Dimitri Scarlato, la musica italiana suona per il cinema e il teatro

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In questa intervista Dimitri Scarlato racconta i successi della sua carriera a tutto tondo di musicista e compositore di colonne sonore per il teatro e il cinema.

Dimitri Scarlato, la musica che suona per il cinema e il teatro

C’è una stella che brilla sull’asse Roma-Londra e che da circa vent’anni porta lustro alla cultura musicale italiana. E con gli anni che passano, questa stella brilla sempre di più, con una luce che rischia quasi di accecarti, mentre si fa sempre più forte la sensazione che in realtà non smetterà mai di brillare, perché non è destinata a spegnersi.

E’ quello che accade quando inizi a studiare piano e violino all’età di cinque anni, col pallino di diventare compositore, e poi a diciott’anni entri al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e diventi compositore e direttore d’orchestra.

E poi, ancora, inizi a lavorare con i più grandi maestri del teatro italiano, fino a che prendi la decisione della vita: andare a Londra, inizialmente per partecipare a un Master in Composizione presso la Guildhall School of Music & Drama, e poi per continuare a realizzare in terra britannica il sogno di una vita, personale e professionale.

E’ l’inizio della storia del Maestro Dimitri Scarlato, classe 1977, nato e cresciuto a Roma, londinese d’adozione da vent’anni, con un background artistico ricchissimo (che non poteva non portarlo lontano) e un futuro luminoso.

Sembra quasi un destino segnato, ma la classica gavetta c’è stata anche per lui, sia in Italia che a Londra, città che ha rappresentato per lui un profondo e generale cambiamento.

Tanta gavetta, ma è Londra che ti fa cambiare mentalità

“E’ cambiata la mentalità, il mio approccio a tante cose – ci spiega – se uno vive a Londra se ne rende conto ed è costretto a cambiare, specialmente se poi cerca di integrarsi nella società britannica. Perché per quanto Londra possa essere multiculturale, in certi ambienti vige una mentalità differente da quella italiana ed europea, c’è un modo di lavorare diverso… Io non ho avuto dei cambiamenti repentini, perché è stato tutto molto lento e anche abbastanza faticoso, anche perché uno dei miei pregi – ma anche dei miei difetti – che ha contribuito al rallentamento di una carriera come la immaginavo è che ho tante passioni: mi piace la musica contemporanea, mi piace l’opera, mi piace il cinema … e ogni tanto dei colpi di fortuna mi hanno portato a fare delle cose molto belle, che non avrei mai pensato”.

E queste “cose molto belle” hanno avuto luogo sia in Italia che in UK, perché in realtà il filo che lega Scarlato alla sua terra d’origine non si è mai spezzato.

Anzitutto il lavoro in teatro in Italia, con Antonella Steni, attrice storica dei palcoscenici italiani, e poi col regista Carlo Lizzani e il suo musical dedicato all’artista francese Edith Piaf (Piaf… l’hymne à l’amour) per cui Scarlato ha composto le musiche.

Poi, una volta a Londra, la sua strada incrocia quella del regista Tim Burton.

“Nel 2006 quando ho fatto Sweeney Todd di Tim Burton, mi sono occupato di tutta la pre-produzione musicale. Mi fu chiesto di preparare le basi delle canzoni del musical per far provare gli attori prima delle riprese”.

Nel frattempo la gavetta londinese di Dimitri Scarlato prosegue, fra i cortometraggi della London Film School, qualche collaborazione con l’Italia e l’insegnamento (principalmente).

“L’insegnamento è quello che mi ha sempre un po’ tenuto a galla, ho insegnato per circa 8 anni in una scuola secondaria di Islington, Highbury Grove School che diventò una specialist music school e dove venivano dati a tutti gli studenti (gratuitamente) strumenti musicali della tradizione orchestrale. Questo fu un progetto alternativo in una scuola che aveva al suo interno moltissimi ragazzi da classi e background meno abbienti. Abbiamo fatto molti concerti e tour anche in sale prestigiose di Londra come il Barbican Hall, ed io diventai l’arrangiatore per i concerti con l’orchestra ed il direttore d’orchestra in alcune occasioni. Grazie ad un’attività di diffusione del progetto tramite stampa e tv (anche straniere), sir Andrew Llyod Webber (compositore e impresario teatrale britannico famoso nel mondo, n.d.r.), venne a conoscenza di noi e decise di finanziare l’organizzazione che nacque dalla nostra scuola (M.I.S.S.T Music in Secondary School Trust). Nel frattempo cominciai anche ad insegnare nei corsi di musica contemporanea al Royal College of Music, finché nel 2020 ho fatto domanda e ho ‘vinto la cattedra’. Adesso sono il responsabile del Masters in Composition for Screen al Royal College of Music”.

Scarlato, il “coach” di Michael Caine

Dimitri Scarlato sul set con Michael Caine.
Dimitri Scarlato sul set con Michael Caine.

Ma i nomi importanti a cui quello di Scarlato si lega non finiscono qua, poiché Dimitri è stato anche il coach del grande attore inglese Michael Caine nel film “Youth – La Giovinezza” di Paolo Sorrentino. Un’opera del 2015 in cui Caine interpreta un direttore d’orchestra: grazie al lavoro di Scarlato, che l’ha affiancato nella lavorazione del film, è riuscito ad entrare nel ruolo con tutte le relative caratteristiche e peculiarità.

