Måneskin da record: la band italiana entra nella top 10 del Regno Unito

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Source: Måneskin on Instagram

Dalle strade di Roma a X Factor, per poi vincere Sanremo e l’Eurovision 2021: la scalata al successo dei Måneskin culmina nella popolarità oltremanica di “I Wanna Be Your Slave”, appena entrata in top 10 nel Regno Unito.

Måneskin da record: la band italiana entra nella top 10 del Regno Unito

Il loro nome significa in danese “Chiaro di luna“, ma al momento i Måneskin brillano alla luce del sole. La band dei ventenni romani Victoria, Damiano, Ethan e Thomas sta infatti vivendo un momento di popolarità assoluta, collezionando record oltremanica che pochi artisti italiani possono reclamare.

Dove tutto ha avuto inizio

Dopo aver partecipato nel 2017 all’undicesima edizione di X Factor Italia sotto la guida di Manuel Agnelli, la band, pur arrivando seconda, firma con Sony Music e promette di non diventare una meteora.

L’EP Chosen con l’omonimo singolo è un successo che li mette sulla giusta strada e prepara il pubblico al primo album ad un anno di distanza, Il ballo della vita, preceduto da oltre 50mila biglietti venduti per vedere il gruppo dal vivo.

Il ballo della vita si presenta con i singoli Morirò da re e Torna a casa, due canzoni molto diverse ma legate dal filo invisibile caratteristico della musica dei Måneskin: emozione, passione e coinvolgimento, con la voce graffiante di Damiano che si destreggia tra malinconia e grinta. “Come fuoco avanzerò per prender tutto quanto”, canta David: è la provocazione dettata dall’ambizione che segnerà il percorso artistico del gruppo.

 

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Con dedizione e voglia di crescere, il gruppo continua a collezionare concerti sold-out e numerosi streaming su tutte le piattaforme nel corso del 2019. Tra le tante esibizioni, spicca quella al The Dome di Londra il 28 novembre.

Stiamo tutti Zitti e Buoni: l’Italia e l’Europa scelgono i Måneskin

Ad un anno di distanza, i Måneskin tornano con Vent’anni, il primo singolo del nuovo album post pandemia. Teatro d’Ira – Vol.I, esce però solo a marzo 2021, dopo la vittoria a Sanremo con un altro singolo estratto dall’album: Zitti e Buoni.

La canzone irriverente e chiassosa racchiude nel suo ritornello la frustrazione della generazione di diversi a cui i membri del gruppo appartengono e di cui si fanno porta bandiera.

Scusami, ma ci credo tanto che posso fare questo salto. E anche se la strada è in salita, per questo ora mi sto allenando”, con queste parole Zitti e Buoni racconta dei sogni della gioventù e della fatica per far si che si avverino, tra la voglia di affermarsi e la paura del giudizio della gente che “purtroppo parla“.

Nel rock puro dal sapore vintage del singolo c’è la voglia di essere inclusivi e il bisogno a tratti freudiano di mettere a tacere i grandi per trovare finalmente il proprio posto nel mondo. Questo messaggio unito alla musica travolgente della band rende possibile una clamorosa vittoria a SanremoSul palco dell’Ariston i giovani romani fanno parlare di se grazie alle performance piene di grinta e ai look gender fluid firmati Etro.

La vittoria al Festival della Canzone Italiana si traduce come da tradizione in un biglietto per Rotterdam, dove i Måneskin sono chiamati a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2021.

 

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L’Eurovision e le polemiche. Ma “il rock non morirà mai

Con l’umiltà che li contraddistingue, i Måneskin arrivano sul palco dell’Eurovision pronti a stupire il pubblico internazionale. Alla serata finale, Zitti e Buoni ottiene 524 punti superando grazie al televoto la Francia, seconda con 499, e la Svizzera, ferma a 432.

Per la musica italiana la vittoria alla 65esima edizione dell’Eurovision è un risultato storico: è il terzo successo dopo quello di Gigliola Cinquetti nel 1964 e di Toto Cutugno nel 1990.

L’apparenza da rockers dannati dietro cui si celano questi quattro bravi ragazzi è fonte di polemica. La Francia in particolare punta il dito contro Damiano David, accusandolo di aver piegato la testa in modo sospetto sul tavolo della postazione dell’Italia all’Ahoy di Rotterdam come se stesse sniffando qualche sostanza.

L’eleganza di David nel rispondere alle polemiche con un test anti-droga risultato subito negativo ha cancellato ogni dubbio: questi quattro ragazzi sono musicisti professionisti, pronti a prendersi i palchi d’Europa al grido “Il rock non morirà mai“.

 

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Il rock, effettivamente, piace. Non solo agli spettatori di Sanremo e dell’Eurovision, ma anche a tutto il resto del mondo. Zitti e Buoni finisce subito in top 20 UK.

Ad annunciarlo sono i Måneskin su instagram: “Zitti e Buoni è la prima canzone in italiano ad entrare nella classifica ufficiale del Regno Unito negli ultimi 30 anni. Siamo al numero #17. Non ci sono parole per descrivere quanto siamo felici e onorati“. E poi la promessa: “Restate connessi, è solo l’inizio“.

 

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Il successo oltremanica con I Wanna Be Your Slave

Ora nella Official UK Singles Chart c’è anche I Wanna Be Your Slave, che ha superato il record dell’altro singolo (attualmente al #57) e si è piazzata al numero #7, occupando un prestigioso posto in top 10.

Nel giro di un mese, I Wanna Be Your Slave, che al contrario della canzone dell’Eurovision è in lingua inglese, è volata dal numero #83 al #24, poi al #12 e infine al #7. Da poco ha fatto il suo ingresso in classifica un’altra canzone dei Måneskin: al #73 c’è Beggin, la cover dall’EP Chosen, che risale ai tempi di X Factor e al momento è in trend su Tik Tok. Infine, Zitti e Buoni è rientrata anche nella Spotify Global Top 10, stabilendo un altro record per la musica italiana.

È solo l’inizio

Non è un caso, dunque, che il cacciatore di talenti Simon Cowell, manager dei One Direction e fondatore di X Factor, abbia espresso interesse verso i nostri Måneskin. Ne che il New York Times li abbia incoronati con un articolo che si domanda se dopo l’Eurovision possono conquistare il resto del mondo, diventando l’eccezione alla regola che vede i vincitori del contest finire nel dimenticatoio.

Finora, Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan hanno mantenuto tutte le loro promesse. Non abbiamo quindi motivo di non credere che questo davvero sia solo l’inizio.

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