Al via il 30 settembre prossimo a Londra “Hero of Peace and Love”, il ricco programma di celebrazioni del Decennale della canonizzazione di Papa Giovanni XXIII.
Papa Giovanni XXIII, ecco il programma delle Celebrazioni “Hero of peace and love”
Le celebrazioni hanno avuto un prologo a Roma, con la presentazione di lunedì 16 settembre alla Sala Stampa della Camera dei Deputati svolta da Simone Billi, deputato e presidente del Comitato Italiani nel Mondo, insieme a Radames Bonaccorsi Ravelli, presidente dell’Ente Bergamaschi nel mondo sezione Regno Unito, Valeriano Drago, presidente Circolo Mie di Londra, Elisa Roncalli, giornalista e pronipote del Pontefice. Alla presentazione sono intervenuti anche Laura Carminati, Riccardo Pandini e Liliana cannas, membri dell’Esecutivo del Comitato Roncalli 24, Marco Cerbo, ministro plenipotenziario della Farnesina e coordinatore degli Istituti italiani di Cultura nel mondo, e Massimiliano Pace, maestro e compositore e autore della Missa Papae Joannes.
“Il progetto è nato nel 2022, in vista del sesaantesimo anniversario della morte del Pontefice – ha detto Radames Bonaccorsi Ravelli – con l’idea di far conoscere l’opera di queso grande Papa. Si pensava infatti che quello di Giovanni XXIII sarebbe stato un pontificato breve, e invece ha cambiato la storia e la geopolitica sia fuori che dentro il Vaticano.
Tecnicamente ha salvato la Terra dalla Terza Guerra mondiale, quando c’è stata la crisi di Cuba tra USa e Unione Sovietica. è stato il Pontefice che ha aperto le porte del Vaticano alla figlia di Krushev, allora Stato comunista e non cattolico, poi ha ricevuto la Regina Elisabetta II, sia come capo di Stato che come capo della Chiesa Anglicana, J. F. Kennedy primo presidente Usa cattolico, e lo Scia di Persia. Era un Papa “bonaccione” e dolce, per noi bergamaschi, è particolarmente importante perché ci ricorda i nostri nonni, specie con il Discorso alla Luna, con le visite ai carcerati e ai bambini. E dobbiamo ricordare che ci ha insegnato ad “ascoltare”.
Decennale della canonizzazione di Giovanni XXIII, ecco il programma delle celebrazioni a Londra
La Celebrazione è frutto della collaborazione tra Ente Bergamaschi nel mondo, sezione di Londra e Circolo di Londra del Movimento Italiani in Europa, con il sostegno di istituzioni di rilievo tra cui il Consolato Generale d’Italia a Londra, il Comites di Londra, l’Istituto Italiano di Cultura di Londra e la St. Peter’s Italian Church, e punta attraverso il Comitato Roncalli 24 ad organizzare organizzare altri eventi fino al Giubileo dell’anno prossimo, incluso alcuni concerti della missa a Bergamo, Venezia e Roma.
“Stiamo organizzando queste attività pensando ad un grande Pontefice – ha detto a sua volta valeriano Drago, presidente del Mie di Londra prima di illustrare il programma in dettaglio – perché pensiamo ad un grande Pontefice, un bergamasco, un italianbo, che ha dato un contributo incredibile, e il cui insegnamento è attualissimo. Forse se ascoltassimo il suo messaggio vivremo in un mondo con molta più pace”.
Primo appuntamento delle celebrazioni del decennale della canonizzazione di Papa Giovanni XXIII, un convegno a carattere religioso in programma presso la Chiesa cattolica di Saint Peter’s a Clerkenwell, seguito da un analogo evento a carattere laico presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.
Ad aprire il programma sabato 28 settembre alle 930 alla Chiesa di Saint Peter’s a Clerkenwell un concerto in prima mondiale, la Missa Papae Joannis, composta da Massimiliano Pace, suonata in prima mondiale per soprano, piano, quattro violoncelli e voce narrante.
Domenica 29 settembre alle 11 la Santa Messa concelebrata dal Nunzio Apostolico Monsignor Manuel Maury Buendia, seguito dal pranzo e poi alle 17 dal convegno Unitas Christianorum, su Ecumenismo e Dialogo interreligioso.
Lunedì 30 alle 1830 all’Istituto italiano di Cultura di Londra la conferenza Pacem Mundus, dedicato al ruolo diplomatico e alla visione di pace globale di Giovanni XXIII.
Papa Giovanni XXIII, tanti piccoli passi per ricostruire le relazioni tra Chiesa Romana e Anglicana
Elisa Roncalli, giornalista dell’Eco di Bergamo e pronipote del “Papa buono” (che era fratello del suo bisnonno), ha ricordato un aneddoto che spiega il rapporto di Giovanni XXIII con l’Inghilterra.
Ogni 5 novembre, fino agli anni Cinquanta del Novecento, gli inglesi hanno ricordato lo scisma e la separazione della Chiesa anglicana da quella romana, bruciando il fantoccio di Guy Fawkes, che nel 1605 ha partecipato alla cosiddetta “Congiura delle polveri” contro re Giacomo I
“Fantoccio che in realtà rappresentava non Guy Fawkes, ma il papa – ha ricordato la Roncalli – Ma dopo la elezione di Giovanni XXIII, anche i più accesi anglicani non hanno avuto il coraggio di bruciarlo, sia pure in effigie, perché Papa Roncalli era diventato, come scrisse nel 1961 il direttore dell’Eco di Bergamo, “era diventato e resta caro, rispettato e popolare in tutto il Regno Unito”.
