A festeggiare lo scudetto dell’Inter non sono solo i 30 mila di Piazza Duomo: anche Londra si tinge di nerazzurro per celebrare il trionfo della Beneamata.
Inter campione d’Italia dopo undici anni, i tifosi festeggiano a Trafalgar Square
Undici anni sono tanti, lo testimonia la folla che ieri pomeriggio ha sommerso Piazza Duomo a Milano per festeggiare il ritorno dell’Inter al trionfo nel Campionato di Serie A. Ma undici anni non sono tanti solo per chi vive a Milano e segue la squadra da vicino; lo sono anche, e forse soprattutto, per chi si trova lontano dalla casa dei nerazzurri, come i tifosi residenti a Londra, che ieri pomeriggio sono scesi in piazza a Trafalgar Square per festeggiare questa vittoria tanto attesa. Un centinaio di persone, dagli ultrà più accaniti alla tifoseria più pacata, si sono ritrovati nella celebre piazza di Londra per condividere un momento di grande gioia sotto gli occhi degli inglesi.
Fra i cori lanciati dai sostenitori interisti non sono mancati gli sfottò agli storici rivali Milan e Juventus, quest’anno avversari per il titolo, che hanno coinvolto anche i tifosi più tranquilli. Dopotutto, tornare alla vittoria dopo tanto tempo, rompendo il dominio degli acerrimi “nemici” juventini e soffiando il Campionato ai “cugini” rossoneri, primi dopo il girone d’andata, rappresenta una soddisfazione particolare per chiunque.
E così, al suono di “chi non salta rossonero è”, i festeggiamenti si sono accesi immediatamente, dando il via ad una serie ininterrotta di cori durata oltre due ore e mezza. Un’occasione per ritrovare una comunità che, a causa della pandemia, non si è potuta riunire per oltre un anno, e che si è potuta ricongiungere nella migliore delle occasioni. Si tratta dell’Inter Club London, la sezione londinese dell’iniziativa volta ad unire la tifoseria interista in tutto il mondo, che ha organizzato l’evento attraverso la propria pagina Facebook. Un invito al quale i sostenitori non hanno potuto dire no, trasformando Trafalgar Square in una piccola, ma vivace, “Curva Nord”.
La festa di Londra vista dagli occhi del tifoso
“Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo”. Sono queste le parole che il 9 marzo 1908 diedero vita alla Beneamata. Parole cariche di significato, un mantra che distingue l’essenza dell’Inter da quella di qualunque altra squadra. Per questa ragione festeggiare a Londra, con un centinaio di persone e lontano da casa, per un tifoso interista ha lo stesso valore emotivo rispetto al trovarsi fra i 30 mila di Piazza Duomo.
Essere l’Internazionale significa essere sempre a casa, ovunque ci si trovi nel mondo. Milano è la città nella quale converge l’amore per i colori e per la squadra, è la casa condivisa da tutti gli interisti, ovunque essi si trovino nel mondo. Ma Milano è solamente una delle case degli interisti, perché i nerazzurri trovano casa ovunque. Trafalgar Square ne è la testimonianza: una manciata di tifosi che si emozionano insieme, condividendo una passione spesso tramandata per generazioni, immutabile anche quando, fisicamente, ci si trova lontani dall’Italia. Anche dopo undici anni complicati, quella dei tifosi d’oltremanica è rimasta la stessa passione nata durante l’infanzia, che vive nei ricordi della prima volta al Meazza, dei racconti sulle leggende che hanno calcato il suo manto erboso, delle imprese di grandi giocatori e allenatori.
L’importanza di questi ricordi è la testimonianza che, per gli interisti di Londra, quello conquistato ieri è più di uno scudetto. È il momento in cui si riconosce il legame indissolubile fra le parole “Inter” e “famiglia”, l’occasione migliore per prendere in prestito le parole di Gianfelice Facchetti:
“Grazie papà per avermi fatto diventare interista”.