Nella settimana della kermesse d’arte Frieze London, in occasione della Giornata del Contemporaneo 2024, gli estimatori dell’arte si sono stretti attorno alla comunità italiana accorsa alla presentazione della mostra di Piero Pizzi Cannella.
All’evento, tenutosi la sera del 10 ottobre, gli addetti in servizio all’Istituto Italiano di Cultura ci hanno comunicato che gli ospiti presenti erano almeno 200, un numero che conferma il successo del sodalizio tra il Consolato e l’Istituto Italiano di Cultura.
La mostra di Pizzi Cannella è stata organizzata dal Console Generale d’Italia, Domenico Bellantone, sotto l’egida del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.
La mostra rimarca ancora una volta il ruolo che l’arte italiana riveste all’estero, come ci conferma il Console in occasione della presentazione:
«L’arte contemporanea italiana rientra tra le priorità della nostra politica culturale e della promozione del Sistema Italia all’estero. Seguendo questa linea, come Console qui a Londra, mi sento di spingere molto sulla promozione dei nostri artisti».
In questa esposizione antologica del Maestro di Rocca di Papa, si è cercato di esporre alcuni tra i pezzi più rappresentativi della sua carriera. Un progetto ambizioso che ha richiesto quasi un anno per la sua realizzazione. Come lo stesso Console ha ricordato:
«Vista la vasta produzione di Pizzi Cannella, è stato un lavoro lungo e chiaramente impegnativo. Basta considerare i contatti con musei, gallerie e privati che detenevano le opere, e i contatti con la curatrice, Elena Geuna, per selezionare e poter esporre alcuni dei suoi pezzi migliori.»
L’immaginario di un ”viaggiatore da camera”
Le opere, esposte al numero 39 di Belgrave Square, sono dislocate su due piani dell’Istituto e rappresentano l’immaginario di questo viaggiatore da camera (come ama definirsi il Maestro).
La visita comincia al piano terra con quadri che spaziano dagli anni ’90, come Ferro Battuto, fino alle più recenti come Cattedrali, del 2021. Nelle opere di questa sala, dove l’essenziale è il protagonista assoluto, primeggiano i colori del ricordo, del sole al tramonto e della terra: l’ocra, il marrone e il dorato.
Gli elementi dei quadri sono vere e proprie porte sull’immaginazione del visitatore, e il confronto col proprio vissuto è inevitabilmente catalizzante.
È comprensibile quindi rimanere rapiti davanti al lampadario che si staglia dallo sfondo nero del dipinto Le Salon de Musique o immaginare terre lontane ammirando le anfore dipinte dei quadri intitolati Ombra cinese.
La musica di Antonio Morabito
Un viaggio con la fantasia che nella serata di presentazione è stato reso ancora più piacevole dall’accompagnamento del talentuoso pianista Antonio Morabito, che ha allietato i numerosi visitatori presenti.
Proseguendo, in molti dei quadri al piano superiore ritroviamo il colore azzurro del cielo, del mare e dei viaggi, appena accennato o colore predominante, come nei dipinti Bagno Turco e Giochi di Mare, entrambi prestiti di collezioni private.
Per quanti hanno scelto di vivere lontano dal proprio Paese è facile ritrovarsi nelle figure minuscole che si spostano tra i continenti del dipinto La Mappa del mondo per andar via (collezione Massimiliano Mucciaccia di Roma). Un sentimento comune a chi, come il Console Generale d’Italia Domenico Bellantone, fa del mondo la sua casa:
«Nelle mappe, queste figure che si muovono in maniera circolare lungo i continenti mi ricordano un po’ il tipo di vita che noi diplomatici facciamo».
Molti dei quadri hanno dimensioni importanti, eppure sono costituiti da pochissimi elementi figurativi. Uno stratagemma di Pizzi Cannella per farci riappropriare dell’uso dell’immaginazione?
Così bastano una o due mascherine nere su uno sfondo bianco, come nel dipinto Le Pulcinelle, per restare col naso all’insù.
Il Viaggiatore da Camera
Davanti al quadro Bella Coppia Pulcinelle ne abbiamo discusso con la curatrice Elena Geuna, che ci ha svelato i mondi interiori di Pizzi Cannella:
«Lui viaggia con la sua fantasia, per questo si autodefinisce viaggiatore da camera. Con i suoi sogni, il suo immaginario ci accompagna in questi paesaggi straordinari e mondi fantastici. E lo fa con questa grande abilità di fluire tra l’astrazione e il figurativo. Con questa esposizione abbiamo cercato di rappresentarli un po’ tutti e due; è il suo viaggio attraverso le cose che mancano».
Ogni progetto espositivo organizzato dal Consolato e dall’Istituto Italiano di Cultura quest’anno sembra puntare sempre più in alto non solo per le pregevoli opere, ma anche per l’impegno organizzativo riposto.
Con il 2024 che sta volgendo al termine, siamo sicuri che le Istituzioni siano già all’opera per i prossimi progetti. D’altronde, sia il Console Domenico Bellantone che il Direttore dell’IIC Francesco Bongarra’ ci hanno detto di non essersi posti limiti e simili mostre ed eventi bollono in pentola.