStero) di Londra, per raccontare il dietro le quinte di un lavoro di volontariato, anzi di una missione, che dura da ben ventitré anni.

Capolavori Italiani a Londra, terza edizione
La foto mostra Alessandro Gaglione e la guida dott.ssa Paola di Felice alla National Gallery per la visita Capolavori Italiani a Londra (copyright Alessandro Gaglione)-

L’avvocato Alessandro Gaglione, lasciando alle spalle ogni formalità, contagia chiunque voglia conoscere la sua visione artistica, culturale, e sociale di diffondere il patrimonio culturale italiano, e in un certo qual modo difenderlo dalla dimenticanza. ”Chiamatemi fondamentalista se volete, ma per me è inconcepibile ignorare le eccellenze italiane presenti in tutto il mondo, specie per la comunità di connazionali residenti all’estero e ancor di più per i figli di migranti che rischiano inconsapevolmente di perdere la storia e il patrimonio culturale che ci appartiene e riguarda tutti noi”.

Sulla pagina Facebook di Mondoitaliano si legge:

L’Associazione di Volontariato Mondoitaliano, sin dalla sua costituzione avvenuta nell’anno 2000, ha come scopo quello di svolgere, nell’interesse della comunità italiana o di origine italiana residente in Italia e all’estero, le attività finalizzate:

  • all’attuazione del principio di solidarietà, per affermare i diritti di tutti i Cittadini italiani o dei cittadini stranieri italiani di origine
  • alla valorizzazione della pace, della cultura multietnica e multireligiosa e della solidarietà tra i popoli
  • alla piena attuazione dei diritti della cittadinanza italiana
  • al superamento di tutte le forme di disagio sociale
  • all’affermazione del diritto alla cultura, all’educazione e alla formazione permanente
  • allo sviluppo e alla promozione del turismo sociale e culturale con particolare riferimento alla terza età e all’attività giovanile

L’intento è ben chiaro e lodevole, soprattutto considerando che si basa esclusivamente sulla buona volontà di persone competenti, che mettono a servizio della comunità la loro passione, la loro conoscenza ed il loro tempo.

Per educare inostri figli e proteggere la nostra cultura serve un aiuto concreto

Ma saremmo decisamente troppo naïve nel pensare che ”le favole” trovino spazio nel mondo reale. I sacrifici perpetrati dall’associazione sono innumerevoli e nonostante l’adesione di molte iniziative da parte di una considerevole fetta della comunità italiana di Londra, nonché il sostegno del Consolato, ciò che serve in maniera urgente sono i fondi.

Investimenti da parte dello stato, utili a valorizzare, proteggere e garantire la sopravvivenza stessa della nostra ricchezza culturale nel mondo e nella nostra memoria.

”Considerando che i venti posti disponibili per la visita guidata sono finiti in meno di cinque minuti è chiaro che l’interesse è quasi tangibile, ma reperire volontarie e volontari esperti in materia, chiedere loro del tempo, della dedizione, e della costanza non è affatto facile”.

Dalle parole di Gaglione capiamo che siamo di fronte al solito paradosso: la necessità di educare e l’impossibilità di farlo perché mancano le risorse.

Oltre che da appasionato d’arte, Alessandro Gaglione si rivolge da padre ai figli dei migranti italiani

”Servirebbe un mecenate oppure, come ho gia’ ribadito,  il sostegno dello stato. Io faccio il possibile per aiutare la nostra comunità; un altro esempio è il servizio di consulenza legale che offro gratuitamente per le persone indigenti con SLIG LAW LLP, studio legale anglo-italiano con sede a Londra e uffici a Roma. La necessità e dunque la domanda sono ben presenti, servono però investitori. Anche la promulgazione della stessa lingua italiana può essere il primo passo. A Londra ci sarebbe bisogno di una scuola secondaria italiana. Se penso per esempio al St. George’s Bristish International School di Roma, che è un’istituzione scolastica ben radicata, qui a Londra non c’è l’equivalente italiano, e mi domando il perché. Immaginiamo un accordo tra i due stati, uno scambio di risorse. Le cose da fare sono potenzialmente infinite. Io poi, oltre che da appassionato, parlo anche da padre: pensare che i miei avrebbero potuto non sapere nulla della loro cultura, che poi è il tesoro più prezioso che possediamo, non mi avrebbe fatto dormire la notte. Lo spazio per intervenire ce n’è, e serve istituzionalizzarlo. Per questo sono sempre in giro a scoprire nuovi talenti nostrani, a tentare di organizzare eventi, per esempio la befana, o il carnevale e le sue maschere. Non posso pensare che tradizioni importanti come queste vengano perdute. Poi, in materia d’arte io sono appassionato ma profano, conosco i classici però so che in Inghilterra come in altri paesi, talenti contemporanei italiani sono innumerevoli e in vari campi, dalla fotografia alla moda, dalla scultura al mondo enogastronomico. Chi dice che ormai dall’Italia se n’è andato e dunque non è affar suo, non sa quanto grave sia quest’affermazione”.

