Ma voi la serata Spaghetti Disco la conoscete? E la band Very Italian People? In a way, una appartiene all’altra e viceversa. Cominciamo dalla serata: Spaghetti Disco è l’evento italiano based in London per eccellenza, che promette (e poi mantiene… Solo la generazione dei Millennials capirà questa altissima citazione canora) musica revival, cibo e premi (!!) made in Italy. I Very Italian People (VIP) sono l’anima (paganissima) di Spaghetti Disco, che accende questa serata con la loro musica live: sono bravi, sono carichi, sono tosti e fanno musica dagli anni ’70 ai 2000. BOOM.
Io che ai tempi del Torretta…
Io che non ballo e canto dai tempi del Torretta Stile (c’è qualche romano della mia generazione che legge e ripensa come me ai tempi andati? Sì? Mando un abbraccio a tappeto) quando sono venuta a conoscenza dell’evento mi sono immaginata in prima fila a fare lip sync che neanche alla battle più sincopata di RuPaul’s Drag Race avete mai visto. E siccome noi di Londra Notizie24 approfondiamo di brutto, abbiamo intervistato Michel Ferrari (chitarrista, fondatore del progetto VIP Band) e Simone Langiu (batterista, Music Director, fondatore di Spaghetti Disco) per farveli conoscere meglio.
Il 12 ottobre non prendete impegni
Prima però, quick reminder: la prossima serata Spaghetti Disco (VOL. 4) si terrà il 12 ottobre dalle ore 19:00 allo Scala di King’s Cross (275 Pentonville Rd London, N1 9NL). QUI per acquistare i biglietti!
Ciao Michel e Simone, cominciamo col raccontare la genesi della vostra band e del progetto VIP?
Michel: Il progetto VIP Band nasce circa due anni fa. Io e Luca (anch’egli chitarrista della band) ci trovavamo di tanto in tanto a casa mia e, solitamente, alla sera fino a tarda notte suonavamo insieme un po’ di tutto, soprattutto pop e rock. A un certo punto della serata ci veniva sempre in mente di provare a suonare dei pezzi dei nostri artisti italiani preferiti, e fu in uno di questi momenti che pensai all’idea di formare una band che suonasse questi pezzi a Londra, per tutti i ragazzi e le ragazze come noi che sono venuti a vivere qui, ma sentono la nostalgia di casa. Da lì ci siamo messi in moto per trovare gli altri membri della band e cominciare a fare le cose sul serio.
Un nome fra tutti: Lucio Battisti
C’è una canzone che, ogni volta che la suonate, riesce a creare una connessione speciale con il pubblico? Quale e perché?
Simone: Sicuramente ci sono diverse canzoni che riescono a creare una connessione speciale, ma quelle di Lucio Battisti sembrano avere un impatto particolarmente forte. Ogni volta che le suoniamo, percepiamo una reazione calorosa e autentica dal pubblico, probabilmente perché richiamano ricordi e sensazioni condivise.
Come selezionate i brani da inserire nel vostro repertorio? Puntate sulla nostalgia o cercate anche di far scoprire ai giovani italiani (e non) a Londra dei pezzi meno mainstream?
Simone: Il nostro repertorio spazia dagli anni ’70 ai primi 2000, cercando di cogliere quelle canzoni che hanno avuto un impatto in Italia prima del nostro trasferimento a Londra. C’è sicuramente un elemento di nostalgia, sia per noi che per il pubblico, ma cerchiamo anche di inserire brani meno conosciuti, per far scoprire nuove perle ai più giovani e a chi non è italiano.
Tutti i membri di questa band studiano musica da anni
Suonare canzoni iconiche come quelle di Raffaella Carrà, Lucio Battisti e Rino Gaetano comporta una certa responsabilità. Come vi preparate a rendere giustizia a questi pezzi?
Michel: È certamente una grande responsabilità, la preparazione avviene per la maggior parte individualmente: ognuno studia i pezzi e poi ci si confronta in sala prove. Tutti i membri di questa band studiano musica da moltissimi anni e sono grandi professionisti, questo rende il lavoro molto più semplice, ma sempre attento e preciso.
Se doveste scegliere una canzone italiana che rappresenti perfettamente l’esperienza di un italiano all’estero, quale sarebbe?
Simone: Probabilmente “L’italiano” di Toto Cutugno.
Secondo voi quali sono gli stereotipi sulla cultura italiana, musica inclusa, che ancora persistono nell’immaginario collettivo inglese?
Simone: Gli stereotipi sulla cultura italiana sono quelli ben noti: dal cibo, alla gestualità esagerata mentre parliamo. Per quanto riguarda la musica, spesso viene vista come qualcosa di molto “locale”, ma abbiamo notato che, attraverso eventi come Spaghetti Disco, anche il pubblico non italiano inizia ad apprezzare la ricchezza e la varietà della nostra musica.
Il lavoro del musicista non è un ”vero lavoro”…
Avete notato differenze nel modo in cui il pubblico interagisce con la musica dal vivo qui a Londra rispetto all’Italia? In particolare, come vi sentite quando suonate in un contesto più partecipativo e attento, come spesso accade nei venues indipendenti del Regno Unito, rispetto a un’atmosfera più da ‘sottofondo’ che a volte si trova nei locali italiani?
Michel: Provo a parlare a nome di tutti anche se ovviamente ognuno ha avuto esperienze differenti. Io personalmente non ho vissuto serate particolarmente negative in Italia, ma credo che in generale la musica dal vivo e chi la suona siano più apprezzati nel Regno Unito. Probabilmente questo deriva dal fatto che il nostro non è visto come un vero e proprio lavoro in Italia, il che è un peccato perché abbiamo musicisti straordinari che se ne vanno per cercare fortuna altrove.
Il progetto VIP Band è nato recentemente ma avete già raggiunto importanti traguardi. Qual è la vostra visione per il futuro?
Michel: La visione che abbiamo di VIP Band per il futuro è di un gruppo che porta la musica italiana non solo nel Regno Unito ma in tutto il mondo, ovunque ci sia una comunità italiana che vuole di nuovo cantare le proprie canzoni preferite.
Scala vi aspetta!
Spaghetti Disco si prospetta come una serata con un mix di classici italiani e moderni. Come vi state preparando per suonare in un locale iconico come Scala a King’s Cross?
Simone: Siamo entusiasti di tornare a suonare a Scala. È sempre un’esperienza incredibile esibirsi davanti a un pubblico così carico. Fortunatamente, la nostra esperienza collettiva sul palco ci permette di affrontare l’evento con serenità e con il desiderio di far divertire e coinvolgere tutti i presenti.