“Negli ultimi anni ho cercato di focalizzarmi molto su cinema e televisione… Ogni tanto dirigo, ho avuto la possibilità di farlo… questa con Michael Caine è stata una bellissima esperienza”.

Senza dimenticare le più importanti occasioni italiane, come il film Il Talento del Calabrone con Sergio Castellitto; l’opera Fadwa prodotta dall’Accademia Filarmonica Romana e messa in scena al Teatro Olimpico di Roma; l’opera da camera La Tregua di Natale prodotta da Nuova Consonanza di Roma e ispirata a una partita di pallone giocata durante la Prima Guerra Mondiale fra soldati tedeschi e soldati inglesi.

I prossimi successi? la Messa per il Duomo di Orvieto e il documentario Pompei pere la Bbc

Il futuro di Dimitri Scarlato comincia adesso, anzi, a dir la verità è già iniziato, con un nuovo prestigioso incarico di cui lui stesso ha accennato con gioia sui suoi profili social: la composizione di una Messa per la Cattedrale di Orvieto. Gli abbiamo chiesto qualche dettaglio in più.

“Poco prima di Natale ho ricevuto l’incarico di scrivere questa Messa, una Messa parrocchiale, non un concerto, ma una Messa che sia accessibile anche a un coro amatoriale come quello che canta nella Cattedrale e che possa poi essere messa in programma e celebrata regolarmente… Si dovrebbe tenere la domenica di Pentecoste, il 19 Maggio 2024… Ho sempre avuto una grande passione per la musica sacra”.

Un impegno su cui Dimitri si è messo già al lavoro, naturalmente, anche perché sta portando avanti in parallelo diversi altri progetti:

“Sto anche lavorando a un documentario che andrà sulla BBC, un documentario su Pompei, in tre episodi, abbiamo finito il primo episodio poco prima di Natale, adesso dobbiamo fare il secondo e il terzo, devo consegnare tutto entro inizio Marzo. Inoltre faccio parte di una fondazione artistica appena nata, che si chiama Paeredolia (italo-serbo-britannica) dove stanno raccogliendo opere di artisti italiani e serbi da presentare a Venezia in contemporanea con la Biennale. Io dovrei fare un concerto di apertura per questa fondazione, che dovrebbe tenersi il 20 e 21 Aprile, loro aprono il 18 (giorno in cui io però devo essere a Londra perché c’è lo showcase dei miei studenti del Royal College of Music, l’unico evento dell’anno in cui devo essere là)… poi andrò a Venezia, e in quell’occasione vorrei fare un tipo di lavoro nuovo, molto più legato all’elettronica… anziché presentare un disco già conosciuto, coglierei l’occasione per inaugurare un progetto discografico nuovo, che verrà quindi presentato in anteprima”.

Dimitri Scarlato: dal teatro al rock, dal jazz ai docu-film

Sì, perché oltre all’insegnamento e all’attività di composizione musicale per cinema e televisione, Dimitri Scarlato annovera anche una attività discografica, con Voci del 2007, suo primo jazz album, e Colours del 2019 (che sarà presto su Spotify). Per iniziare a conoscere quindi il suo terzo album dovremo aspettare il concerto di Venezia.

Ma il suo amore per il cinema e la televisione è sempre vivo: in questo momento è in streaming una docu-serie di cui Dimitri ha composto le musiche incentrata sulla malavita milanese dagli anni ’40 agli anni ’80 (Italica Noir I ferri del mestiere) narrata da Jake La Furia (su Mediaset Infinity, che in UK è fruibile con una buona VPN).

Senza dimenticare un film di Roberto Faenza ispirato alla vita della poetessa Alda Merini, con protagonista Laura Morante. Presentato in anteprima a Torino lo scorso dicembre, sarà trasmesso su Raiuno a Marzo, in occasione dell’anniversario della nascita di Alda Merini.

“Faenza mi ha lasciato molto spazio, la musica è a tratti intensa e profonda, sono molto soddisfatto, speriamo vada bene”.

E, vista la sua curiosità universale, Dimitri non si è fatto neanche mancare un’incursione nel mondo del rock alternativo, collaborando con la band americana Queens Of The Stone Age.

“Vennero a Londra per un’apparizione tv e avevano bisogno di un arrangiatore, fui messo in contatto con loro, la cosa andò bene. Fu un’esperienza molto piacevole, ho dei bei ricordi, trovai un ensemble d’archi per loro… poi la band volle andare a fare shopping tutti insieme… volevano un outfit particolare…” racconta divertito.

 

Ma qual è il suo regista dei sogni, quello con cui non ha ancora lavorato?

“Sono un fan di Yorgos Lanthimos (cineasta greco, vincitore del Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia 2023 col film Poor Things, n.d.r), mi piacciono i registi che usano poca musica composta, sebbene ciò vada oltre il mio ruolo”.

C’è una stella che brilla sull’asse Roma-Londra, passando per Venezia e per Orvieto, fa il suo giro, prima di tornare indietro e poi ripartire daccapo. Che si affaccia sul mondo, ma poi torna sempre a casa, ovunque essa sia, ovunque la si scelga. La stella di Dimitri Scarlato brillerà sempre con il cinema nel cuore.

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