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La donna nelle arti di Bisanzio: cultura al femminile con la British Italian Society

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Opere simbolo della donna nell'arte di Bisanzio, la conferenza organizzata dalla British Italian Society all'IStituto Italiano di Cultura di Londra (ph. R. Leotti).
Opere simbolo della donna nell'arte di Bisanzio, la conferenza organizzata dalla British Italian Society all'IStituto Italiano di Cultura di Londra (ph. R. Leotti).

La donna nelle arti di Bisanzio è la conferenza di Andrea Mattiello con cui la British Italian Society all’Istituto Italiano di Cultura ha puntato i riflettori sul femminile della cultura medievale.

Industria aerospaziale italiana al Farnborough, Crosetto a Londra per il GCAP

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Incontro trilaterale Italia - Giappone Regno Unito sul programma GCAP a Londra il 23 luglio 2024, con il ministro della Difesa Guido Crosetto, il Segretario di Stato per la Difesa del Regno Unito, John Healey e il Ministro della Difesa del Giappone, Minoru Kihara al Palazzo di Whitehall (Immagini MdD messe a disposizione con licenza CC BY-NC-SA 4.0 DEED).
Incontro trilaterale Italia - Giappone Regno Unito sul programma GCAP a Londra il 23 luglio 2024, con il ministro della Difesa Guido Crosetto, il Segretario di Stato per la Difesa del Regno Unito, John Healey e il Ministro della Difesa del Giappone, Minoru Kihara al Palazzo di Whitehall (Immagini MdD messe a disposizione con licenza CC BY-NC-SA 4.0 DEED).

Industria aerospaziale italiana in mostra al Farnborough International Air Show. Il ministro Crosetto a Londra per il programma GCAP con Regno Unito e Giappone.

Industria aerospaziale italiana al Farnborough, Crosetto a Londra per il GCAP

Il ministro della Difesa Guido Crosetto e il vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli con l'ex presidente del Comites di manchesgter Gianluigi Cassandra e il consigliere del Cgie Vincenzo Zaccarini al ricevimento in Ambasciata d'Italia del 22 luglio 2024 (ph. courtesy G. Cassandra).
Il ministro della Difesa Guido Crosetto e il vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli con l’ex presidente del Comites di manchesgter Gianluigi Cassandra e il consigliere del Cgie Vincenzo Zaccarini al ricevimento in Ambasciata d’Italia del 22 luglio 2024 (ph. courtesy G. Cassandra).

Una due giorni a Londra densa di impegni istituzionali dedicati tutti al tema della cooperazione internazionale su Difesa e Industria, quella del ministro della Difesa Guido Crosetto e dal Vice ministro agli Affari esteri Edmondo Cirielli, che ha avuto il suo culmine lunedì sera al rinfresco che l’Ambasciatore d’Italia a Londra Inigo Lambertini ha offerto alla delegazione ministeriale nella sua Residenza ufficiale di Londra.

Al centro dell’agenda di Crosetto e Cirielli, gli accordi di cooperazione industriale tra Italia, Regno Unito e Giappone, nonché la qualificatissima presenza di imprese italiane all Farnborough International Air Show, il salone dell’aviazione e dell’aeronautica in corso dal 22 al 26 luglio.

Rapporti Italia – Regno Unito, Crosetto: “Nulla è cambiato”. Il progetto GCAP va avanti

I rapproti bilaterali di collaborazione e cooperazione Italia-Regno Unito, che datano da lunghissimo tempo e si estrinsecano su vari livelli, non da ultimo nel prorgamma GCAP, sono e rimangono assolutamente stabili. A confermarlo è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto, che nella giornata di lunedì ha incontrato per la prima volta il suo omologo britannico, il neo minsitro laburista John Healey, con cui nella giornata di martedì incontra anche il ministro della Difesa del Giappone Minoru Kihara nel quadro del GCAP, il programma per lo sviluppo congiunto di un nuovo Jet da caccia.

