Dopo il successo di “Noisy at the Wrong Times” , la prossima primavera esce il nuovo libro di Michael Volpe.
Do I bark like a dog? … il 24 marzo potete scoprirlo anche voi
Nascere o vivere in un luogo non basta per sentire l’appartenenza ad un paese. Lo sa bene Michael Volpe che nel suo secondo memoir illustra il suo essere Italiano pur essendo nato e vissuto in Inghilterra.
I suoi genitori sono emigrati italiani, anche se il padre se ne va di casa quando aveva sei mesi, lasciando soli la madre e gli altri suoi tre fratelli.
Proprio dalla madre e dalla cerchia di familiari ed amici italiani che si forma e si radica il suo essere 100% Italiano.
L’autore, che ringraziamo per averci fatto leggere in esclusiva il libro, racconta il suo sentirsi diverso dai suoi coetanei inglesi, e allo stesso tempo quel sentirsi a casa ogni volta che veniva in Italia con la madre in estate.
Il libro riporta anche aneddoti divertenti di queste vacanze, come di un suo incidente con la zip, e come sia riuscito scatenare una discussione animata tra alcuni suoi familiari accorsi per aiutarlo.
Non c’e’ niente di più Italiano che parlare di cibo; anche leggendo Do I bark like a dog? ci si fa l’idea di queste grandi tavolate per pranzi di famiglia eterni o ancora le conversazioni chiassose, i temperamenti accesi dei commensali.
Il profumo dei ricchi piatti nostrani che nella sua infanzia erano perlopiù sconosciuti ai sudditi di Sua Maestà, ma che finivano per conquistare per esempio, i compagni di scuola non appena avevano la fortuna di rimanere a pranzo.
Una forma di condivisione e di accoglienza, quella del cibo, tutta italiana; una tradizione che Volpe ha portato con sé anche nella sua seconda casa, quella dell’Opera Holland Park (OHP).
Epiche le lasagne nights che Michael Volpe cucinava personalmente per la compagnia del teatro, da lui battezzate “Lidia’s Lasagne”. Pensate che Michael Volpe ha lasciato l’OHP nel 2020, ma a suo dire questa ricetta della madre pare sia ancora disponibile sul sito.
Un amore quello dell’opera nato nella scuola inglese, anche se forse gli albori sono da ricercare nelle canzoni napoletane che si ascoltavano a casa da piccolo e che cantava la madre.
Nelle sue riflessioni, l’autore sembra riconoscere nelle trame delle opere italiane che porta in scena molte similitudini con gli struggimenti e i dolori che lui stesso ha vissuto.
Perché aldilà dei successi nella sua lunga carriera nell’opera, il cui impegno ha trovato la sua consacrazione con l’investitura di OBE (Officer of the Most Excellent Order of the British Empire) conferita dalla Principessa Anna, Michael Volpe ha avuto una vita tutt’altro che facile.
Un’infanzia all’insegna della povertà, inasprita dall’assenza del padre anche sul piano del sostegno economico alla famiglia.
La madre Lidia da lui tanto amata, rispecchia uno degli stereotipi positivi che si associano agli Italiani, quello della Mamma, tanto che il lettore non può fare a meno di amare e simpatizzare per Lidia come fosse una sorta di eroina per la stoica determinazione e l’orgoglio con cui ha affrontato le avversità.
Tratti del carattere che reputiamo abbia trasmesso al figlio. Li ritroviamo infatti nel memoir e conversando con lui, nella ostinazione di perseguire la sua missione di divulgare l’opera e l’adozione di politiche che ne tuteli i lavoratori, nonostante “nel Regno Unito ci sia un governo che non ama le arti e che il paese abbia perso con la Brexit quelle good things che lo contraddistinguevano”.
È possibile pre-ordinare Do I Bark Like a Dog? sul sito di Renard Press ( Do I Bark Like a Dog? (Signed Ltd Hardback Edition) – Renard Press)
Michael Volpe è attualmente Direttore Esecutivo della If Opera di Bradford on Avon (If Opera).