Women in Sardinia: la forza della Sardegna nella forza delle sue donne

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Women in Sardinia: il convegno on line dedica un tributo ai due “uomini” più illustri della Sardegna: Grazia Deledda e Eleonora D’Arborea.

Women in Sardinia, un convegno per celebrare la Sardegna e le sue donne 

La Sardegna è una terra forte e vera, ricca di storia e creatività, e con un forte senso del sé. Come forti e vere sono le sue donne. A dimostrarlo, la vita e la storia di due dei suoi figli più illustri, Grazia Deledda e Eleonora D’Arborea, che non a caso sono donne e che sono state al centro di Women in Sardinia, la conferenza organizzata da Sara Delmedico ed Elena Sottilotta ed ospitata dal Dipartimento di Italianistica dell’Università di Cambridge.

L’idea che ha mosso le due organizzatrici, entrambe ricercatrici e studiose di Italianistica, era quella di ricordare il 150esimo anniversario della nascita di Grazia Deledda celebrando al contempo la Sardegna con un adeguato contributo accademico.

Ne è venuto fuori “Donne in Sardegna – Creatività ed espressione di sé”, un evento culturale interdisciplinare che si è svolto on line, dal 27 settembre al 1 ottobre, che ha esplorato in lungo e in largo il ruolo della donna nella cultura e nella società sarda dal Medioevo al giorno d’oggi, e che ha avuto in Eleonora D’Arborea, giurista e legislatrice medievale, e Grazia Deledda, scrittrice e Nobel per la letteratura (unica donna italiana nella storia del Premio), quali pietre angolari di questa storia.

La Sardegna, con la sua centralità nel cuore del Mar Mediterraneo e di tutte le culture che vi hanno gravitato intorno per secoli, è al contempo isola che tiene fuori e che fa entrare, che esclude e che accoglie. E questa contraddizione le consente di essere al contempo una ottima chiave di lettura per esaminare le contraddizioni tra i ruoli di genere prestabiliti e l’emergere dalle viscere della sua storia di figure femminili straordinarie.

Donne e Sardegna, dunque, sono le parole chiave di un evento e il filo conduttore di una ricerca che ha messo in evidenza tutta la peculiarità dell’isola nel più grande gruppo dell’italianità di cui pure fa parte.

Siamo entrambe soddisfatte – riferiscono le due organizzatrici della conferenza – perché la settimana è stata piena di avvenimenti culturali che ci hanno dato tanti spunti su cui riflettere e ci hanno arricchito“.

Eleonora D’Arborea e Grazia Deledda, pietre angolari della peculiarità della Sardegna

Sono tanti gli aspetti, letterari, sociali, storici, artistici della storia e della cultura sarda che sono stati esaminati nei tanti momenti della conferenza di cinque giorni di Women in Sardinia, anche per il gran numero di apporti e di contributi.

Basti citare le relazioni, gli studi e i paper presentati alle varie tavole rotonde sula poesia di Antonella Anedda Angioy, sulle pagine letterarie di Giuseppe Dessì, su Maria Elena Sini, su Adelasia Cocco, sul percorso politico-giornalistico di Bastianina Martini Musu, su Elisa Nivola, sul primo romanzo in lingua sarda scritto da Francesca Cambosu, sulla letteratura per l’infanzia di Bianca Pitzorno e i romanzi di Salvatore Niffoi.

Basti considerare la Lectio magistralis di Bianca Pitzorno sulla “Modernità di Eleonora d’Arborea”, i panel dedicati alla produzione letteraria di Grazia Deledda, ai Ruoli e spazi femminili nella letteratura sarda dall’Ottocento ad oggi e all’eredità letteraria che la scrittrice ha lasciato in altre scrittrici sarde, da Paola Soriga a Milena Agus a Michela Murgia.

A completare il programma, la roundtable coordinata da Gigliola Sulis con le artiste Cristina e Stefania Ariu, la cantante Chiara Figus e la scrittrice Paola Soriga, il documentario “Un’Odissea ’e rimas nobas” di Ugo Tanda diretto da Roberto Priamo Sechi e l’intervista con Michela Murgia, per finire al panel dedicato alle eccellenze femminili sarde in ambito artistico, come Edina Altara, Maria Lai, Rosanna Rossi, Sardinia De Lacon a Maria Carta.

E tanti sono gli elementi che confermano l’opinione diffusa secondo cui, a differenza di quanto è avvenuto in altre parti d’Italia, la storia della Sardegna ci racconta di donne che hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella società. Se per i secoli passati non è certo possibile parlare di parità, si può parlare però di presenza forte, importante e da protagonista.

La più vistosa ed evidente conferma viene dalla figura di Eleonora D’Arborea, alla cui modernità Bianca Pitzorno ha dedicato un romanzo storico, che in pieno quattordicesimo secolo svolgeva la massima funzione pubblica del Giudicato, cioè una delle circoscrizioni giudiziarie ed amministrative in cui era divisa la Sardegna.

E che in questa veste ha prodotto la massima legislazione del tempo, una peraltro innovativa “Carta Delogu”, ovvero Carta del luogo, che dicono gli storici del diritto era di gran lunga più avanzata ed innovativa di analoghi testi legislativi al tempo prodotti in qualsiasi parte d’Italia.

Insomma, come si vede la conferenza ha esplorato in lungo e in largo la storia delle donne sarde, della loro creatività, cultura ed espressione di sé, ponendo l’enfasi sul ruolo che hanno avuto ed hanno nella letteratura, nelle tradizioni orali, nel folklore, nella musica, nelle arti visive, e nella legislazione le donne in Sardegna.

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