Capolavori Italiani a Londra, visita guidata gratuita alla National Gallery di Londra
La foto mostra un gruppo di visitatori partecipare alla visita guidata gratuita Capolavori Italiani a Londra.

Le parole di Alessandro Gaglione, che suonano come un appello soprattutto di fronte al suo impegno e quello di tutta l’associazione, portano inevitabilmente ad una presa di coscienza e responsabilità. Integrazione, rispetto reciproco, libertà e dignità vanno di pari passo con il desiderio di condividere, proteggere e diffondere la nostra cultura. Partendo da piccoli gesti, come quello della partecipazione attiva.

Moving to Italy, il 28 novembre a Londra la prima edizione dell’evento organizzato dalla Icciuk

Prima edizione il 28 novembre a Londra del Moving to Italy Show organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito e dedicato alle opportunità offerte a chi si trasferisce in Italia.

Moving to Italy Show, prima edizione a Londra il 28 novembre 2023

Prima edizione il 28 novembre a Londra del Moving to Italy Show organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito e dedicato alle opportunità offerte a chi si trasferisce in Italia.Vuole aiutare i residenti in Regno Unito a spostarsi in Italia il Moving to Italy Show, la prima edizione organizzata dalla Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito, con il patrocinio e il sostegno di Ambasciata d’Italia nel Regno Unito, Consolato Generale d’Italia a Londra, ENIT, Agenzia itlaiana del Commercio.

Questo evento gratuito, che si terrà il 28 novembre 2023 presso il Royal Automobile Club, Pall Mall, è progettato per presentare al pubblico le molte opportunità per vivere, lavorare, muoversi o ritirarsi in Italia, offerte attualmente dallo Stato italiano.

Vantaggi Fiscali e Opportunità di Vita Uniche in Italia

Tra gli schemi fiscali che favoriscono il trasferimento vi sono tariffe fiscali scontate sullo stipendio per tutti i tipi di lavoratori; una tassa fissa annua di 100.000 euro per gli Individui ad Alto Reddito e le loro famiglie e una tariffa fissa del 7% per i pensionati. Per ulteriori dettagli visita il sito dell’Agenzia delle Entrate.

La giornata prevede seminari dal vivo e dibattiti moderati da esperti del settore, nei quali il pubblico potrà apprendere informazioni sulle diverse opzioni di visto, residenza, investimento e tassazione, e comprendere la vita italiana in termini di lavoro, scuole e assistenza sanitaria.

All’evento è prevista un’area riservata agli incontri con espositori selezionati, in grado di offrire ai partecipanti tutte le informazioni necessarie su come trasferirsi in Italia senza stress, sia per motivi di lavoro che di vita.

Programma della Giornata e Opportunità di Rete

La sessione mattutina dei seminari inizia alle 9.00 e durerà circa 60 minuti, seguita da una sessione di domande e risposte e una sessione di networking.

Dalle 10.30 alle 12.00 il team della Camera, i relatori dei seminari saranno disponibili per incontri individuali e consulenze con i visitatori.

Il primo blocco sarà incentrato sui vantaggi per i cittadini britannici che desiderano trasferirsi in Italia.

La sessione pomeridiana dei seminari inizia alle 12.30 con una sessione di domande e risposte e una sessione di networking.

Dalle 14.00 in poi, il team della Camera, i relatori dei seminari saranno disponibili per incontri individuali e consulenze con i visitatori.

Il secondo blocco sarà incentrato sugli vantaggi fiscali per i cittadini italiani che desiderano tornare in Italia.

Al Moving to Italy Show si avrà l’opportunità di incontrare e parlare con professionisti della Icciuk e degli sponsor come Bonelli Erede, Casa Londra, Fideuram Private Banking, James Cowper Kreston/Studio TDL.

La Prospettiva per i Cittadini Britannici: Una Nuova Vita in Italia

Se sei un cittadino britannico alla ricerca di nuove prospettive di vita in Italia, il Moving to Italy Show offre una panoramica dettagliata di tutte le possibilità che lo Stato italiano mette a disposizione. I generosi schemi fiscali includono tariffe scontate per tutti i tipi di lavoratori e una tassa fissa annua vantaggiosa per gli Individui ad Alto Reddito e i pensionati.

Durante la sessione mattutina, esperti del settore forniranno informazioni chiare sulle varie opzioni di visto, residenza e tassazione. Avrai l’opportunità di apprendere non solo sul piano professionale ma anche su aspetti cruciali della vita quotidiana in Italia, come il sistema scolastico e l’assistenza sanitaria.