Anche perché come ha ricordato la Roncalli, il Vescovo di Roma aveva dimostrato attenzione particolare all’Inghilterra, ricevendo le sue figure più rappresentative, la prima volta nel 1959 accordando udienza alla Regina Elisabetta II, Supremo Governatore della Chiesa d’Inghilterra, e la seconda a dicemrbe del 1960 accogliendo in Vaticano il Primate americano Fischer.
“Dopo ben 4 secoli di lontananza ha concluso la giornalista – il Papa bergamasco aveva messo i suoi occhi in quelli dell’Arcivescovo di Canterbury, non una decisione dell’ultima ora ma una serie di tanti piccoli passi sulla via dell’ecumenismo e che avea rotto il ghiaccio nelle relazioni rta la Chiesa di Roma e quella di Inghilterra”.
“Il Papa della Pace in 5 anni ha rivoluzionato la Chiesa”
“Il Papa della Pace, in soli 5 anni, ha rivoluzionato la Chiesa, conquistando chierici, laici e perfino i politici di Sinistra, gli stessi che erano stati scomunicati dal Pontefice precedente”, ha ricordato Laura Carminati nel suo intervento.
Era, o avrebbe dovuto essere, e lui stesso si considerava – come riportato in alcuni suoi scritti, un papa di transizione, eppure ha stupito il mondo, convocando nel gennaio 1959 il Concilio Vaticano II, il grande evento con cui promosse il dialogo tra Cattolici, Protestanti e Ortodossi, “perché era un pensatore stratega, un uomo d’azione: aveva compreso che le divisioni tra denominazioni cristiane erano un ostacolo per la Chiesa ma anche per la promozione di una pace autentica nel mondo. E la canonizzazione ne ha sancito la spiritualità esemplare ma anche il suo contributo unico alla costruzione di un mondo più giusto e pacifico”.
Per questo, ha chiarito nel suo intervento, “l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e come raggiungere la pace nel mondo saranno i temi centrali della conferenza del 29 settembre con don Ezio Bonis, direttore ella Fondazione Papa Giovanni XXIII, consultore del Dicastero delle cause dei santi, che ci aiutareà a capire anche l’uomo Roncalli, che visse l’esperienza della Prima Guerra Mondiale, l’impegno unitario durante la Seconda Guerra Mondiale in Turchia e Grecia, la sua attività diplomatica come Nunzio apostolico in Francia e infine con la crisi di Cuba in cui fece da mediatore tra Usa e Urss”.
Roncalli, riflettori puntati sul Papa diplomatico
Con l’appuntamento di lunedì 30 settembre al’Istituto Italiano di Cultura si esaminerà proprio la figura diplomatica di Papa Roncalli, con l’aiuto di tre esperti: don Ezio Bolis, direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII, uno dei massimi esperti della figura del Papa Roncalli, che si focalizzerà proprio sulle relazioni del Papa con l’Inghilterra, con la Regina Elisabetta, con la Chiesa Anglicana, Claudia Leidi, grafologa autrice di un eccellente lavoro di analisi degli scritti di Roncalli in vari periodi della sua vita, e Marco Maria Cerbo, diplomatico che sarà essenziale per descrivere il ruolo svolto da Roncalli anche nel periodo della Nunziatura apostolica.
“Una scaletta ricca di contenuti di livello e con relatori di prim’ordine”, ha detto nel suo intervento Riccardo Pandini, membro del comitato Roncalli 2024.
“Papa Giovanni ha costruito la sua esperienza nel mondo della diplomazia – ha ricordato proprio Marco Maria Cerbo – e il papato nell’ultimo secolo e mezzo si è sviluppato anche attraverso la capacità di comunicare con il mondo e realizzare il comandamento evangelico di “andare nelle Nazioni”, comandamento realizzatosi anche attraverso l’azione di uomini di chiesa incaricati come Messi ecclesiastici e poi diventati papi. E Papa Roncalli ha portato questa attività ai massimi livelli”.
Liliana Cannas a sua volta del Comitato Roncalli 24, ha ricordato l’episodio in cui il Papa buono scese in miniera e si unì ai minatori sardi, riuscendo ad attirare l’attenzione del Governo su quella protesta.
Da musica e arte il contributo alla riuscita delle celebrazioni di Londra
Il sostegno a questo progetto arriva anche e soprattutto dal mondo dell’arte, come dimostrano l’intervento di Massimiliano Pace e di Augusto Sciacca. Il primo è l’autore della Missa papae Joannis, e il secondo è l’autore delle 99 litografie numerate e autografate che saranno messe in vendita per lasciare una grande eredità di questo evento.
“Il Comitato mi ha dato una grande occasione, perché scrivere una Messa nel 2024 è una impresa molto particolare – ha ricordato il maestro Massimiliano Pace – la musica sacra di questi tempi non è facile dal punto di vista emotivo. Ma io sono uno dei bambini romani a cui il Papa buono si è rivolto nel famoso discorso della Luna. La Missa è andata formandosi in maniera spontanea, grazie all’aiuto di Luciana Di Bella che sarà l’esecutrice vocale, affiancata da eccellenti musicisti e dalla voce narrante. La Missa entra nella profondità del scro con delicatezza. E’ una messa “al femninile”, proprio grazie all’interpretazione di Luciana Di Bella”.
Il video integrale della conferenza stampa è disponibile a questo link su Youtube.