Nei rapporti tra Italia e Regno Unito “nulla è cambiato” con il nuovo governo britannico, ha affermato Crosetto all’agenzia Nova nel corso di un punto stampa che si è tenuto ieri sera all’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito.

“Il mondo è quello che c’era prima delle elezioni nel Regno Unito”, e l’Europa “ha davanti sfide complesse”, così “come la Nato”, a fronte di un potenziale cambio di scenario. Ue e Nato “hanno l’abitudine di affrontare i problemi” quando emergono, e non prima, come nel caso delle questioni legate all’Africa, ha osservato Crosetto.

Queste rassicurazioni acquistano un valore importante, dopo che venerdì scorso The Times ha riferito il timore che il progetto Global Combat Air Program fighter – che coinvolge Italia, Gran Bretagna e Giappone, “potrebbe essere a rischio di cancellazione, in un più ampio riesame della materia Difesa”, a causa delle preoccupazioni sui costi del governo laburista britannico guidato da Starmer.

Dello stato di avanzamento del progetto GCAP si è discusso nella giornata di oggi, in un incontro delle tre delegazioni italiana, britannica e giapponese che si è tenuto nel palazzo di Whitehall, sede del Ministero della Difesa del Regno Unito.

“I nostri sono tre grandi Paesi del G7 che hanno intrapreso un importante percorso. Il progetto GCAP, parte di una più ampia strategia della Difesa, si basa su eguale partecipazione in termini finanziari, industriali e tecnologici. Occorre ora garantire rispetto delle tempistiche e un quadro chiaro su condivisione di lavoro e tecnologie”, ha detto Crosetto a margine dell’incontro trilaterale con il Segretario di Stato John Healey e con il Ministro Minoru Kihara.

Il programma GCAP (Global Combat Air Programme) è una partecipazione trilaterale per lo sviluppo di un caccia di sesta generazione, ed è un progetto ambizioso, fondamentale per l’Italia nello sviluppare capacità e tecnologie innovative e garantire un vantaggio operativo, e che rientra in una più ampia strategia di collaborazione internazionale, indispensabile negli scenari geopolitici attuali.

Tanto è vero che Crosetto ne ha parlato anche con il collega giapponese in un incontro faccia a faccia che si è tenuto nella mattinata di martedì nella sede dell’ambasciata italiana e che ha visto, come hanno riferito fonti della Difesa italiana, un proficuo dialogo sui nuovi ambiti di collaborazione tra le Forze Armate di Italia e Giappone e sullo sviluppo della cooperazione nel settore dell’industria della difesa.

E questo tema, anche se su aspetti più tecnico operativi, è stato al centro anche di un altro incontro, che Crosetto ha avbuto lunedì pomeriggio, con Maria Eagle, ministro per le Forniture e l’Industria della Difesa britannica, che è stata l’occasione anche per ribadire l’importante legame tra Italia e Regno Unito e approfondire opportunità che il progetto GCAP offre in termini di collaborazione industriale e sviluppo di un polo tecnologico.

Sempre lunedì Crosetto ha anche incontrato il Segretario di Stato alla Difesa della Polonia, Pawel Bejda, in un colloquio che ha riguardato ancora una volta le possibilità di cooperazione tra Italia e Polonia innelle Forze armate e sulla cooperazione in ambito industria della Difesa.

Industria italiana in prima fila al Farnborough  International Air Show

Al centro del viaggio della delegazione ministeriale italiana a Londra, tuttavia, c’è la presenza di una qualificatissima rappresentativa di imprese italiane dell’hi tech presenti al Farnborough International Air Show, il prestigioso salone dedicato a spazio, aeronautica, sostenibilità, innovazione e in progamma quest’anno dal 22 al 26 luglio.

