Problemi per gli italiani in Uk a causa delle difficoltà operative del Consolato di Manchester, Cassandra del Comites, chiede l’intervento del vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli.
Consolato di Manchester in difficoltà, Cassandra sollecita il viceministro degli Esteri Cirielli
Al Consolato di Manchester occorre altro personale, per far fronte alla mole di lavoro e al perdurare delle difficoltà operative dell’ufficio, aperto a luglio 2022 e guidato dal Console Matteo Corradini, chiaramente sottodimensionato per far fronte alla mole di lavoro.
Il che si traduce in un pesante aggravio delle difficoltà – soprattutto in materia di documenti e passaporti – per la comunità italiana residente nella circoscrizione consolare, che sono oltre 120 mila persone iscritte all’Aire.
Per questo, Gianluigi Cassandra, consigliere e fino al mese scorso presidente del Comites di Manchester, ha preso carta e penna e scritto al vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli, chiedendogli il suo intervento.
Nella lettera che l’avvocato Cassandra ha scritto a Cirielli si segnala la gravità della situazione.
“Il Consolato non riesce a smaltire tutte le istanze dei connazionali – afferma – in modo specifico quella relativa alla emissione dei passaporti in tempi “ragionevoli”, e questo nonostante il grande impegno e l’abnegazione di tutto il personale in forza al Consolato”.
Attualmente, si stimano tempi anche di sei mesi per l’emissione di un passaporto, oltre alle difficoltà per prendere l’appuntamento tramite l’apposito portale.
“Pertanto il sottoscritto segnala la necessità – scrive sempre Casandra a Cirielli – di predisporre per il Consolato di mnachester nuovo personale, con contratto a tempo determinato e/o indeterminato, al fine di agevolare lo smaltimento della mole di lavoro arretrata e di rendere l’ufficio funzionale alle esigenze (e con le tempistiche) utili per gli utenti”.
Italiani di origine pakistana, difficile reperire documenti a Islamabad
Ma c’è un’ulteriore problematica che Gianluigi Cassandra ha segnalato nella sua lettera al viceminsitro, quella che riguarda i tanti cittadini italiani di origine pakistana che vivono nel Regno Unito.
“Questi connazionali – scrive – hanno difficoltà a reperire alcuni documenti (che devono essere consegnati ai consolati italiani in Gran Bretagna, rilasciati dal Consolato italiano in Pakistan”.
In particolare, secondo la lamentela raccotla da Cassandra, si “incontrano difficoltà a prendere appuntamento all’Ambasciata d’Italia a Islamabad, ove vengono svolti i servizi consolari. Ci riferiscono che gli appuntamenti vengano presi tramite enti esterni all’Ambasciata, che impiegherebbero molto tempo per svolgere tale attività, ed a prezzi elevati”.
Inoltre, riferisce sembre Cassandra, sin dall’8 luglio 2022 il Pakistan ha aderito alla Convenzione dell’Aja, “quindi il Ministero dovrebbe dare disposizione a tutte le autorità italiane di accettare i certificati “apostillati” emessi dalle competenti autorità pakistane, evitando così numerosi disagi per i nostri concittadini”.