Italian Christmas Bazaar, successo per il mercatino italiano di Natale a Londra. Circolo e Camera promuovono i prodotti nostrani all’estero.
Italian Christmas Bazaar: la pandemia non ferma il successo
Una due giorni ricca di cultura e qualità italiana. Ecco come si potrebbe riassumere il weekend londinese del 4 e 5 dicembre 2021. Difatti, la settimana scorsa, all’Old Chelsea Town Hall è andato in scena il Christmas Bazaar, “l’immancabile opportunità per fare shopping di regali natalizi e scoprire nuovi brand”.
L’evento di beneficienza, organizzato dalla charity italiana Il Circolo, ha riscosso grande successo ed ha incontrato il favore del pubblico.
Grande l’affluenza nel corso di tutte e due le giornate. D’altronde, tanti i motivi per partecipare all’iniziativa. Oltre all’occasione di fare beneficienza, il Christmas Bazaar ha dato al pubblico anche la possibilità di assistere ad interessanti masterclasses.
Tanti i settori ed i temi coperti: dalla cucina alla sostenibilità, senza mai dimenticare il sostegno ai business italiani presenti sul mercato inglese.
L’evento si è spalmato su due giornate.
La prima, sabato 4 dicembre, ha visto la partecipazione di aziende come Eataly, Woopevo, Campari e Illy.
La seconda, invece, ha ospitato le iniziative di Seeds for Kids, Baladin e Sima Stylist.
Nella serata di sabato, inoltre, è stato dato spazio all’asta di beneficienza “Aperitivo with the Stars”, i cui ricavati saranno utilizzati per foraggiare le numerose iniziative de Il Circolo.
Ospiti alla fiera anche i famosi scrittori Enrico Franceschini e Luca Bianchini, che si sono intrattenuti con i presenti per scambiare qualche parola e autografare le rispettive opere.
A decorare la hall del municipio di Chelsea, le inglesi Jane Griffiths e Jennifer Griffith, bravissime a far respirare l’aria di un Natale di ritorno alla normalità.
Simona Spreafico: il Circolo e le iniziative
Noi di Londra Notizie 24 abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Simona Spreafico, organizzatrice dell’evento e membro del comitato de Il Circolo.
Simona, grazie per l’evento e per il tempo di rilasciarci quest’intervista. Innanzitutto, come nasce Il Circolo? E l’evento?
Il Circolo Italian Cultural Association è un ente di beneficienza registrato nel Regno Unito con sede a Londra. Ha lo scopo di promuovere l’interesse e la bellezza della cultura italiana oltremanica. L’organizzazione esiste da 26 anni, dal 1995, quando fu fondata da un gruppo di amiche. In tutti questi anni, abbiamo concesso più di 200 borse di studio ed abbiamo raccolto circa 500mila sterline.
L’evento, invece, nasce circa 20 anni fa per seguire gli obiettivi de Il Circolo, ovvero la promozione della cultura italiana. Gran parte, però, di questa cultura, è artigiana e alimentare: per questo motivo, promuoviamo i prodotti italiani presenti in Regno Unito.
Ad oggi, il Christmas Bazaar costituisce il maggiore evento di fundraising dell’anno. Lo facciamo sopratutto per gli studenti, come gran parte dei nostri eventi. L’anno scorso, per la prima volta, non abbiamo potuto ospitare il Christmas Bazaar. Tuttavia, abbiamo rimediato e siamo riusciti a donare – con gli eventi online – i fondi necessari per due award scientifici sulla COP26 e le pandemie, oltre che i cambiamenti climatici. La premiazione, purtroppo, ancora non c’è stata, ma abbiamo già selezionato i due ricercatori. Disporranno di circa 2500 sterline a testa, oltre che la possibilità di studiare in un ateneo a scelta tra Imperial College di Londra o University of Reading.
Promuoviamo anche le arti ed i talenti artistici. Ecco perché doniamo sempre alla Royal College of Music. Siamo molto fieri dei nostri ragazzi. Tra i più recenti, c’è Antonio Morabito, un bravissimo pianista. Siamo già stati ad uno dei suoi concerti e non vediamo l’ora di seguirne altri!
Si aspettava tutta questa partecipazione?
Due anni fa abbiamo avuto circa 1000 ingressi: era un evento settimanale e pioveva. Dunque, ci aspettavamo di meno.
Quest’anno, invece, il Bazaar si tiene di fine settimana e la gente ha voglia di spendere, dopo essere stati chiusi così tanto tempo in casa.
Purtroppo, però, quest’anno i venditori non vengono dall’Italia: sono tutti sul territorio inglese. Avremmo voluto avere quelli italiani però con la Brexit era impossibile: c’erano troppi documenti da fare. In realtà, fanno fatica anche loro, quelli in UK, da quando c’è stata la Brexit.
Ecco, appunto: la Brexit. Che impatto ha avuto sulle vostre attività?
Con Il Bazaar è stata dura. Oggi ci sono 50 espositori, matrovarli in questo periodo sembrava impossibile.
A settembre avevamo solo 7 tavoli e pensavamo di cancellare. Per fortuna, i nostri sponsor ci hanno supportato.
Tanto marketing e tanta pubblicità, oltre che impegno, ci hanno aiutato nell’impresa.
La nostra filosofia è “dare per ottenere”. Basti pensare a Luca e Roberta (due espositori presenti ndr): siamo diventati amici ora e sono sempre di casa al Bazaar.
Nonostante la Brexit, insomma, continuiamo ad aiutare i nostri talenti. È questo lo scopo della nostra charity.
Enorme successo per il Christmas Bazaar quest’anno, ma l’interesse è perlopiù degli italiani expat o da parte degli stranieri?
Per lo più sono italiani. D’altronde, quest’anno abbiamo anche ottenuto la gentile collaborazione della Camera di Commercio Italiana a Londra, di cui ringrazio il presidente Alessandro Belluzzo.
Ci sono anche volti stranieri, però. Molti inglesi sono stati attirati dal food, anche quelli che si trovavano semplicemente a passare per King’s Road (dove si è tenuto l’evento ndr). Infatti, alle masterclasses ci sono stati sopratutto inglesi.
Ha qualcosa da aggiungere?
Vorrei sottolineare la presenza della nostra sussidiaria, Il Circolo Giovani. È uno spazio dedicato appunto ai giovani, per dare loro la possibilità, i mezzi e le risorse per poter creare e condurre i loro gli eventi, quelli che più li interessano.