La delegazione industriale italiana è ospitata nel padiglione congiunto Ministero della Difesa Direttorato per gli Armamenti e Aiad, Associazione Italiana delle imprese per Aerospazio, Difesa e Sicurezza che rappreenta il meglio delle aziende tecnologiche coinvolte nelle attività di design, costruzione, amnutenzione e riparazione di piattaforme, sistemi e apparecchiature terrestri navali e aeree.

Nel corso della prima giornata di fiera, i padiglioni italiani hanno ricevuto la visita della delegazione governativa italiana, guidata dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dal Vice ministro degli Affari Esteri e Cooperazione internazionale Edmondo Cirielli, Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy e Stefania Craxi, Presidente della 3ª Commissione permanente – Affari esteri e Difesa.

Allo Show si segnala la presenza di imprese e distretti industriali dell’Aeropsazio provenienti da varie regioni italiane, come Piemonte, Lazio, Umbria e Puglia.

Tra le altre, ad esempio, sono state ben 19 le imprese associate ad Umbria Aerospace Cluster presenti all’interno dello stand collettivo che ha ricevuto la visita della presidente della Regione Donatella Tesei: si tratta di Aerospace Manufactoring, Company, Angelantoni Test Technologies, Comear, En4, Era Electronic Systems, Fomap, Fucine Umbre, Meccanotecnica Umbra, Ncm, Oma, Qfp, Rampini, Serms srl, Sky Eye Systems, Temis, Test Industry, Umbragroup, Umbria Aerospace, Systems e Vga.

Anche l’Aerospazio pugliese è presente al Farnborough International Airshow, dove ha presentato i positivi dati dell’export regisrtati dalle sue produzioni avanzate nei comparti aeronautico e spaziale.

La Regione Puglia – Sezione Promozione del Commercio, Artigianato ed Internazionalizzazione delle Imprese ha partecipato con una delegazione di imprese accompagnate dal Distretto tecnologico aerospaziale e con una delegazione istituzionale di cui fanno parte i vertici del dipartimento Sviluppo economico, di Aeroporti di Puglia, del Politecnico di Bari e rappresentanti dell’agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione Arti e della società in house e finanziaria Puglia Sviluppo.

La Regione Puglia nel proprio padiglione istituzionale accoglie sei Pmi e startup innovative pugliesi, accompagnate dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci: Deagle (Avetrana – Ta); Dian (Gioia del Colle – Bari); Giannuzzi (Cavallino – Le); Manta Group (Foggia); Mill-Turn Technologies (Stornarella – Fg); Roboze (Bari).

Scarlato e Bonci, a Montepulciano il concerto per organo e coro unisce Italia e Uk

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L'organo della Collegiata di San Martino a Sinalunga per cui è stata creata la composizione di Dimitri Scarlato eseguita da Rioccardo Bonci. val 49° Cantiere Internazionale d'Arte (credits D. Scarlato).
L'organo della Collegiata di San Martino a Sinalunga per cui è stata creata la composizione di Dimitri Scarlato eseguita da Rioccardo Bonci. val 49° Cantiere Internazionale d'Arte (credits D. Scarlato).

Al 49° Cantiere internazionale d’Arte in Valdichiana Senese, il compositore Dimitri Scarlato e l’organista Riccardo Bonci in un concerto per organo accompagnato dal Selwyn College Choir (direttrice Sarah MacDonald) per “O Nata Lux”, omaggio alla musica corale ispirata alla “Luce” dal Rinascimento ai nostri giorni.

Con Italian Summer Market la solidarietà italiana vince a Nottingham

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Foto di gruppo con gliespositori che hanno partecipato all'evento di beneficenza Italian Summer Market della Italian School of Nottingham (photo A. Benevenuti).
Foto di gruppo con gliespositori che hanno partecipato all'evento di beneficenza Italian Summer Market della Italian School of Nottingham (photo A. Benevenuti).

Un successo per Italian Summer Market, l’evento di beneficenza organizzato dalla Italian School of Nottingham il 13 luglio sorso.

