Colpevole di essere una East London addicted, specialmente durante la settimana vago raminga tra microcaffetterie dai prezzi stellari, gallerie indipendenti, charity shops, pubs e venues da quella parte di Londra. Lo faccio a piedi, a volte con il bus, e davanti ai miei occhi elegantemente adornati da occhiaie da sera, Greggs chiudono trasformandosi in fancy caffetterias, in cui, come da cliché, giovani e promettenti artisti si pagano le stanze grandi come buchi di culo a prezzi improponibili.
La scorsa settimana, nel mio girovagare, mi sono spinta più in là, a Surrey Quays, finendo davanti a un posto il cui nome ha riverberato per primo nella mia curiosità. Ho letto infatti l’insegna che recitava “Brevevita” e senza tentennare ho aperto la porta verso un microcosmo dove i sogni lucidi di una povera pazza avevano preso forma e sostanza.
Ad accogliermi tra le bottiglie di vini provenienti dalla striscia di terra che costeggia il fiume Tronto, al confine tra le Marche e l’Abruzzo, sulla costa adriatica dell’Italia Centrale, arrivano Silvia e Natalino. Nella sfortuna di essermi palesata quasi a orario di chiusura ho avuto anche la fortuna di ricevere un trattamento speciale, perché, aperta una bottiglia e versato un bicchiere, io, Natalino e Silvia ci siamo raccontati.
Natalino il visionario, o il ”pazzo”
Il Brevevita nasce e si sviluppa in Italia a partire dal 2007. Inizialmente era un luogo metafisico conosciuto come brevevita.com, un fotoromanzo online ambientato in un bar immaginario con 8 tavoli virtuali e 8 sequenze di foto che ritraevano un uomo e una donna intrattenere dialoghi Jarmushiani alla “Coffee and Cigarette” ma immersi nel fascino desolato di provincia. Quest’idea si è trasformata poi nel 2008 in un locale vero e proprio, il Brevevita Videobar, ossia una videoteca con bar e musica dal vivo, in tutto e per tutto ispirata al fotoromanzo. Il locale ebbe grande successo, e Natalino venne definito un visionario, o un pazzo.
Nel 2016 il Brevevita si trasferisce duqnue in UK con l’obiettivo di replicare l’avventura italiana; in cui l’arte, declinata attraverso la musica, la letteratura e le arti figurative, rappresenta la vera sostanza, la materia, la carne di questo progetto multidimensionale.
Basta dare un’occhiata al sito brevevita.com per avere un imprinting dell’onnicomprensivo “concept” che ne è alla base: una canzone abbinata a ogni bottiglia di vino, replicata anche nello spazio fisico, a sua volta attraversato da artworks (sigarette violente sui tavoli del bar) e “la degustazione stessa di questi vini che sono l’espressione fedele del territorio che rappresentano. Ossia, family business che producono vino in maniera molto genuina. 12 piccoli produttori della nostra zona, la Vallata del Tronto, importati direttamente e senza intermediari”- ha raccontato Natalino.
Lorenzo Kruger suona al Brevevita
E mentre Silvia, una delle anime più gentili e rock conosciute nell’ultimo anno, coccolava amorevolmente quello schizzato del mio cane, Natalino mi ha invitata a scendere di sotto per visitare la permanent art exhibition room, dove, tra l’altro si esibirà Lorenzo Kruger, (anima dannata e squisitamente cinica dei Nobraino, poi lasciati per intraprendere la carriera da solista) il 24 novembre.
Non che voglia suonare come l’incipit di un erotic horror movie, ma di basement ne ho visti tanti e nessuno era come questo.
Venti posti a sedere, pareti dallo sfondo bianco squarciate dalle famose “sigarette violente” e artworks fotografici che non sai se leggere o osservare in silenzio. Natalino e Silvia hanno proseguito nel loro flusso incantevole, fatto di amore cieco per tutto ciò che si muove in direzione dell’arte, della creazione, e della distruzione che poi si reinventa. Campare in maniera dignitosa, certamente, ma senza masticare i resti di nessuno.
Natalino e Silvia: my kind of people
Loro sono my kind of people. In più, con Natalino condividiamo l’amore per la scrittura. Lui stesso infatti è uno scrittore che firma i suoi libri con lo pseudonimo BREVEVITA LETTERS, e nel novembre 2023, dopo altre pubblicazioni, è uscito il primo romanzo intitolato “Vito Riga e altre persone”, in vendita al Brevevita.
Ecco, oltre al posto incantevole, ai vini pregiati, agli stuzzichini e ai gadgets “d’autore” che si possono acquistare, conoscere persone come Natalino e Silvia, intrattenere con loro conversazioni edificanti, e condividere un’aspirazione di vita (breve o meno) in cui non tutto si può acquistare con i soldi, o ottenere sulle macerie delle disgrazie altrui, mi fa continuare la mia ricerca con una grande spinta.
Andateli a trovare, è tempo speso nel migliore dei modi: Brevevita, 192 Lower Rd, SE16 2UN London.