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Musica e impegno sociale: ISQ e Irene Serra al Pizza Express Jazz Club

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Il mondo con e senza musica, illustrazione di Simona De Leo

Nell’anima fracassata e scintillante di Soho batte un cuore jazz, precisamente dal 1976. È il Pizza Express Jazz Club di Dean Street, considerato uno dei migliori jazz club d’Europa, dove, tra gli altri mostri sacri, si sono esibiti Amy Winehouse, Sam Smith, Van Morrison, Sting, Jamie Cullum, Charlie Watts, Jacob Collier e Nigel Kennedy.

Partendo dai canali verde brillante della Lea Valley fino al plumbeo cielo di Tottenham Court Road, ho attraversato la città con l’autobus numero 55 fino alla rinomata venue. Ad attendermi c’era un’artista a me (noi) assai cara: Irene Serra. Cantante e cantautrice di origini siciliane, Irene Serra vanta moltissimi progetti e collaborazioni. Tra questi, il quartetto Pop-Jazz ISQ. E proprio loro si sono esibiti sotto le luci morbide e sensuali del Pizza Express, lo scorso mercoledì 8 maggio.

Il mondo con e senza musica, illustrazione di Simona De Leo
Il mondo con e senza musica, illustrazione di Simona De Leo

Sedute al bar, abbiamo ordinato una pizza e un drink, mentre in sala i presenti fremevano, e noi con loro. Ma prima di raccontarvi la performance, scopriamo chi sono gli ISQ.

Il quartetto Pop-Jazz ISQ, che va oltre la formazione jazz convenzionale, ha già lanciato sul mercato ben quattro album

Come accennato, alla voce abbiamo Irene Serra, a seguire Richard Sadler al contrabbasso, Chris Nickolls alla batteria e Luca Boscagin alla chitarra. Il quartetto, che va oltre la formazione jazz convenzionale, ha già lanciato sul mercato ben quattro album, di cui il secondo, dal titolo “Too”, è stato scelto dalla critica di Time Out London nel 2015. Attualmente stanno lavorando al loro quinto album, il cui lancio è previsto proprio entro quest’anno.

Irene Serra e gli ISQ al Pizza Express Jazz Club

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Irene Serra non molto tempo fa, quando si è esibita con l’eccezionale chitarrista Luca Boscagin al Green Note di Camden Town. Da lì abbiamo esplorato il suo universo, dai canali social a Spotify, e poi di nuovo sul palco. Irene ha una voce camaleontica. Si può dire? Forse no, ma chissene frega, rende l’idea. I movimenti del suo corpo l’accompagnano e l‘avvolgono come un drappo scarlatto, sia che stia cantando una personalissima versione di “Roma non fa la stupida stasera”, o una canzone originale, come è stato per esempio il caso di ”Faded” durante la performance al Pizza Express Jazz Club.

”La violenza domestica è una piaga sociale che purtroppo affligge molti paesi nel mondo. In Italia leggiamo troppo spesso fatti di cronaca nera relativi al tema, si pensi al caso di Giulia Cecchettin, morta ammazzata dall’ex fidanzato a soli 22 anni. Durante il Covid poi abbiamo visto questi casi triplicare. Bisogna continuare a parlarne, a far sentire la nostra voce. La canzone Faded l’ho scritta proprio per questo’’. Irene Serra

Una performance toccante, di quelle che ti attraversano il corpo fino alle ossa, facendole tremare come quando leggi per la prima volta una poesia di Sylvia Plath

Una performance toccante, di quelle che ti attraversano il corpo fino alle ossa, facendole tremare come quando leggi per la prima volta una poesia di Sylvia Plath. Il rapporto con sua madre, il cambiamento climatico, le ferite che l’esistenza a volte ci infligge si allungano e raggomitolano nell’estione vocale di Irene Serra, che canta e fa politica, prosa e poesia allo stesso tempo.

Irene Serra e gli ISQ al Pizza Express Jazz Club

Chi ci segue da un po’ lo sa quanto a tutta la nostra redazione stia a cuore sostenere, far conoscere e divulgare l’operato di artiste e artisti italiani nel Regno Unito

Chi ci segue da un po’ lo sa quanto a tutta la nostra redazione stia a cuore sostenere, far conoscere e divulgare l’operato di artiste e artisti italiani nel Regno Unito, specialmente dopo Brexit, che tra gli altri danni, ne ha ostacolato il transito, sia dal nostro paese d’origine che dal resto d’Europa. Ecco, Irene Serra, e tutti i musicisti con i quali collabora meritano la nostra e la vostra attenzione perché un mondo senza musica, e dunque senza arte in generale, sarebbe un luogo privo di libertà espressiva, e incapace di stimolare la riflessione critica e diversità culturale.

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