Il film Scoop, la nomina agli Emmy e cosa significa fare giornalismo: Sam McAlister si racconta

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Sam McAlister e Sennait Ghebreb (photo credits Luigi Russo)
Sam McAlister e Sennait Ghebreb (photo credits Luigi Russo)

Avete mai conosciuto una ”sognatrice disciplinata”? Io  sì, e il suo nome è Sennait Ghebreab. Insegnate, giornalista, scrittrice, e mentore Sennait Ghebreb è stata riconosciuta come Talento under 40 dall’Ambasciata e dalla Camera di Commercio Italiana a Londra.

Entrando dalla porta principale nella Camera di Commercio, non ha perso tempo e ha subito organizzato un evento significativo: l’incontro seguito da una cena presso il ristorante Il Macellaio Soho con la giornalista e producer Sam McAlister, il cui scopo è stato quello di celebrare l’integrità dell’informazione ed evidenziare il coraggio e la dedizione di questa straordinaria professionista nel mondo del giornalismo.

Sam MCAlister al ristorante Il Macellaio Soho (photo credits Luigi Russo)
Sam McAlister al ristorante Il Macellaio Soho (photo credits Luigi Russo)

Le ”persone-enciclopedia”

C’è una frase che sempre cito in determinate occasioni, che la mia amica Valentina, costumista professionista, disse una volta commentando il malcontento nei confronti di una mia galante frequentazione: ‘‘lo so Silvia, sembrava un dizionario e invece era solo un sussidiario”.

A parte che ve la cedo perché merita di essere rivenduta, raramente nella vita si ha la fortuna di incontrare persone-dizionario (sia al livello umano che culturale). Ancora più raramente persone-enciclopedia.

Ecco, Sam McAlister è dotata di un’incommensurabile potenza che percepisci senza esserne sopraffatto. Ha una visione del giornalismo molto chiara, un’etica professionale scritta in bold, e uno stile di cui io per prima ne sono ”vittima”. Dopo questo incontro, e la recente nomina agli Emmy per il film ”Scoop” tratto dall’omonimo libro scritto da Sam McAlister (che nel film è interpretata da Billie Piper), ho avuto la fortuna di poterla intervistare.

Deboreh Bonetti, Roberto Costa, Melania Guarda Ceccoli (photo credits Luigi Russo)
Deboreh Bonetti, Roberto Costa, Melania Guarda Ceccoli (photo credits Luigi Russo).

Di seguito condivido il suo intervento:

L’interesse per la verità

Sam, grazie infinite per la tua disponibilità. Comincio con una domanda estremamente significativa per chi ti segue e supporta: da dove nasce il tuo interesse per il giornalismo?

Il mio interesse per il giornalismo proviene dall’interesse per la verità. Prima ero un avvocato difensore penale. Si dice sempre che ci sono tre parti di ogni storia: una prima parte, una seconda parte e poi c’è la verità. E questa è una cosa molto difficile da perseguire e da trovare. Ma il giornalismo, quello vero, cerca di fare esattamente questo: analizzare entrambi i lati della storia e considerare ciò che soggiace nel mezzo, che è poi la vera soluzione.

Cosa è giornalismo e cosa è sensazionalismo

Come si può distinguere il vero giornalismo dal sensazionalismo?

La questione tra vero giornalismo e sensazionalismo dipende dallo scopo. Lo scopo del vero giornalismo, nella sua accezione migliore, è cercare di educare, capire e rendere il mondo più comprensibile e accessibile. Questo può significare che a volte ti imbatti in qualcosa che diventa molto popolare e che deve essere digerito da un grande volume di persone. Ma quello non è il vero scopo. Lo scopo del sensazionalismo è di provocare interesse e attirare attenzione. In un certo senso, è l’opposto del vero giornalismo. Quindi, mentre il giornalismo può diventare sensazionalista, il sensazionalismo non potrà mai diventare vero giornalismo.

