Avete mai conosciuto una ”sognatrice disciplinata”? Io sì, e il suo nome è Sennait Ghebreab. Insegnate, giornalista, scrittrice, e mentore Sennait Ghebreb è stata riconosciuta come Talento under 40 dall’Ambasciata e dalla Camera di Commercio Italiana a Londra.
Entrando dalla porta principale nella Camera di Commercio, non ha perso tempo e ha subito organizzato un evento significativo: l’incontro seguito da una cena presso il ristorante Il Macellaio Soho con la giornalista e producer Sam McAlister, il cui scopo è stato quello di celebrare l’integrità dell’informazione ed evidenziare il coraggio e la dedizione di questa straordinaria professionista nel mondo del giornalismo.
Le ”persone-enciclopedia”
C’è una frase che sempre cito in determinate occasioni, che la mia amica Valentina, costumista professionista, disse una volta commentando il malcontento nei confronti di una mia galante frequentazione: ‘‘lo so Silvia, sembrava un dizionario e invece era solo un sussidiario”.
A parte che ve la cedo perché merita di essere rivenduta, raramente nella vita si ha la fortuna di incontrare persone-dizionario (sia al livello umano che culturale). Ancora più raramente persone-enciclopedia.
Ecco, Sam McAlister è dotata di un’incommensurabile potenza che percepisci senza esserne sopraffatto. Ha una visione del giornalismo molto chiara, un’etica professionale scritta in bold, e uno stile di cui io per prima ne sono ”vittima”. Dopo questo incontro, e la recente nomina agli Emmy per il film ”Scoop” tratto dall’omonimo libro scritto da Sam McAlister (che nel film è interpretata da Billie Piper), ho avuto la fortuna di poterla intervistare.
Di seguito condivido il suo intervento:
L’interesse per la verità
Sam, grazie infinite per la tua disponibilità. Comincio con una domanda estremamente significativa per chi ti segue e supporta: da dove nasce il tuo interesse per il giornalismo?
Il mio interesse per il giornalismo proviene dall’interesse per la verità. Prima ero un avvocato difensore penale. Si dice sempre che ci sono tre parti di ogni storia: una prima parte, una seconda parte e poi c’è la verità. E questa è una cosa molto difficile da perseguire e da trovare. Ma il giornalismo, quello vero, cerca di fare esattamente questo: analizzare entrambi i lati della storia e considerare ciò che soggiace nel mezzo, che è poi la vera soluzione.
Cosa è giornalismo e cosa è sensazionalismo
Come si può distinguere il vero giornalismo dal sensazionalismo?
La questione tra vero giornalismo e sensazionalismo dipende dallo scopo. Lo scopo del vero giornalismo, nella sua accezione migliore, è cercare di educare, capire e rendere il mondo più comprensibile e accessibile. Questo può significare che a volte ti imbatti in qualcosa che diventa molto popolare e che deve essere digerito da un grande volume di persone. Ma quello non è il vero scopo. Lo scopo del sensazionalismo è di provocare interesse e attirare attenzione. In un certo senso, è l’opposto del vero giornalismo. Quindi, mentre il giornalismo può diventare sensazionalista, il sensazionalismo non potrà mai diventare vero giornalismo.
Spina dorsale e stoicismo
Quali sono le qualità essenziali necessarie per essere un buon giornalista?
Le qualità essenziali di un vero giornalista sono pazienza, integrità, resilienza e perseveranza. Non puoi arrivare da nessuna parte senza accettare che si può “fallire” e non ottenere quanto speravi. A volte devi accettare la sconfitta, devi essere resiliente e continuare a provare. Devi sapere la differenza tra un vicolo cieco e un’opportunità da perseguire. Ci vogliono spina dorsale e stoicismo!
Ci sono giornaliste o autrici che ti hanno ispirato nel corso della tua carriera come scrittrice e produttrice?
Non c’è nessuno in particolare che mi abbia ispirato, se non mia madre, Netta, una donna brillante che mi ha sempre sostenuta e creduto in me al 100%.
L’adattamento del libro al film e non solo…
Come hai lavorato sull’adattamento del tuo libro in un film? Quali sono state le sfide più significative?
Adattare un libro in un film non è sempre scontato. Mi reputo incredibilmente fortunata per aver suscitato interesse nell’adattare il mio libro non solo in un film, ma anche come base per un documentario di Channel 4 chiamato “The Problem Prince”. In verità, l’adattamento cinematografico era un’area di cui non sapevo assolutamente nulla. Quindi ho avuto una serie di incredibili opportunità di cui sono molto, molto grata. Scrivere un libro come autrice per la prima volta, e lavorarci per tre mesi fino a scrivere 80.000 parole. Poi ricevere così tante richieste per lavorare con me è stato vedere un sogno diventare realtà. Ma ovviamente, lungo il percorso, c’è stato e ancora c’è del duro lavoro da parte mia, ma anche da parte di molte altre persone. L’agente letterario, il mio editore e relatore, i produttori e le compagnie di produzione che hanno lavorato con me e hanno creduto in me lungo tutto il percorso, il team Netflix e lo sceneggiatore, la troupe, gli attori, sono così tante persone che sono state coinvolte in questo incredibile viaggio.
La nomina agli Emmy
“Scoop” è stato nominato per l’Emmy come Outstanding Television Movie – 2024. Te lo aspettavi? Qual è stata la tua reazione?
Proprio quando pensi che le cose non possano andare meglio, la vita ti sorprende di nuovo. Ovviamente essere stata interpretata da Billie Piper in un film di Netflix sulla mia vita è stata l’opportunità più straordinaria che mi sia mai capitata, nonché un’esperienza incredibile. Scoprire però che il film è stato nominato per un Emmy, che è l’Oscar della televisione, è per me un onore incredibile. Continuo a pizzicarmi per capire se è la realtà o se sto sognando. Mi reputo davvero la donna più fortunata del mondo.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sono una relatrice professionista, e attualmente sto viaggiando in tutto il mondo per parlare e divulgare la mia esperienza come giornalista. In particolare, spiego come ho gestito la negoziazione per l’intervista del principe Andrew. Inoltre, ricopro il ruolo di visiting senior fellow alla London School of Economics, e insegno alle generazioni future di avvocati come negoziare in maniera efficace, e dunque cercare di ottenere il risultato sperato. In realtà il processo di negoziazione stesso, che è una cosa straordinariamente difficile da fare, viene messo in pratica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza che ce ne rendiamo conto.