Inoltre, potrai incontrare direttamente i nostri sponsor e professionisti per consulenze individuali e approfondimenti personalizzati. I rappresentanti di BonelliErede, Casa Londra, Fideuram Private Banking, James Cowper Kreston/Studio TDL saranno a disposizione per rispondere a tutte le tue domande e guidarti nel processo di transizione.

Opportunità Fiscali per i Cittadini Italiani: Un Ritorno alla Radici

Per i cittadini italiani che desiderano tornare alle loro radici, la sessione pomeridiana del Moving to Italy Show è dedicata agli aspetti fiscali e alle opportunità offerte dal governo italiano. La giornata offre uno sguardo approfondito sulle agevolazioni fiscali, offrendo una prospettiva chiara su come tornare in Italia può essere non solo un ritorno emotivo ma anche un vantaggio economico.

Esperti di alto livello guideranno i partecipanti attraverso le complesse questioni fiscali, fornendo dettagli su tariffe agevolate e opportunità di investimento. Dalla pensione a imposte agevolate, saranno affrontati tutti gli aspetti che un cittadino italiano deve considerare per una transizione senza intoppi.

La giornata culminerà in una sessione di networking, dove i partecipanti avranno l’opportunità di interagire direttamente con gli esperti e gli sponsor, creando connessioni significative per il loro percorso futuro.

Il Moving to Italy Show è l’occasione perfetta per esplorare le tante opportunità che l’Italia offre, che tu sia un cittadino britannico desideroso di iniziare una nuova avventura o un italiano che sogna di tornare alle proprie radici. Prenota il tuo biglietto ora e preparati a scoprire il tuo futuro in Italia.

L?ingresso all’evento è gratuito, ma per partecipare occorre prenotare uno dei posti disponibili. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare Carolina Sanfratello all’indirizzo csanfratello@italchamind.org.uk.

 

Italian Sounds in London: Intesa Duo il 23 novembre all’Istituto di Cultura

La magica fusione delle tradizioni musicali italiane e britanniche protagonista giovedì 23 novembre 2023, alle 19:30, dell’atteso evento Italian Sounds in London #4 presso il Gallery Cafe con composizioni di De Rore, Caccini, Handel e arrangiamenti contemporanei eseguiti dall’eccezionale Intesa Duo – Viols & Voice.

Italian Sounds in London #4: il 23 novembre  Intesa Duo al Gallery Café

Londra, 23 novembre 2023 – La magica fusione delle tradizioni musicali italiane e britanniche sarà protagonista giovedì 23 novembre 2023, alle 19:30 ora locale, durante l’atteso evento Italian Sounds in London #4. Ospitato presso il Gallery Cafe, St Margaret’s House, Londra E2 9PL, l’appuntamento musicale promette una serata indimenticabile di suoni, con composizioni di De Rore, Caccini, Handel e arrangiamenti contemporanei eseguiti dall’eccezionale Intesa Duo – Viols & Voice.

Questo avvincente evento fa parte della più ampia serie Italian Sounds in London, in corso dal 29 ottobre al 19 dicembre 2023, sotto il tema “Città Invisibili – Racconti musicali ispirati al romanzo di Italo Calvino“. Prodotto da Baroquestock e sostenuto da Istituto Italiano di Cultura di Londra, la serie esplora i paesaggi musicali ispirati all’esplorazione di Calvino sulle città e le loro storie.

Le parole di Calvino, “Arrivando in ogni nuova città, il viaggiatore ritrova un passato che non sapeva di avere“, fungono da filo conduttore per le performance. Gli artisti mirano a incarnare lo straniamento del passato in luoghi inesplorati, creando colonne sonore instabili e fugaci come le città che rappresentano.

Le colonne sonore delle Città Invisibili, ricche di emozioni e stili diversi, promettono un viaggio attraverso città nostalgiche, ferventi, dolci, ambiziose, avanguardiste, riflessive, erudite, spensierate e amorose. La musica diventa il canale per la sintesi di diversi paesaggi culturali, risuonando con l’essenza di ciascuna città.

Italian Sounds in London, avviato nel 2021, cerca di svelare i legami culturali e musicali tra Italia e Isole Britanniche. Lo scambio storico di musicisti, materiali e influenze tra le due nazioni ha lasciato un segno indelebile sul loro patrimonio musicale.

Baroquestock e Iic Londra organizzano con orgoglio questo evento unico, invitando appassionati di musica ed esploratori culturali a immergersi nella ricca trama delle collaborazioni musicali italo-britanniche. Per ulteriori informazioni e per assicurare i tuoi biglietti, visita www.italiansounds.london.

Per unirsi a questo viaggio musicale mentre esploriamo le intersezioni di Città & Segni attraverso le evocative note di Italian Sounds in London, ci si può collegare alla sezione dell’Iic de sito del Mae.