Sam McAlister e Silvia Pellegrino (photo credits Luigi Russo)
Sam McAlister e Silvia Pellegrino (photo credits Luigi Russo)

Spina dorsale e stoicismo

Quali sono le qualità essenziali necessarie per essere un buon giornalista?

Le qualità essenziali di un vero giornalista sono pazienza, integrità, resilienza e perseveranza. Non puoi arrivare da nessuna parte senza accettare che si può “fallire” e non ottenere quanto speravi. A volte devi accettare la sconfitta, devi essere resiliente e continuare a provare. Devi sapere la differenza tra un vicolo cieco e un’opportunità da perseguire. Ci vogliono spina dorsale e stoicismo!

Ci sono giornaliste o autrici che ti hanno ispirato nel corso della tua carriera come scrittrice e produttrice?

Non c’è nessuno in particolare che mi abbia ispirato, se non mia madre, Netta, una donna brillante che mi ha sempre sostenuta e creduto in me al 100%.

L’adattamento del libro al film e non solo…

Come hai lavorato sull’adattamento del tuo libro in un film? Quali sono state le sfide più significative?

Adattare un libro in un film non è sempre scontato. Mi reputo incredibilmente fortunata per aver suscitato interesse nell’adattare il mio libro non solo in un film, ma anche come base per un documentario di Channel 4 chiamato “The Problem Prince”. In verità, l’adattamento cinematografico era un’area di cui non sapevo assolutamente nulla. Quindi ho avuto una serie di incredibili opportunità di cui sono molto, molto grata. Scrivere un libro come autrice per la prima volta, e lavorarci per tre mesi fino a scrivere 80.000 parole. Poi ricevere così tante richieste per lavorare con me è stato vedere un sogno diventare realtà. Ma ovviamente, lungo il percorso, c’è stato e ancora c’è del duro lavoro da parte mia, ma anche da parte di molte altre persone. L’agente letterario, il mio editore e relatore, i produttori e le compagnie di produzione che hanno lavorato con me e hanno creduto in me lungo tutto il percorso, il team Netflix e lo sceneggiatore, la troupe, gli attori, sono così tante persone che sono state coinvolte in questo incredibile viaggio.

Sam McAlister e Sennait Ghebreb (photo credits Luigi Russo)
Sam McAlister e Sennait Ghebreb (photo credits Luigi Russo)

La nomina agli Emmy

“Scoop” è stato nominato per l’Emmy come Outstanding Television Movie – 2024. Te lo aspettavi? Qual è stata la tua reazione?

Proprio quando pensi che le cose non possano andare meglio, la vita ti sorprende di nuovo. Ovviamente essere stata interpretata da Billie Piper in un film di Netflix sulla mia vita è stata l’opportunità più straordinaria che mi sia mai capitata, nonché un’esperienza incredibile. Scoprire però che il film è stato nominato per un Emmy, che è l’Oscar della televisione, è per me un onore incredibile. Continuo a pizzicarmi per capire se è la realtà o se sto sognando. Mi reputo davvero la donna più fortunata del mondo.

Scoop Emmy Nomination (copyright www.emmys.com)
Scoop Emmy Nomination (copyright www.emmys.com)

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sono una relatrice professionista, e attualmente sto viaggiando in tutto il mondo per parlare e divulgare la mia esperienza come giornalista. In particolare, spiego come ho gestito la negoziazione per l’intervista del principe Andrew. Inoltre, ricopro il ruolo di visiting senior fellow alla London School of Economics, e insegno alle generazioni future di avvocati come negoziare in maniera efficace, e dunque cercare di ottenere il risultato sperato. In realtà il processo di negoziazione stesso, che è una cosa straordinariamente difficile da fare, viene messo in pratica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza che ce ne rendiamo conto.

