United Italian Societies: tra rebranding e tradizione, la nascita

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Si modernizza l’Italian Societies Student Network: nasce la United Italian Societies. La riunione in consolato per gettarne le basi.
Si modernizza l’Italian Societies Student Network: nasce la United Italian Societies. La riunione in consolato per gettarne le basi.

Si modernizza l’Italian Societies Student Network: nasce la United Italian Societies. La riunione in consolato per gettarne le basi.

United Italian Societies: nascita ed obiettivi

Si è tenuta Lunedì 29 Novembre 2021 la riunione iniziale dell’associazione United Italian Societies. Nata dopo un’operazione di rebranding del già esistente Italian Societies Student Newtork, la UIS (questa la sigla adottata, richiamata anche nel logo) traccia l’ambizioso obiettivo di imporsi come associazione in prima linea per la coordinazione degli studenti italiani all’estero. Difatti, per implementare le funzioni già svolte dalla precedente ISSN, la United Italian Societies cercherà di allargare il suo braccio di azione, andando a coinvolgere anche tutte quelle comunità studentesche di italiani all’estero oltre al Regno Unito.

Il progetto, si è accennato, nasce in continuità a quelle operazioni che già la ISSN aveva esemplarmente eseguito a partire dalla sua fondazione, nel 2016. Dall’idea dell’allora studente a Nottingham Mattia Villani, la ISSN ha sempre mirato ad incrementare il rapporto di collaborazione fra tutte le associazioni universitarie italiane presenti sul territorio britannico. Un progetto coraggioso che, però, si è visto rallentato dalla pandemia di CoVID. Rallentato e non fermato, perché le Italian societies hanno continuato ad operare durante l’era coronavirus, promuovendo anche eventi a scopo di beneficienza, svoltisi online.

È arrivato, però, il momento di un rebranding per ripartire al meglio. Questo il principio alla base della nuova creatura, ora ideata da Umberto Belluzzo, studente ad LSE. Un vero e proprio passaggio di testimone per accelerare il progetto ed indirizzarlo su binari più espansivi ed ambiziosi.

Fra le nuove proposte, infatti, il cambio di natura. La UIS diventa quindi Company by Limited Guarantee: una stabile struttura organizzativa che permette funzioni di associazione non-profit. Cambia anche la colonna vertebrale dell’organizzazione, per garantire una maggiore efficacia e copertura. Copertura che, come detto, non verrà limitata a Londra ed al Regno Unito, ma cercherà di coordinare anche tutte le associazioni studentesche degli atenei sparsi per il mondo.

La riunione in consolato: “Dinamicità per rimanere in contatto”

All’evento, consistente in un dibattito funzionale alla creazione della UIS, presente anche il Console Generale Marco Villani ed i consoli Francesco De Angelis e Diego Solinas, oltre al presidente della Camera di Commercio Alessandro Belluzzo. Nomi importanti per sottolineare il forte supporto delle istituzioni italiane presenti in Regno Unito. Non è un caso, d’altronde, che l’evento si sia tenuto in sede consolare.

A reiterare più volte il concetto è intervenuto lo stesso Console Generale Marco Villani che, dopo i ringraziamenti iniziali, ha tenuto a precisare la totale fiducia del Sistema Italia verso questa idea. Un rapporto che darà la possibilità di esplorare benefici bilaterali, in aggiunta ai già esaustivi servizi consolari ed istituzionali italiani nel paese. Presenti in riunione i presidenti rappresentativi delle Italian societies degli atenei del Regno Unito. Questi formeranno il gruppo di membri fondatori della United Italian Societies.

Durante l’evento, una volta esplorati i temi principali della vecchia ISSN, si è subito passati a chiarire gli obiettivi ed i temi principali della neonata UIS. Tanti i programmi e le proposte avanzate, a partire dal nucleo di una costituzione che garantisce un supporto alle esistenti Italian societies. Ed ancora, i programmi di mentoring e l’ideazione di borse di studio. Infine, la necessità di stringere i rapporti fra le varie eccellenze di settore ed i giovani studenti.

Quella di United Italian Societies è una storia tutta da scrivere, dalle prospettive promettenti. Sarà interessante vedere i risvolti di questo ambizioso progetto che sottolinea la natura di cooperazione della comunità italiana all’estero.

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