 

Cambio di passo al Comites di Manchester, il 30 luglio esordisce il neo presidente Ardito

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Comintes di Manchester

Esordisce il 30 luglio prossimo il nuovo esecutivo guidato da Cesare Ardito che dovrebbe segnare il cambio di passo alla guida del Comites di Manchester.

Perché fidarsi dei comici? Chiedete a Stefania Licari

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Stefania Licari al Museum of Comedy (photo credits Luigi Russo)
Stefania Licari al Museum of Comedy (photo credits Luigi Russo)

Il primo aprile (non un giorno qualunque) del 2014 il direttore del Leicester Square Theatre, Martin Witts, fonda nella cripta riadattata della chiesa di St George il Museum of Comedy. Dieci anni dopo, noi tutti gli siamo ancora molto grati.

Museum of Comedy (photo credits Luigi Russo)
Museum of Comedy (photo credits Luigi Russo).

Il Museum of Comedy è un posto da frequentare

Il museo infatti, oltre ad ospitare la mostra “The Comic Collection” di Steve Ullathorne, che include ritratti delle star della comicità britannica più brillanti, dà ospitalità sia a stand-up comedians emergenti, sia a coloro che sono nel settore da un po’ ma non hanno ancora ottenuto il successo meritato.

Per questi ultimi, infatti, la competizione chiamata Not So New Comedian of the Year offre riscatto e anche riscoperta per il pubblico.

Stefania Licari al Museum of Comedy (photo credits Luigi Russo)
Stefania Licari al Museum of Comedy (photo credits Luigi Russo).

L’epifania della signora Marisa al Pigneto

In questo contesto ci ha accolti Stefania Licari, medico NHS e comica di origini italiane, per presentare il suo nuovo spettacolo “Stefania Licari: Trust me, I am a comedian”.

Ricordo che quando ho letto il titolo, mesi prima dello show, ho avuto un momento di pura epifania che mi ha catapultata indietro al tempo pre-UK, quando ancora vivevo in una splendida palazzina di tre piani, situata in via Braccio da Montone, al Pigneto.

Accanto a me abitava la signora Marisa, romana fino all’unghia del mignolo, con la quale intrattenevo conversazioni quotidiane. In una di queste mi disse “Sirvie, io non me fido dei medici, e se posso evito l’ospedali come la peste”.

Sono quasi certa però che, se avesse conosciuto la dottoressa Stefania Licari, essendo lei anche stand-up comedian, si sarebbe certamente fidata.

Stefania Licari (illustrazione di Simona De Leo)
Stefania Licari (illustrazione di Simona De Leo).

La struttura complessa della cornice narrativa

Quando Stefania è salita sul palco, incorniciato da pesanti drappeggi rossi, la sua voce sottile ha lasciato che il pubblico percepisse immediatamente il tono dello spettacolo: intimo, personale, probabilmente rigurgitato e poi metabolizzato dopo un lungo periodo di scrittura. La sua struttura complessa, composta da una trama di ampio respiro e sotto-trame sistemate in ordine “crescente”, oltre a renderlo narrativamente pregevole, ha fatto sì che il pubblico mantenesse uno stato di perenne tensione, allentata da gag, joke ben assestati e altri che sono arrivati dopo.

Stefania Licari (photo credits Luigi Russo)
Stefania Licari (photo credits Luigi Russo).

Una goffa e irresistibile sensualità

La gestualità di Stefania Licari trapassa il confine tra il caricaturale e la slapstick comedy, amalgamandoli insieme attraverso un’intenzionalmente goffa sensualità. Il suo corpo è una mappa che ci invita ad esplorare, che si lascia osservare senza controbattere, attirandoci a sé con il fascino di Medusa.

E come Medusa, ci ha lasciati pietrificati e in apnea quando ha gridato le sue reali intenzioni: dare voce a tutte quelle donne rimaste inascoltate. Alla sua bisnonna, a sua nonna, ma soprattutto a sua madre.

Stefania Licari (photo credits Luigi Russo)
Stefania Licari (photo credits Luigi Russo)

Un atto di coraggio

Ciò che Stefania ha compiuto con la scrittura dello spettacolo “Stefania Licari: Trust me, I am a comedian” è stato un atto di coraggio per due principali motivi.

Il primo, anche se alcuni lo danno per scontato, si rintraccia nell’intrattenere un pubblico eterogeneo e (nostra culpa) non sempre “responsive” in una lingua d’adozione; il secondo è affrontare un argomento, quello dell’emarginazione femminile, necessariamente “inflazionato”, smembrandolo, riducendolo in microscopici frammenti che raccontano di lei, della sua vulnerabilità, e ricomponendoli nuovamente, anche della nostra. Per questo mi sento di ringraziarla.

Stefania Licari, assieme a tanti altri artisti italiani (e non), sarà presente all’attesissimo Fringe Festival 2024. Andatela a trovare ma senza chiederle di misurarvi la pressione.

Stefania Licari al Museum of Comedy (photo credits Luigi Russo)
Stefania Licari al Museum of Comedy (photo credits Luigi Russo).

Fringe Festival dipinto di blu: gli artisti italiani arrivano a Edimburgo!

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Fringe Italy (Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo)
Fringe Italy (Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo) (copyright Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo)

Nel 1947, durante il periodo postbellico in cui si tentava di ricostruire letteralmente e metaforicamente l’umanità dal disastro della guerra, in Scozia si attendeva il Festival Internazionale di Edimburgo. Quest’ultimo era stato creato per celebrare e arricchire la vita culturale europea nel dopoguerra, e ricostruirla dalle sue ceneri attraverso l’arte.

L’arte ai ”margini”

In quell’anno però qualcosa di straordinariamente inaspettato accadde: otto compagnie teatrali si presentarono senza invito ufficiale per esibirsi al Festival. Pur non essendo contemplati nel programma, questi performer decisero comunque di mettere in scena i loro spettacoli ai ”margini” del festival, coniando così il termine e il nome del Fringe Festival. Da allora, l’arte, intesa come ogni attività umana in cui diverse forme espressive si realizzano, e il significato ultimo di anarchia che soggiace nella manifestazione della libertà individuale, s’incontrano ogni anno durante il mese di agosto al Fringe Festival.

Fringe Italy (Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo)
Fringe Italy (Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo)

Nel 1958 accadde la Festival Fringe Society

Il 1958 rappresentò un’altra data molto importante: in quell’anno infatti fu creata la Festival Fringe Society in risposta al successo del Fringe Festival, che aveva visto crescere il numero di artisti e spettatori, anno dopo anno. La società formalizzò l’esistenza di questo collettivo di performance e il suo statuto fu scritto in linea con l’etica che aveva portato queste compagnie teatrali a Edimburgo nel 1947: la società non doveva partecipare alla selezione del programma del festival ufficiale. Ancora oggi, questa politica rimane il cuore pulsante del Fringe Festival che continua ad accogliere chiunque abbia una storia da raccontare.

Una moltitudine di gesti creativi

Questa eccitante moltitudine di ”gesti” creativi esplicitati attraverso musica, teatro, danza, esposizioni, ed eventi accade dunque in ogni angolo della città: dai teatri e sale da concerto esistenti, a spazi riadattati come bar, parchi, autobus e tanto altro ancora. Il pubblico può goderne gratuitamente ed essere libero di sostenere gli artisti durante ma anche dopo il festival.

Il supporto imprescindibile dell’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo

In questo senso, l’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo continua incessantemente a promuovere artisti italiani e gli spettacoli dedicati alla cultura italiana in seno al Fringe Festival, offrendo sostegno mediatico e promozionale tramite il proprio sito internet, i canali social e l’evento “Italy @Edinburgh Festival Fringe 2024: Showcase & Networking Event”, che quest’anno si terrà martedì 6 agosto alle ore 13:00. In questa occasione, le compagnie italiane avranno l’opportunità di presentare il proprio lavoro alla stampa, ai promotori di iniziative nel campo delle arti e al pubblico dell’Istituto.

𝗜𝘁𝗮𝗹𝘆 @ 𝗘𝗱𝗶𝗻𝗯𝘂𝗿𝗴𝗵 𝗙𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮𝗹 𝗙𝗿𝗶𝗻𝗴𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟰 🇮🇹

QUI gli artisti e il calendario del Italy @ Edinburgh Festival Fringe 2024

Mattia Sedda – Un comico mannaro italiano a Londra

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Mattia Sedda (copyright Alexis Dubus Photography)
Mattia Sedda (copyright Alexis Dubus Photography)

Nome di battesimo: Mattia Sedda.
Nome d’arte: Mattia Sedda.

Mattia, comico e fotografo, nato sotto il sole della Sardegna e trasferitosi sotto il cielo grigio, poi celeste, poi plumbeo, poi rosa, poi piovigginoso di Londra è assai autoironico, e badate bene che non è così scontato. Neanche per i comici. Nel suo sito racconta che recitare è sempre stata una parte importante della sua vita. A Londra ha frequentato il National Youth Theatre, e poi si è diplomato alla scuola di recitazione East 15 e all’École Philippe Gaulier. Folgorato sulla via di Damasco, Mr. Sedda successivamente si innamora delle fotografia e delle sue due grandi passioni ne fa un mestiere: dal 2020 infatti offre servizi di head-shot per attori basati a Londra, e fotografia teatrale.

Mattia Sedda (copyright Alexis Dubus Photography)
Mattia Sedda (copyright Alexis Dubus Photography)

Il grande contenitore della vita adulta di Mattia è dunque il teatro e non si stanca mai di ribadirlo. Durante l’ultima puntata del 3,2,1 Action! la voce che si è alzata dal pubblico riflettendo sul fatto che il cinema è assai bello e glitterato, ma il teatro dove lo mettiamo? Era proprio la sua. Grazie Mattia, ricordarlo fa sempre bene al cervello e male al cuore.

Lui tiene a mente l’importanza di fare teatro e della potenza che quest’arte possiede. Personalmente sono una grande appassionata della sala, che sia cinematografica o teatrale, e veder chiudere in Italia tanti cinema indipendenti e teatri è stato doloroso quanto rappresentativo dell’urgenza che ancora una volta si ha nell’investire nelle nostre eccellenze che non possono essere circoscritte al cibo, alla moda e al design.

Mattia Sedda (copyright Alexis Dubus Photography)
Mattia Sedda (copyright Alexis Dubus Photography).

Travaso di bile a parte, e tornando a Mattia Sedda, noi Italian expats abbiamo la fortuna di poter assistere al suo nuovo spettacolo: la creatura di nome CHOIN che mescola umorismo assurdo e profonda nostalgia di casa, prendendo spunto dalle esperienze personali di Mattia. Un inno alla gioia e alla sfiga, dunque alla vita di un essere umano che insegue il sogno di recitare in un altro paese. Già di per sé una grande avventura.

Mattia Sedda, oltre a presentare CHOIN all’Edinburgh Fringe 2024, farà tappa al Phoenix Arts Club di Londra il 24 luglio. Noi saremo lì ad aspettarvi.

Mattia Sedda Choin poster
Mattia Sedda Choin poster

 

 

Generazione di Fenomeni, con le note di Dimitri Scarlato l’ Italvolley va su Rai Due

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La squadra italiana ri Pallavolo alla World League 1994 (©DanielaTarantini, 1024x683).
La squadra italiana ri Pallavolo alla World League 1994 (©DanielaTarantini, 1024x683).

 Andrà in onda il 23 luglio su Raidue “Generazione di fenomeni – La migliore squadra di Pallavolo del XX secolo “, il documentario Sulla Italvolley degli anni 90 con la colonna sonora di Dirmitri Scarlato.